Cosa si cela dietro e dentro un’opera d’arte? Un intero mondodi ricerca, di restauro, di tutela e di valorizzazione, aspetti fondamentali e spesso invisibili che finalmente oggi sono mostrati al grande pubblico. Art from inside. Capolavori svelati tra arte e scienza è un progetto culturale e multidisciplinare ideato da Fondazione Bracco, dove arte e scienza si fondano per una divulgazione diffusa che si avvale della consulenza scientifica di un team coordinato da Isabella Castiglioni, Professoressa Ordinaria di Fisica Applicata presso l’Università degli Studi di Milano-Bicocca e Direttore scientifico Centro Diagnostico Italiano-CDI e lo storico dell’arte Stefano Zuffi. L’esposizione racconta il percorso creativi dei grandi maestri, dalle versioni iniziali delle opere, le correzioni e i ripensamenti intermedi fino alle opere definitive, assunte a capolavori celebrati nei secoli. Le sale di Palazzo Reale accompagnano in un viaggio affascinante nell’arte tra Quattrocento e Settecento per rivedere la vita segreta di nove opere immense. Da Beato Angelico a Piero della Francesca, da Piero del Pollaiolo a Giovanni Antonio Boltraffio, fino a Caravaggio e all’artista Giovanna Garzoni per arrivare a un prezioso violino di epoca settecentesca di Lorenzo Storioni. È un pantheon di maestri indagati attraverso una prospettiva inedita e grazie alla tecnologia e alla scienza con analisi diagnostiche non invasive e a riproduzioni in scala 1:1.

Spiega Diana Bracco, Presidente di Fondazione e del Gruppo Bracco “Per noi l’arte e la scienza sono due facce dello stesso amore per il sapere e il bello che, da sempre, accende il desiderio degli uomini. Siamo convinti, infatti, dell’importanza e della forza generativa dell’incontro tra saperi diversi. È questa la visione da cui nasce Art from inside. Una mostra di Fondazione Bracco allestita a Palazzo Reale di Milano, che interpreta appieno il valore del dialogo tra arte e scienza, due universi profondamente complementari nel loro comune desiderio di esplorare, comprendere e rivelare. Questo progetto espositivo è il frutto di un lungo percorso di ricerca, studio e collaborazione che la nostra Fondazione porta avanti da anni, in continuità con l’attività del Gruppo Bracco, leader mondiale nella diagnostica per immagini. Ed è un’iniziativa che si fonda su una solida convinzione: le tecnologie nate per la cura del corpo umano possono diventare strumenti di indagine preziosi anche per prendersi cura delle opere d’arte, rivelandone l’anima nascosta e contribuendo in modosignificativo al loro restauro, alla loro tutela e valorizzazione”.

E dopo un focus introduttivo, l’esposizione si sviluppa lungo otto sale multimediali che analizzano altrettanti capolavori. Li illustra Diana Bracco: “La mostra è concepita come un viaggio a tappe: otto stazioni che raccontano, con rigore scientifico e potenza immersiva, il legame profondo tra il processo artistico e quello di indagine diagnostica. È un percorso che fonde la bellezza dell’arte con il metodo della scienza, rendendo accessibili contenuti complessi attraverso un linguaggio visivo innovativo e coinvolgente”. Ed è la professoressa Isabella Castiglioni a chiarire i diversi aspetti del progetto scientifico: “È un esempio di cross-fertilization tra discipline diverse ma affini…Le tecniche di diagnostica per immagini utilizzate per le ricerche sfruttano l’interazione della radiazione con la materia biologica per fornire informazioni invisibili agli esperti sul metodo di creazione e sullo stato di conservazione dei dipinti, consentendoci di studiarli senza manipolarli e senza effettuare prelievi”. Si tratta di un lavoro corale. Lo sottolinea Diana Bracco “Tutto questo è stato possibile grazie alla collaborazione e alla sinergia tra ricercatori ed esperti di tante discipline diverse: fisici, chimici, storici dell’arte, esperti di imaging, restauratori, ingegneri, tecnologi, comunicatori.

Un lavoro corale che testimonia quanto l’interdisciplinarità sia oggi una leva indispensabile non solo per comprendere meglio il nostro patrimonio culturale, ma anche per costruire nuove strade di formazione, ricerca e cittadinanza consapevole. Con Art from inside offriamo al grande pubblico e in particolare ai più giovani, l’opportunità di accede a dimensioni normalmente invisibili, sotterranee mafondamentali. Per questo abbiamo voluto rendere la visita gratuita e aperta a tutti perché se la conoscenza diventa un patrimonio condiviso, genera un impatto profondo e duraturo nella comunità. In un’epoca in cui la velocità spesso prevale, Art from inside ci invita a rallentare lo sguardo, a superare la superficie, a osservare in profondità, ad ascoltare le storie silenziose custodite nei materiali, nei pigmenti, nei gesti invisibili. E ci ricorda che ogni opera d’arte è in fondo anche: da ascoltare, decifrare e curare”.

L’esposizione realizzata in collaborazione con 24 ORE Cultura-Gruppo 24 Ore utilizza come immagine guida Ritratto di Carlo Emanuele I di Savoia, 1630 circa, opera di Giovanna Garzoni, una scelta voluta e sottolineata da Diana Bracco con queste parole: “Il nostro progetto espositivo ha reso visibile anche l’autorialità femminile, troppo a lungo sottovalutata, osteggiata o dimenticata. Aver scelto un’opera d’arte di Giovanna Garzoni come simbolo della mostra ha restituito voce a una donna che, in un’epoca ostile, ha saputo imporsi con forza e rigore. Abbiamo voluto in altre parole, rendere visibile ciò che per tanti secoli molti volevano restasse invisibile. Un omaggio alla libertà creativa e un riconoscimento al lavoro di questa straordinaria artista in linea con l’impegno di Fondazione Bracco e mio personale, per valorizzare le competenze femminili in tutti i campi, dando spazio a nuove prospettive e promuovendo una cultura della parità anche attraverso i linguaggi dell’arte e della scienza”.