Alla Fondazione Morra Greco di Napoli è in mostra una grande personale dell’artista britannico John Stezaker. L'esposizione, che era in programma ben prima della pandemia, è suddivisa su quattro dei cinque piani della Fondazione che ha sede del cinquecentesco Palazzo Caracciolo di Avellino. Oltre a una produzione di opere realizzate dalla fine degli anni ‘70, la mostra si è arricchita di alcuni lavori realizzati proprio nei mesi del lockdown, che è stato un periodo di intensa creatività per l'artista.

Stezaker, famoso per i suoi collage, utilizza da quarant'anni fotografie d’epoca, fotogrammi di film, cartoline, riviste, libri e altro materiale stampato per creare collage, frammenti di immagini, film, opere librarie e serigrafie su tela. Gli oggetti e le immagini che trova hanno una vita interna di tipo psicoanalitico che trova influenze nel mondo surrealista di Joseph Cornell e nelle metanarrazioni di Italo Calvino.

Nella sua ricerca, Stezaker è solito combinare immagini di diverse epoche storiche: cartoline di fine secolo, fotogrammi di film del 1940, mani di manichini degli anni ‘30 e ‘40, proprio perchè sono tanti i riferimenti artistici da cui attinge.

Il percorso inizia dal basso, nel mondo sotterraneo del basement, dove sotto l’arco che nasconde le antiche fondamenta greco-romane del Palazzo Caracciolo di Avellino, è visibile su schermo l'opera Train, uno dei primi film-loop di Stezaker, completato proprio in occasione della mostra. Già con il primo loop, Horse, l'artista, fedelmente alla sua poetica, faceva riferimento alle origini del cinema e alle fotografie d'epoca di cavalli in azione di Muybridge, realizzando un film con una serie di immagini dal formato identico di diverse migliaia di cavalli da corsa. Questo rimando è presente anche in Train, che ricorda la prima proiezione pubblica dei film dei Fratelli Lumière. Il film, composto da una moltitudine di immagini di treni diversi, è in realtà il fantasma di un progetto abbandonato che diventa metafora della sua stessa pratica artistica, intesa come arte dell’interruzione, che sembra emergere progressivamente nel tempo man mano che si prosegue nel percorso.

Posti ai due piani centrali, infatti, ci sono le serigrafie su tela e le opere librarie che rappresentano i due regni intermedi. Se nelle opere tratte dalle serie Metamorphosis and Observatory e World, l’architettura barocca è usata per raccontare le visioni di un osservatorio contemporaneo, in omaggio a Palomar di Calvino, le serigrafie, sembrano voler imporre con il loro primo piano, una sorta di presenza quasi invadente.

Qui, il senso del tempo, carico nelle sue opere, relazionato allo spazio del Palazzo Caracciolo di Avellino, diviene anche strumento di valorizzazione delle stratificazioni storiche della città.

Infine, l’ultimo piano ospita il lavoro più noto di Stezaker: i suoi collage. In mostra Star e Dis-Astro del 2017-18 e Double Shadow del 2019-21, due nuove serie che, in maniera diversa, fanno parte dell’universo celestiale.

Le prime serie giocano sul confine visivo-ideale della star cinematografica e la sua controparte metaforica, la divinità. Le Double Shadows sono riadattamenti recenti di precedenti serie di collage, le Dark Stars e, in particolare, dei Father Sky degli anni ‘70 e ‘80, di cui sono esposti alcuni esemplari.

I Double Shadow, sono realizzati utilizzando come sfondi, più ritratti ritagliati di divi del cinema degli anni ‘50 e ‘60, in questo modo usano il potere della silhouette per trasmettere l'idea di vuoto e di infinito. Queste ombre dei mitici personaggi del cinema creano, attraverso l’uso dei contorni ritagliati, figure ibride che assumono sembianze surreali. Questi collage, influenzati dai primi film delle storia del cinema, come Lo studente di Praga, indagano sull’aspetto invadente e opprimente del doppelgänger, come se lo spazio tra le immagini fosse un limbo fuori dal tempo in cui “non resta altro che guardare, un’ossessione in cui il tempo reale è sospeso mentre, come a volte sentiamo nei sogni, i morti, i vivi e i non ancora nati si incontrano sulla stessa dimensione” .