Canzoni per tornare insieme o lasciarsi per sempre è un titolo che la dice lunga: ci spieghi da dove è nato?

Un giorno mi chiamò un amico regista. Avendo lavorato a molte colonne sonore pensavo avesse bisogno di qualcosa del genere. “Nelson sto male”, mi disse. “La ragazza mi ha lasciato”. Non sapevo cosa dire quando lui aggiunse: “Tu puoi aiutarmi. Scrivi una canzone per farla tornare da me.”

La notte stessa mi presentai a casa sua con la chitarra. Mi raccontò le cose. Alle 6 del mattino avevamo la canzone. La registrammo alla buona e gliela inviammo su una chiavetta usb (lei aveva cambiato città e viveva con un’altra persona). Dopo 3 giorni fece le valigie e tornò da lui.

Ho pensato che per una volta una mia canzone era stata veramente utile. Ho pensato che alla fine, se raccoglievo 12 canzoni per tornare insieme o lasciarsi per sempre, per lo meno avrei fatto un disco utile a qualcuno.

Quali sono le differenze tra questo disco e i tuoi due precedenti?

Ho cercato di dire tutta la verità senza pensare alle conseguenze. Non che in passato mentissi, ma forse non ero ancora pronto per spogliarmi completamente davanti a tutti. Non è una cosa semplice, abbiamo dei pudori, abbiano paura di mostrare la nostra fragilità. Paura che gli altri possano prendersi un vantaggio troppo grande per non soffrirne.

Allegato all'album c'è il tuo racconto inedito Diario di un pusher sentimentale. In entrambi si parla di sentimenti, ma con quale chiave?

Si può dire che anche il disco sia un diario. Si può dire che in entrambi i casi i sentimenti siano fotografati simultaneamente dai due emisferi. Contemporaneamente. Emisfero razionale e romantico. Il personaggio che ho inventato nel racconto, a cui voglio molto bene e che si chiama Nicola Lavedova, ha rinunciato a sé stesso per non soffrire più, ma forse è ancora in tempo per rimettersi in gioco.

A proposito di scrittura, Nero Nelson si sente più cantautore o più scrittore?

Io mi considero un bambino in un giorno di festa. Da quando si sveglia a quando va a dormire gli piace cambiare spesso gioco, ma senza mettere a posto la stanza. Mai. Finisce per mischiare i pezzi e i personaggi di una saga possono finire ad interagire con giocattoli apparentemente lontanissimi tra loro.

Canzoni per tornare insieme o lasciarsi per sempre è stato prodotto da Gnut: come avete impostato il lavoro insieme e che contributo ti ha dato Claudio?

Claudio ed io ci siamo conosciuti al Cabaret Portalba. In quegli anni tutti i martedì con lui e Dario Sansone ci esibivamo con le nostre canzoni. È da lì che poi venne fuori l’idea di fare una mega band: Capitan Capitone e i fratelli della Costa con Daniele Sepe al timone. In quelle tournée, durante quei concerti, Claudio mi ha trasmesso molte cose, e continua a farlo anche adesso. È una persona che ha sofferto e che ha talmente rispetto per il dolore che non si sognerebbe mai di fingere per venderti una canzone.

Io gli ho fatto sentire un sacco di canzoni e lui se faceva di no con la testa voleva dire che il pezzo era stato scartato. Se non diceva niente e si sedeva ad un pianoforte elettrico accompagnando quello che stavo facendo alla chitarra voleva dire che ci stavamo lavorando. La canzone avrebbe fatto parte di quelle per tornare insieme o lasciarsi per sempre.

Altri due nomi amatissimi, ossia Raiz e Tartaglia, sono tuoi ospiti. Cosa hanno aggiunto alle canzoni?

Raiz ed io eravamo sul set di Ammore e Malavita. Io mi stavo occupando di tutte le canzoni del film mentre lui interpretava il ruolo del cattivo. Un giorno Marco Manetti ci chiese di assentarci dal set perché gli serviva una canzone nuova. Una canzone per il maestro Pino Mauro. Andammo a scriverla in un albergo vicino Villaggio Coppola, un posto decadente ma affascinante. L’idea di ispirazione venne a Michelangelo La Neve, sceneggiatore del film che purtroppo non c’è più. L’idea di una donna che è condannata a piangere. Chiagne Femmena mi sembra una bellissima canzone e Raiz l’ha resa semplicemente epica.

Andrea Tartaglia è ospite in Pipistrelli. Mi sembrano gli animali più simili ai musicisti. Sono più operativi di notte, si orientano con i suoni, sono gli unici mammiferi a volare, ma le loro ali non sono vere. Se le guardi bene sono zampe palmate, infatti volano così così.

È brutto – forse anche stupido – chiedere se nascono prima i testi o le musiche, ma mi piacerebbe sapere se nello scrivere le canzoni hai una ritualità o se vengono fuori tutte in modo diverso…

Non ho un metodo di lavoro fisso. Scrivo contemporaneamente parole e musica, quando posso. A volte capita per lavoro che mi inviino melodie a cui aggiungere un testo, e questo se da un lato semplifica le cose dall’altro ti toglie un po’ di libertà. Certe volte l’idea parte da una frase che ho sentito dire, magari ad un estraneo al telefono in metropolitana. In genere comincio a scrivere a casa, nella mia stanza dei giochi, e poi continuo in movimento. La canzone non è mai finita fino a quando non è registrata. Può sempre migliorare.

Questo tuo nuovo disco esce con la più antica casa discografica italiana e lo presenti in un luogo ricco di storia come Auditorium Novecento. Quanto c'è di Napoli nelle tue canzoni?

È emozionante lavorare in Phonotype. Hai come l’impressione di poter chiedere consigli ai fantasmi degli artisti che c’erano prima. Senti un’approvazione o un invito a cambiare qualcosa. Non saprei, credo di non essere l’unico ad aver provato questa sensazione. Il mondo è bello tutto ma Napoli è dentro di me qualsiasi cosa faccia. La amo maledettamente.

Biografia

Nel 1998 Nero Nelson inizia la sua carriera pubblicando come autore due canzoni nell'album di esordio di Luca Sepe (Preda del tempo e Ci guarderà una stella), che in quello stesso anno partecipa al Festival di Sanremo classificandosi al quarto posto nella categoria Big. L'album, pubblicato da Carosello Records, vende oltre venticinquemila copie. Successivamente l’incontro con il produttore Rosario Castagnola gli permette di partecipare alla composizione di Arrivederci a Bientot, contenuta nell’album di Ilona Mitrecey Un monde parfait. Il brano venderà più di due milioni di copie tra la Francia e il Belgio, ottenendo doppio disco di diamante. Nel solco della composizione anglofona nasce il singolo Get another rum, interpretata dai Corleone con Mario Merola, che mescola la tradizionale interpretazione napoletana al ritmo pop delle hit dei primi anni 2000. La canzone, pubblicata da EMI Music Italia, è stata sigla finale del programma Le Iene.

Nelson è però da sempre più orientato verso la canzone d'autore e l’uso della lingua italiana. Nasce così, nel 2009, il suo primo singolo da cantautore La bella faccia che ho. L'uscita del singolo segna l'inizio del sodalizio artistico con la RC Music di Rosario Castagnola che pubblicherà anche l'EP Prologue 1 e nel 2012 il suo primo album Robin Hood (Finto, ricco e comunista). La regia dei video di Tutti i gatti neri di Manhattan e La mia buona fortuna, interpretati dallo stesso Nelson e dagli Audio 2, è affidata ai The Jackal.

Nel 2013 la sua carriera comincia a prendere una piega differente che lo porta a lavorare nel cinema. La svolta avviene con l'incontro dei Manetti Bros con i quali collabora per il film Song'e Napule, scrivendo insieme a Rosario Castagnola, Sarah Tartuffo e Franco Ricciardi 'A verità, che vince il David di Donatello per la miglior canzone originale nel giugno del 2014. Nel 2015 pubblica il suo secondo album Outsider, che contiene duetti con Luchè, Lucariello e Dario Sansone dei Foja. Nel disco c’è una versione intimistica e lenta della canzone L’estate sta finendo dei Righeira (allo stadio San Paolo comincerà ad essere intonato Un giorno all’improvviso, versione rallentata della hit) il cui videoclip, girato da Claudio D’Avascio, sarà inserito nel film Il ladro di giorni di Guido Lombardi con Riccardo Scamarcio.

Nel 2016 scrive i testi di tutte le canzoni del musical Ammore e malavita dei Manetti Bros, che l'anno successivo partecipa in concorso a Venezia vincendo il Soundtrack Stars Awards, premio per la migliore colonna sonora. Ammore e malavita vince anche 5 David di Donatello, tra cui quello per il miglior film, miglior colonna sonora e miglior canzone. Nelson riceve il suo secondo David in qualità di autore di Bang Bang, che viene eletta miglior canzone originale di quella stagione cinematografica. Riceve dal sindacato dei giornalisti cinematografici italiani il Premio Pasinetti per le migliori liriche. Lo stesso anno scrive e interpreta Bambolina, contenuta nell'album Capitan Capitone e i fratelli della Costa di Daniele Sepe.

Nell’aprile 2018 il sindaco Luigi de Magistris e l’assessore alla cultura Nino Daniele gli attribuiscono una Targa e una Medaglia al merito in segno di profonda gratitudine per aver onorato la città di Napoli. A maggio vince il Ciak d'oro per Bang Bang, miglior canzone originale. Al Taormina Film Fest riceve 2 Nastri d’argento: per la miglior colonna sonora (Ammore e malavita) e uno per la miglior canzone originale Bang Bang.

Nel 2019 scrive 4 canzoni per la colonna sonora de Il ladro di giorni di Guido Lombardi. Il ladro di giorni (cantata in coppia con Gnut) è stata candidata al Nastro d'argento nel 2020 come migliore canzone originale. In questo film, per dedicarsi al quale sospende ogni attività discografica, il cantautore interpreta il ruolo di sé stesso suonando una delle canzoni, In un’altra vita o ieri, scritta con Rosario Castagnola, cantata da Greta Zuccoli. Nel 2020 è autore della canzone originale Le chiavi di casa per il film Rosa, Pietra e Stella di Marcello Sannino, che ha partecipato al Festival Internazionale del Cinema di Rotterdam.

Nel 2021 il suo racconto Diario di un pusher sentimentale riceve la menzione di merito al Premio Internazionale Dostoevskij. Nel 2022 con il soggetto Il migliore si aggiudica la Menzione Speciale al Premio Solinas, il concorso più prestigioso per la scrittura cinematografica in Italia. Ad Ottobre 2023 partecipa al Festival del cinema di Roma con il film dei Manetti Bros Diabolik Chi sei? in cui sono presenti due sue canzoni: La notte di Ginko e Io non sono qui, interpretate da Franco Ricciardi e Raiz.

Nell’agosto del 2024 la sua canzone Na refola ‘e viento è l’unico brano originale di Dadapolis, scritto appositamente per il nuovo film di Carlo Luglio e Fabio Gargano che vede la partecipazione di tantissimi artisti (da Peppe Lanzetta a James Senese). La canzone è interpretata nella pellicola dallo stesso cantautore, il film è presentato in anteprima alla 81a Mostra del Cinema di Venezia.

Nel corso della sua carriera Nelson è stato autore ed ha duettato con molti artisti italiani, tra i quali Serena Rossi, Claudia Gerini, Raiz, Luchè, Carlo Buccirosso, Franco Ricciardi, Audio 2, Ivan Granatino, Daniele Sepe, Andrea D’Alessio, Pino Mauro, Antonio Buonomo, Giampaolo Morelli. Dal gennaio del 2016 interpreta il ruolo di Sergio, un tecnico radiofonico, in Un posto al sole in onda su Raitre.

Il 3 gennaio 2025, in occasione del suo compleanno, Nero Nelson pubblica con Phonotype, la più antica casa discografica italiana, il suo terzo album Canzoni per tornare insieme o lasciarsi per sempre, prodotto da Gnut, con la partecipazione di Raiz e Andrea Tartaglia.