Nella cornice del 54° Salone Nautico, Bruno Guidi – industriale del mondo della nautica e mecenate d’arte contemporanea – promuove una nuova mostra al Galata Museo del Mare di Marco Lodola e Jill Mathis, firmata da Ivan Quaroni.

"Produco pezzi che in una nave non si vedono. Forse è per questo o forse perché sono spinto da una grande curiosità che riesco a vedere l’arte dove per i più non c’è. Attraverso gli scatti di Jill Mathis, mi si è rivelato il peso estetico degli oggetti e dei macchinari e l'intero spazio produttivo della mia fabbrica si è trasformato in una galleria d'arte." dichiara Bruno Guidi, fondatore nel 1968 dell’omonima azienda leader nella produzione di accessori per l’impiantistica navale – in un’intervista apparsa su La Stampa il 13 aprile 2013.

Anche quest’anno, la Guidi s.r.l. torna a Genova per partecipare al 54° Salone Nautico e porta con sé la grande passione per l’arte che lo aveva visto nel 2011 proporre la personale Industria di Jill Mathis, nel 2012 essere protagonista al Palazzo della Meridiana della messa in opera della grande installazione di Michelangelo Pistoletto Love Difference e nel 2013 nel presentare la mostra Gilmour&Mathis. L’arte contemporanea incontra l’industria, esposta lo scorso anno a Palazzo Ducale.

Per il 2014 mentre allo stand Guidi del Salone Nautico è protagonista un’opera della collezione aziendale – uno spettacolare piccolo yacht in scala 1:1 di Chris Gilmour, interamente realizzato in cartone riciclato, è la barca prodotta negli anni Settanta dagli storici Cantieri Navali Camuffo, già allora clienti di Guidi: circa cinque metri di lunghezza, completa di tutti suoi particolari – è il Galata Museo del Mare ad ospitare un nuovo appuntamento tra arte e industria, presentando le opere di Marco Lodola e Jill Mathis, in una mostra curata da Ivan Quaroni. Non è la prima volta che il prestigioso Museo genovese espone l’arte luminosa e inconfondibile dell’artista pavese che nel 2007 attraverso con la mostra Lightship to Lodola ha illuminato i piani del museo con le sue suggestive opere.

Concept di questa esposizione, che fa dialogare arte e nautica, scultura e fotografia, è il Futuro, inteso come innovazione tecnologica che caratterizza sia l’industria che l’arte contemporanea. Così Ivan Quaroni – curatore della mostra – commenta il tema di quest’anno “L’arte, con la scienza (e la tecnologia), rappresenta da sempre l’ambito di ricerca più avanzato del pensiero umano, quello attraverso cui l’uomo è riuscito a immaginare realtà nuove. Come osservava Kandinskij, la sua qualità è di oltrepassare i limiti nei quali il tempo vorrebbe comprimerla e di indicare il contenuto del futuro. L’arte è, quindi, la scienza imperfetta dell’immaginazione, che consente di formulare ipotesi, talora perfino profezie, sul mondo che verrà. Essa ha in comune con la scienza la capacità di prefigurare la realtà, poiché tutto ciò che esiste, ogni cosa, ogni forma prodotta dall’uomo sono state necessariamente prima immaginate. Così come molte delle cose immaginate, sono spesso divenute solide realtà”.

Si tratta di un futuro che ha solide radici nel passato e nel presente, ma che viene interpretato e immaginato attraverso la creatività visionaria dei due artisti, chiamati a confrontarsi con l’argomento. Jill Mathis presenta una selezione di fotografie, in b/n e a colori, scattate per l’occasione ai prodotti tecnologici della Guidi – realizzati nel presente ma che già guardano al futuro – che grazie al suo tocco femminile, delicato e poetico diventano opere astratte di grande atmosfera; Marco Lodola invece – con il suo inconfondibile segno pop tracciato con la luce – sta producendo una grande scultura luminosa site specific che immagina un’imbarcazione del futuro sulla quale sono montati pezzi Guidi.

Anche per quest’edizione la mostra è inserita nel programma di eventi GenovaInBlu, vera e propria rete che unisce i principali appuntamenti che si svolgono in città in occasione del Salone Nautico (www.genovainblu.it).

Jill Mathis é cresciuta in Texas studiando fotografia all’University of Texas/ San Antonio. Nel 1988 accede alla School of Photojournalism University of Texas di Austin. Dopo aver vissuto cinque anni a New York City, dove è stata assistente di Ralph Gibson, si é trasferita in Italia.

Da tempo lavora a una sequenza fotografica che ha come soggetto la ricerca etimologica iniziata con una mostra e un libro finanziato da Olympus Cameras, UK.

Nel 2012 ha pubblicato con Damiani editore il volume, Dreaming of Ingmar Bergman, una ricerca fotografica/etimologica/filosofica ispirata alla poetica di Bergman, dove le foto nascono intorno a parole evocative, ricercate nella produzione del regista e nei luoghi della Svezia in cui Bergman ha vissuto e filmato.

Il suo lavoro è stato citato in diversi studi universitari ed è incluso in molte collezioni accademiche tra cui la Columbia University, Georgetown University, University of Pennsylvania, Vanderbilt University e la University of Maryland.

Jill Mathis espone in Europa e negli Stati Uniti e le sue fotografie fanno parte di numerose collezioni private e pubbliche fra cui il The Whitney Musuem of American Art, The Jewish Museum, NYC; The Brooklyn Musuem, The Delaware Art Museum; The Norton Museum of Art, The Birmingham Museum of Art, The Museum of Contemporary Art; San Diego. www.jillmathis.com

Marco Lodola è nato a Dorno nel 1955, ha frequentato l’Accademia di Belle Arti di Firenze e Milano, vive e lavora a Pavia.

Dal 1983 ha esposto in importanti spazi pubblici e privati italiani e all’estero ed è uno dei fondatori del movimento Nuovo Futurismo. Le sue opere sono oggi presenti in tutto il mondo, ha realizzato scenografie per film, trasmissioni, concerti ed eventi di vario genere, dalla moda al teatro, dalle olimpiadi invernali di Torino del 2006, alla facciata dell'Ariston per il festival di Sanremo del 2008, a XFactor nel 2013. Ha esposto al Padiglione Italia della 53ª Biennale di Venezia un'installazione luminosa, omaggio al teatro di Fortunato Depero.

Marco Lodola, uno degli artisti italiani più noti e riconoscibili in Italia e all’estero, ha la rara capacità di trasformare in arte i segni del mondo contemporaneo; per lui l’arte è gioco e divertimento ma al contempo ha stretti legami con il mondo della letteratura, la pubblicità, la musica e la poesia.

Ha realizzato progetti per importanti industrie quali Swatch, Coca Cola, Vini Ferrari, Harley Davidson, Illy (collana delle tazzine d'autore), Byblos oltre a Nonino e Carlsberg.

Ivan Quaroni Curatore e critico d'arte. Nato a Milano nel 1970. Scrive per le riviste Flash Art (Politi Editore) e Arte (Cairo Editore) e cura la rubrica The Butterfly Effect per il sito lobodilattice.com. Nel 2008 ha pubblicato il volume “Laboratorio Italia. Nuove tendenze in pittura” (Johan & Levi editore) e per lo stesso editore le monografie di Valeria Agostinelli e Mauro Ceolin. Nel 2009 ha curato la sezione Italian Newbrow alla Biennale di Praga e la sezione Spaghetti Pop di SerrOne - Biennale Giovani di Monza.

Ha curato oltre 150 mostre in gallerie private e spazi pubblici e ha scritto per importanti artisti italiani e internazionali tra cui Allen Jones, Ronnie Cutrone, Ben Patterson, Arcangelo, Salvo, Paolo Icaro. Il suo lavoro è incentrato sull’esplorazione e la scoperta di nuovi talenti artistici. Dal 2010 è curatore di C.A.P.A., un progetto di residenza per artisti fondato dall’artista Arcangelo. Ha contribuito con i propri scritti alla monografia di Arcangelo, edita da Damiani editore. Recentemente ha pubblicato il libro “Italian Newbrow” (Giancarlo Politi Editore).

Galata Museo

Calata de Mari, 1
Genova 16126 Italia
Tel. +39 010 2345655
ldufour@muma.genova.it
Galata Museo del Mare

Orari di apertura

Tutti i giorni dalle 10.00 alle 19.30
Ultimo ingresso alle 18.30

Immagini correlate

1 Effetto ottico opera Marco Lodola
2 Chris Gilmour, work in progress Yacht Cantieri Camuffo, cartone e colla, 7 x 3 x 1 m, 2013 - stand Salone
3 & 5 Work in progress Marco Lodola
4 Jill Mathis, Industria, stampa fine art GiclŐe montata e incorniciata in alluminio, 120 x 90 cm, 2014 (n°2)
6 Jill Mathis, Industria, stampa fine art GiclŐe montata e incorniciata in alluminio, 120 x 90 cm, 2014 (n°5)