“Limite Acque Sicure” è il primo lavoro pubblicato dall’omonimo gruppo che contiene 6 brani originali ed un tributo al Banco del Mutuo Soccorso (“Il giardino del mago”).

L’album, anche se non nasce nella forma “concept”, si riconosce un filo conduttore unico: il viaggio, il percorso che si compie nel tempo o sulla carta geografica, fuori e dentro sé stessi. La vita e il nostro continuo passaggio attraverso luoghi, stati d’animo, abitudini, persone, idee e il non ritrovarsi più in situazioni che un tempo erano familiari.

Anche per questo è sembrato opportuno utilizzare come titolo dell’album il nome stesso del gruppo perché richiama il concetto di rischio nell’intraprendere percorsi nuovi, magari difficili e sconosciuti. Andare oltre il “limite delle acque sicure” sin dai tempi più antichi, rappresenta una perenne sfida non solo fisica, ma soprattutto psicologica con l’ignoto. Una sfida ai propri limiti ancora prima che a quelli geografici, da cui nasce lo stimolo a migliorarsi, a puntare più in alto.

Introdurre nell’album di inediti uno dei brani più iconici del Progressive italiano può avere diverse motivazioni. Intanto, si inserisce a pieno nel complessivo ed ampio tema del viaggio, soprattutto nell’accezione di viaggio interiore, verso mondi sorprendenti e metaforici. In secondo luogo, i Limite Acque Sicure hanno voluto rileggere il proprio passato in cui l’attività del gruppo si è concentrata sull’esecuzione del repertorio storico del Banco del Mutuo Soccorso, dove “Il giardino del mago” ha rappresentato una meta di abilità esecutiva da conquistare, raggiunta (ci auguriamo) in questa esecuzione live.

La composizione e registrazione dei brani ha impegnato il gruppo per oltre due anni, sostanzialmente quelli della pandemia Covid che ha inevitabilmente frammentato e rallentato le attività senza però incrinare la volontà degli artisti e il loro entusiasmo necessario per conseguire l’obiettivo prefissato.

Il gruppo Limite Acque Sicure si è formato a Ferrara nel 2005 ad opera di Andrea Chendi ed Antonello Giovannelli che, pur abitando a poche centinaia di metri l’uno dall’altro, non si conoscevano. Il contatto è avvenuto attraverso un annuncio su una rivista musicale dell’epoca pubblicato da Andrea, al quale Antonello ha prontamente risposto. L’idea era quella di creare un gruppo per eseguire dal vivo una selezione dei brani rock progressive più amati. Dopo le iniziali difficoltà e qualche cambiamento nella prima formazione, dal 2009 i musicisti sono rimasti gli stessi: Andrea Chendi voce, Antonello Giovannelli tastiere, Luca Trabanelli chitarre, Paolo Bolognesi batteria, Francesco Gigante basso. Dal 2016 il gruppo prende la forma odierna con Ambra Bianchi flauto, voce e arpa; con questa formazione il gruppo ha intrapreso la scrittura di brani propri, onorando la sfida di andare “oltre”.

Descrizione dei brani

Sogno d’Oriente (12’48”)

Più che un brano, è una storia. La storia di chi, per necessità o perché coltiva un sogno di una terra migliore, di un mondo e di un’umanità migliore, decide di emigrare. La migrazione è stata da sempre un avvenimento trasversale ai popoli di tutte le parti del mondo che sono, appunto, alla ricerca di tutto questo. Le difficoltà economiche e le prospettive di una quotidianità infrante dalle guerre ci costringono esuli dalla nostra terra, a volte verso destini ignoti. Né muri, né naufragi, né sventure hanno mai fermato la speranza. “Il bisogno rende tutti uguali senza alcuna diversità”

Terra straniera (7’53”)

Il passare degli anni è inevitabilmente un viaggio nel tempo, attraverso i ricordi di un mondo, di una propria casa che non esiste più, nella quale non ci si riconosce più. Sentirsi straniero nella propria terra, che una volta era accogliente e familiare ed ora sembra non essere più amica e non essere più il proprio posto. Il nucleo di questo brano risale al 2006-2007, e può essere considerato il primo in assoluto del gruppo. È stato tenuto per tanti anni nel cassetto con il rischio di essere dimenticato per sempre o peggio non più riconosciuto. La parte centrale è sostanzialmente identica a quella della versione originale, mentre l’introduzione di pianoforte e la seconda parte sono frutto della rielaborazione attuale.

Il respiro dell’anima (8’25”)

È un pensiero alle madri, ai sacrifici che affrontano nel loro viaggio nella vita. È un fiume di pensieri che tracima e ci travolge quando la certezza della presenza della figura materna inizia a vacillare, dopo i tanti anni spesi nella costante cura dei propri figli.

Antico mare (8’02”)

Uno sguardo alla storia delle civiltà che ci hanno preceduto e che hanno lasciato segni indelebili nel nostro presente. Un’origine comune per tanti popoli che abitano le sponde dell’antico mare Egeo, e del mare Mediterraneo più in generale. Un mare che ha rappresentato un ponte tra le diverse culture e che ora, invece, divide e respinge.

Fiamme intorno (10’48”)

Il tempo è passato, la sua trappola si è chiusa. Non si trovano più parole, idee da difendere. Tutto sembra perduto, a meno di non vivere in armonia con il proprio sentire, senza simulazioni o menzogne, evadendo dalla propria gabbia. Così si potranno trovare nuovi stimoli, nuove realtà, nuove verità in un percorso che poeti, artisti e chiunque lo accetti potrà intraprendere.

Ti salverà (2’11”)

Seguire la stella che brilla di più, per salvarsi. Seguire un ideale alto, per non perdersi nella vita. Il transito di una stella in cielo, per popoli, culture e religioni, annuncia eventi divini e soprannaturali, che cambiano la vita. Alzare gli occhi al cielo, vedere la luce, avere il coraggio di seguirla.

Musicisti:

Ambra Bianchi (flauto, arpa, voce). Diplomata in Flauto, cantante e performer è docente di musica a Ferrara e svolge una intensa attività musicale come esecutrice sia di repertori moderni che classici.

Andrea Chendi (voce). Studi di Conservatorio in violoncello, appassionato di canto, si è dedicato all’attività musicale fin da giovanissimo.

Antonello Giovannelli (organo, pianoforte, sintetizzatori). Studi classici di pianoforte, appassionato di sintetizzatori elettronici.

Francesco “Franz” Gigante (basso elettrico). Militanza fin da giovanissimo in numerosi gruppi musicali di Ferrara, sia di Rock che di Blues

Luca Trabanelli (chitarre acustiche ed elettriche, guitar synth). Musicista, turnista, produttore ed insegnante. Diplomato al Musicians Institute. Ha militato in diverse storiche band dell’area rock milanese.

Paolo Bolognesi (batteria). Studia Batteria con i Maestri Mauro Gherardi e Stefano Peretto. Precedente militanza in diverse formazioni ferraresi di progressive, jazz, fusion e hard rock. insegnante di batteria.