Un giorno, un filosofo si recò da un maestro zen e gli disse: “Sono venuto a informarmi sullo Zen, su quali siano i suoi principi ed i suoi scopi”.

“Posso offrirti una tazza di tè?” gli domandò il maestro. E incominciò a versare il tè da una teiera.

Quando la tazza fu colma, il maestro continuò a versare il liquido, che traboccò.

“Ma che cosa fai?” sbottò il filosofo. “Non vedi che la tazza è piena?”

“Come questa tazza” disse il maestro “anche la tua mente è troppo piena di opinioni e di congetture perché le si possa versare dentro qualcos’altro… Come posso spiegarti lo Zen, se prima non vuoti la tua tazza?”.

Questa storiella zen descrive mirabilmente un tema che tocca tutti da vicino: le menti umane sono sovraffollate di pensieri, opinioni e congetture. Una realtà che genera per ognuno di noi un’agenda piena di cose da fare ci costringe a correre qua e di là nella vana speranza di realizzare tutti i desideri, anche quelli che svaniranno dopo pochi minuti e, soprattutto, di possedere un mare di cose nuove, spesso inutili o che restano inutilizzate. Nessuno, tuttavia, sembra sentirsi veramente appagato e felice dopo aver riempito un carrello di cose che, una volta tornato a casa, non sa nemmeno dove mettere. Di conseguenza sovente le abitazioni traboccano di ogni genere di oggetto, che riempie lo spazio fisico e mentale.

“Mi sembra di non riuscire a respirare, tanto la mia casa è piena!” mi sento spesso dire dalle mie clienti. E molte confessano di sentirsi in colpa per ‘come è in disordine la camera e il soggiorno’ oppure ‘per quanto sono pieni e caotici i cassetti’.

A sdoganare l’eccesso di cose che invadono gli spazi vitali, dopo anni di minimalismo di ispirazione giapponese, nasce una nuova tendenza che esalta l’estetica dell’eccesso e che spopola su TikTok e Instagram: il Cluttercore.

Questo ‘massimalismo degli oggetti’, diventato virale sul web, invita a esporre il maggior numero di cose: dall'arredamento della camera da letto all’outfit scelto per uscire.

Questa corrente rappresenta una sorta di risposta al decluttering di stampo anglosassone che invita a gettare via, senza troppe riflessioni, gli oggetti superflui. Sui social in molti ammettono di aver abbandonato i consigli della Kondo: invita a svuotare, in un sol colpo tutto l’armadio, gettandone il contenuto sul pavimento e a sbarazzarsi di molte cose, dopo aver ringraziato ogni oggetto prima “lasciarlo andare”.

Il ‘cluttecore’, nel “liberarci dall’ansia del riordino instillataci da Marie Kondo”, esalta foto di stanze piene di ingombranti collezioni di oggetti, librerie colme di volumi e camere sovraffolate da numerosi capi d'abbigliamento sparsi un po’ ovunque, in netta contrapposizione con le foto di stanze arredate in modo essenziale e di armadi quasi vuoti.

Qual è dunque l’atteggiamento giusto, in questa società fluida e in continua evoluzione che affronta mille complessità? E’ possibile trovare un punto di equilibrio fra case sovrabbondanti o decisamente ‘minimal’, perfette da fotografare e scomode per viverci?

Come districarsi in questo mare di consigli e opinioni che spesso ci lasciano confusi? Insieme a voi vorrei ripercorrere alcuni concetti e suggerimenti che mi hanno guidato nel mio percorso personale di cambiamento e che, ben prima della nascita di questa diatriba fra massimalismo e minimalismo, ho illustrato nei miei libri che, a discapito dei titoli in inglese, descrivono un approccio tutto italiano per fare spazio e ordine in casa (e nella mente).

Il valore affettivo delle cose

Le cose che ci circondano possono essere utili sia in senso pratico, perché le usiamo per vivere (mangiare, cucinare, dormire, studiare, leggere, informarci etc., etc.) oppure perché ci servono sotto il profilo psicologico e affettivo. A volte una cosa sembra praticamente inutile: in realtà nutre il cuore e l’anima e sbarazzarsene, così tout court, potrebbe essere inutilmente doloroso e perfino controproducente.

Il senso della misura

Come in ogni questione, è importante avere il senso della misura. Evita che l’eccesso delle cose che possiedi ti “ingolfi” e diventi una complicazione nella vita di tutti i giorni. Il lockdown ti ha costretto a porre una maggiore attenzione agli spazi abitativi che, per molti mesi, sono stati tutto il tuo mondo. Fai tesoro di questa nuova consapevolezza acquisita: l’organizzazione della casa è fondamentale per il benessere di chi ci abita.

Se il riordino genera ansia

Quando il riordino genera ansia, l’approccio è sbagliato per te e il tuo modo di vivere. Occuparti del tuo spazio è fonte di benessere e leggerezza per la psiche. Quando crei una casa a tua misura, che rispecchia il tuo gusto e le tue esigenze, puoi starne certo: il benessere è assicurato e una nuova armonia si diffonderà anche nelle relazioni di chi vive nella casa.

La vita degli oggetti

Un oggetto non ha una vita propria: sei tu ad attribuirgli il suo valore ogni volta che lo usi o quando ti suscita emozioni. Che tu ne sia consapevole o no, ogni abito, soprammobile o mobile che sia trasferisce emozioni e sensazioni, positive o negative. Ci sono cose che decisamente ti fanno stare bene (ad esempio quell’abito che ti dona così tanto) e altre invece che ti deprimono (il vestito messo quel giorno in cui “lei o lui” ti ha lasciato). Scopri quali sono gli oggetti che ti nutrono veramente!

Fare le scelte giuste

La strada giusta è quella che ti porta a comprendere se un oggetto è fonte di “energia positiva” oppure ti fa scendere il morale sotto le scarpe. Quindi fai la tua scelta: resta o se ne va? Una volta presa la decisione, ti sentirai più leggero e la tua energia aumenterà.

Crea una casa armoniosa

Creare una casa armoniosa è il viaggio alla ricerca del benessere e diventa il percorso per scoprire quali siano le cose che ami maggiormente nella vita e che ti fanno star meglio.

Vietato decidere troppo in fretta e senza le giuste motivazioni

Una casa eccessivamente troppo piena di cose difficilmente rende piacevole la vita. Allo stesso tempo, decidere, nel giro di pochi giorni, di sbarazzarti di oggetti che hai in casa da decenni genera ansia e insicurezza soprattutto se la motivazione non viene dal profondo di te. Rischi di buttare alle ortiche cose importanti soltanto per creare una casa ‘minimal’ bella da fotografare per i social ma che non rende felice nessuno.

Aprire nuove porte sul futuro

Il percorso interiore che ti porta a delineare il confine fra utile e inutile, fra gli oggetti che nutrono il tuo cuore e le cianfrusaglie che ingombrano la casa, apre porte inaspettate sul futuro e ti alleggerisce dai fardelli del passato.

In conclusione

La tendenza del cluttercore che promuove “un apprezzamento delle cose che possiamo chiamare nostre” come viene spiegato in un video di TikTok è senz’altro comprensibile. Anche se sono convinta che sia necessario fare attenzione.

L’eccesso di cose potrebbe trasformare la tua casa - e non solo! - nella tazza di tè troppo piena della storiella zen!