In un momento topico per Milano, per la seconda volta sede dell’Expo Universale dopo la storica edizione del 1906, artisti, designer e writer sono chiamati a interpretare, attraverso le loro opere, splendori e miserie di una città in continua evoluzione. Terra di mezzo della pianura subalpina e luogo di transito tra il mediterraneo e il continente europeo, Milano ha sempre rivestito un importante ruolo di crocevia di culture, segnando, con la sua crescita, il passo della Storia. Fondata dai Celti nel IV secolo a.C., la città circondata dai fiumi Olona, Lambro e Seveso, già capitale dell’Impero Romano, del Regno Longobardo e della Repubblica Cisalpina, fu non solo uno dei luoghi simbolo del Risorgimento, ma anche l’epicentro del Movimento Futurista e della Rivoluzione Industriale.

Nel Novecento Milano è stata un luogo di radicali trasformazioni socio-culturali, un’officina del pensiero e dell’arte contemporanea, dal Ritorno all’Ordine del Novecento fino alle sperimentazioni ottiche e cinetiche di Azimuth e del Gruppo N. All’ombra della Madoninna è, inoltre, cresciuto il mito della città sobria e operosa, ma anche quello della Milano da Bere degli anni Ottanta che divenne l’emblema dell’edonismo. Centro nevralgico per la moda e il design, Milano è oggi una città globale, terza urbe europea per estensione, dopo Londra e Parigi, e più visitata città italiana.

Mentre l’Expo affronta un tema di vasta portata, come la questione delle risorse agroalimentari, questa mostra s’interroga sull’odierna identità della città che la ospita. Ci si domanda, infatti, se alla medianità geografica e territoriale che Milano reca nel suo stesso toponimo (Mediolanum – terra di mezzo) corrisponde ancora un ruolo centrale e strategico. Nessuno più degli artisti, è in grado di compiere tale valutazione, proprio perché le loro visioni, in bilico tra fantasia e cultura di progetto, tra nostalgia e utopia, sono le sole in grado di dare finalmente un volto e un’immagine a una realtà dinamica, in costante evoluzione.

La mostra, ispirata al titolo di un noto racconto di Dino Buzzati (La famosa invasione degli orsi in Sicilia) è suddivisa in due sedi espositive, la Sala delle Colonne alla Fabbrica del Vapore e la galleria Antonio Colombo Arte Contemporanea di via Solferino.

Attraverso un confronto tra le opere di artisti e designer affermati (la cui attività può essere in vario modo ricondotta a Milano) – da Marco Cingolani ad Alessandro Mendini, da Salvo a Toni Thorimbert, fino a Giovanni Frangi e Aldo Damioli – con artisti e street artisti emergenti, La famosa invasione degli artisti a Milano intende scandagliare le diverse anime della città in una dimensione spazio-temporale aleatoria, che alterna passato e presente, sogno e realtà, cultura alta e bassa, per ricostruire, nel bene e nel male, l’identikit di una città sempre più prismatica e inafferrabile.

Periodo mostra:
Dal 3 giugno 2015 al 24 luglio c/o Antonio Colombo Arte Contemporanea
Dal 3 giugno 2015 al 27 giugno c/o Sala delle Colonne – Fabbrica del Vapore

Opening: 3 giugno 2015 ore 18.00 / 21.00 (fino alle 23.00 c/o Fabbrica del Vapore)

Artisti

108 | Aka B | Silvia Argiolas | Anthony Ausgang | Atelier Biagetti | Walter Bortolossi | Arduino Cantafora | Gianni Cella | Andrea Chiesi | Marco Cingolani | Clayton Brothers | Vanni Cuoghi | Aldo Damioli | Paolo De Biasi | Dem | Nathalie Du Pasquier | El Gato Chimney | Marco Ferreri | Enzo Forese | Giovanni Frangi | Daniele Galliano | Massimo Giacon | Alessandro Gottardo | Matteo Guarnaccia | Giuliano Guatta | Ryan Heshka | Hurricane | Massimo Kaufmann | Memphis – Galleria Post Design | Alessandro Mendini | Fulvia Mendini | Valerio Melchiotti | Olinsky | Tullio Pericoli | Marco Petrus | Giuliano Sale | Andrea Salvino | Salvo | Marta Sesana | Squaz | Fred Stonehouse | Toni Thorimbert | Mark Todd | Paolo Ventura | Nicola Verlato | Esther Pearl Watson | Zio Ziegler