Alessia Muraca
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Alessia Muraca

Chi sono? Credo che una biografia serva a questo, giusto? Eppure, spiegare chi si è, credo che sia uno degli ostacoli più complicati della propria vita.

Lo possiamo fare raccontando cosa ci è successo fino ad adesso, oppure che cosa ci piace, o ancora, spiegando che cosa sappiamo fare. Potremmo partire raccontando da chi siamo circondati, c’è chi basa la sua intera esistenza sulle sue radici, quindi per spiegare chi è, racconta della propria famiglia. C’è chi, invece, crede che a definirlo siano le persone con cui passa la maggior parte del tempo, quindi i propri amici o i propri colleghi. E poi, c’è chi si racconta e si definisce attraverso il proprio lavoro.

Io credo che trovare un unico modo per raccontarsi sia davvero complicato, per molti motivi.

Intanto, è difficile perché non esiste una sola versione di chi siamo, ma dipende da differenti fattori, sicuramente, questi sono alcuni dei più importanti: da chi siamo circondati, dal contesto in cui siamo e dal tempo. Motivo per cui esistono milioni di versioni differenti di chi siamo e ne esisteranno sempre di nuove e diverse da quelle precedenti. Il bello sta proprio lì! Vi starete chiedendo in cosa? Semplicemente, per me, avere la curiosità e a volte la forza di scoprire tutte quelle versioni che ipoteticamente potrebbero esistere.

Io posso provare a presentarvi la mia versione attuale, sicuramente non resterà per sempre così, anche se credo che poi molte caratteristiche continuino a vivere dentro ogni versione possibile, direi quelle fondamentali, quelle che ci contraddistinguono sul serio. Io sono Alessia, sono stata una bimba che credeva follemente che le forme delle nuvole fossero reali, creando storie con i personaggi che riusciva a vederci dentro.

Io sono Alessia, sono una sognatrice incallita ancora oggi, che continua a innamorarsi ogni volta che vede la basilica di Superga da casa sua. Che camminando per le strade di Torino, la mia città, ogni volta riesco a coglierne una nuova prospettiva o stupirmi ogni Natale, delle luci d’artista per le strade. Mi perdo, estasiata nelle grandi città o nei piccoli borghi, notando dettagli nascosti che richiamano la mia attenzione. Ho mille idee al secondo e stare dietro a tutte non sempre è facile, ma sicuramente è molto divertente. Sono troppo curiosa, infatti se qualcosa mi appassiona io ci perdo la testa.

Sono Alessia, sono un’artista, adoro i colori dei fumetti, i fili da elettricista e le catene delle biciclette, perché con ognuna di queste cose, si riesce a dar vita ad altre mille.

Io sono Alessia, non mi piace essere catalogata in una sola categoria, quindi ne ho inventata uno o meglio nominata a mio piacimento, perché il lavoro che vorrei fare e che ho fatto fino ad adesso, non ha una categoria vera e propria, mi piace definirmi un’ Emotional Designer, che adora parlare di emozioni, utilizzando design, comunicazione e psicologia, che ho studiato con passione e dedizione durate gli scorsi anni. Sono un’artista, che ogni volta che può si siede davanti a una finestra o su una panchina per scarabocchiare e ogni volta, da quegli scarabocchi, nascono i miei amati mostriciattoli.

Ho sviluppato un progetto, con una delle associazioni più importanti di Torino. Il suo nome è ARIA, che aiuta bambini e ragazzi, con supporto educativo e psicologico. Il progetto si chiama Mostriamoci e come dice il nome è un progetto per mostrare tutto ciò che abbiamo dentro di noi, tutte le nostre emozioni, anche quelle che ci spaventano e che a volte, classifichiamo come “mostri”. Questo progetto, consiste nella realizzazione di un gioco/strumento, che permette lo sviluppo dell’intelligenza emotiva e soprattutto che, durante differenti terapie, può essere utilizzato come strumento attivo da parte dei professionisti.

Questi mostriciattoli mi hanno aiutata a sviluppare tutta la mia parte creativa e da quel momento sono diventata anche una scrittrice. Ho scritto un libro, che per ora esiste solo all’intento di Mostriamoci, dove ogni mostro viene definito e di quelli che, tendenzialmente, si considerano più negativi, ho cercato di far emergere il loro lato più utile e positivo. Perché tutte le emozioni ci servono per scoprici, capire chi siamo stati, chi siamo e chi vogliamo essere.

Credo che le parole siano uno degli strumenti più forti che esistano per comunicare, per questo amo scrivere e ho anche pubblicato uno di miei pensieri nel libro: “Scrivi un racconto di dieci parole” pubblicato da IVVI Editore. Ma esattamente come annuncia il titolo di questo libro non servono un milione di parole per esprimersi e connettersi con gli altri a volte ne basta una, o un gesto, o uno scarabocchio. E io con i miei articoli voglio fare proprio questo, perché credo che le connessioni con le persone possano davvero creare qualcosa di magico. Per questo voglio mostravi chi sono e spero di farvi scoprire nuovi mondi che non avete ancora avuto il piacere di esplorare ed essere, se anche solo in minima parte, nella vostra versione attuale.

Per questo seguo sempre il mio claim di vita: Mostra tutti i tuoi mostri!

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