L’ironia è la crosta che si forma sui graffi e tagli che il tempo “c’imprime” sulla pelle. Ma soprattutto è l’ultimo residuo delle speranze che nutrivo e adesso lascio che mi guidi sia attraverso gli eventi grandi e piccoli della vita quotidiana, sia quando scrivo; le poesie e prose poetiche che seguono, lo dimostrano ampiamente.

Preziosa

La vita è fragile a tal punto,
che sembra preziosa.

Scarno

Scarno, cioè preciso, ho sconfitto al millimetro Umberto Sabba, capo-stregone delle fattucchiere malvagie; forse, però, non sfuggirò alla morte, (f)orma della vita.

Al fiume

Al fiume erboso che scorre fondo sotto casa,
da ragazzo confessavo i miei segreti.
Ora gli “confido” il mio corpo disperato,
perché l’amore che nutrivo per la vita
non è stato ricambiato:
sì, la depressione
è un suicidio passionale.

Tu sei pieno

Tu sei pieno, sei gonfio, sei grasso, sei obeso di te.
No, la mia (che tu pozzi crepà!) non è una Victorian rage, è anzi una rabbia di adess’adesso. Però è inutile che io speri nella morte (terremoto scatenato dall’attrito di due faglie temporali che stridono esiziali l’un con l’altra, scagliandosi a vicenda). Perché hai un forte senso della vita che da sempre ti consente di volgerti infallibile a favore di sorriso. Ma anche di fama, ammirazione (e perciò... di scatto fotografico).

Sembra

Sembra umiltà la mia.
Ma è solo timidezza.

L’apparenza

L’apparenza conta
(ma solo in apparenza).

Al mondo

Al mondo esistono persone che non sanno più distinguere fra vero e falso: ecco perché indossano il proprio volto (quello autentico) sulla quotidiana maschera sociale.

All’inizio

All’inizio dei tempi, una lotta crudele fra materia e antimateria; invece, in seno alla vita dei giorni mostri (chiedo scusa… nostri), la sfida senza quartiere è fra materialismo ed “antimaterialismo”. Insomma… l’importante sono i soldi o i sentimenti? Conta di più l’interiorità o l’esteriorità? Io che son poeta, sostengo, com’è ovvio, fermamente: «Tutti noi? Meglio, molto meglio, ricchi dentro (sul tipo, ad esempio, dei portafogli ben forniti)».

La mia testa

La mia testa così stupida grida «Ahiuto!», quando si fa male. E per guarire, papà, ti chiede un abbraccio estemporaneo: un abbraccio a braccio, tu lo sai.

Papà e mamma

Papà e mamma,
se ora son riuscito a ricambiarvi almeno un po’,
è solo grazie a voi.

Mentre

Mentre il cuore si fraziona in sentimenti primi, divisibili o disgregabili solo per se stessi e per pulsioni elementari (come la rabbia, per esempio), io vengo proiettato nel futuro alla velocità del passato (non del suono o della luce).

Il futuro

Il futuro è morte
che si converte alla vita.
Il presente lo disseppellisce:
ogni minuto è una palata
di terra rimossa.

Esaurimento

Scrivere poesie,
facendo acrobazie
spericolate con la mente:
cioè “acropazzie”;
ma quand’è ormai passata
la luce assai incendiaria
che simili follie
in genere sprigionano,
ad ogni osso provo sempre tanto fuoco
ed accuso un forte incubo al cervello.

Almeno

Come ogni
abitante della vita,
ai miei interrogativi
cerco una risposta
(o almeno una poesia).

La fatica

La fatica ottunde ogni cosa, perfino se stessa: così procedo per inerzia, ovvero per stanchezza.

Smarrimento

Negando il cuore ed altre cose,
mi muovo ad occhi incerti,
stringendo rapporti di stanchezza
con ogni tipo di andatura.

Un giorno

Un giorno, di tanti giorni fa, mi sono detto: «Quest’avanzo di pesce posso definirlo la lisca della spesa: è l’ultimo residuo di quanto ho comperato laggiù al mercatino (fra vicoli stretti, e forse “scorsoi”, che in ansia ho attraversato, mentre canticchiavo “Cuniculì Cuniculà” con la paura un poco ironica dei timidi)».

Corona

Confitta a morte nei cieli oscuri, la catena circolare di montagne aguzze è proprio una corona d’immense spine: d’immense spine all’insù, tutt’intorno alla Croce del Sud.

Muro

Quella sul muro è la mia ombra;
la proietto io.
Quella sul mondo, invece,
è la luce a proiettarla?
Insomma la notte
è l’ombra della luce?

Ammonimento

Sebbene a volte simili, avidità e curiosità sono agli antipodi e rischiano sul serio, se non sai distinguerle, di spingerti a confondere la crudeltà con il coraggio.

Davanti

Mentre, a mo’ di corteo funebre, ogni istante del passato gli sfilava innanzi agli occhi, il moribondo sospirò: «Ecco: ho tutta la vita davanti».