-Mike, sono ancora io, oggi non abbiamo proprio pace... c'è qui il maestro di Cerimonie del Papa, insiste per parlare con te, gliel’ho detto che fino a domani non accetti visite, ma lui insiste e dalla faccia sembra molto adirato.
-Ma che vuole questo rompiscatole, so già che sarà qualche seccatura o una di quelle richieste assurde che mi fanno di questi tempi... insomma sto lavorando, non voglio essere disturbato; ho già un mal di schiena incredibile a furia di stare su questo ponteggio, ci manca solo che mi faccia saltare i nervi o che mi provochi una nevrosi.
-Fatti da parte giovane, non mi serve il permesso di un pittoraccio di figure o di un umile servo per entrare nella casa di Dio, sono qui su ordine di Papa Clemente e le mie parole rappresentano la volontà della Santa Chiesa di Roma.
-Ebbene? Cosa vuole sua Santità di così importante, ho già ricevuto l’infinita lista di Santi che vorrebbe fossero inseriti, per accontentarlo dovrei dipingere su tutti i muri di Roma! Ho ancora tanto lavoro da fare e nessuna voglia di discorrere di sciocchezze; mi è stato detto che tutto va finito per il mese prossimo e così sarà, non vorrete mica che il lavoro sia completato in ritardo.
-Lo credo bene che hai tanto lavoro, tutto quello che hai fatto è sbagliato, sacrilego, infamante, a dir poco osceno! Come ti è venuto in mente di dipingere i Santi della nostra chiesa in questo modo? Non avrai mica intenzione di lasciare ignudi tutti questi personaggi sacri, che Dio perdoni te e quelli che credono che tu possieda davvero del talento! Oh mammamia, quello lì in centro dovrebbe essere nostro signore? Non posso crederci, non posso guardare! Sembra quasi che si copra, si vergogni, lui che dovrebbe essere sempre visto come caritatevole e imperituro... per non parlare della Vergine e di quei personaggi grotteschi al suo fianco. Non ci siamo per niente, devi sistemare tutto o sarai costretto a ricominciare daccapo.
-Ha finito di blaterare o deve dire qualche altra scempiaggine? Cosa vuole saperne lei di pittura e di talento, al massimo nella sua vita ha impugnato una penna per apporre una firma e non sono sicuro neanche di questo. E poi ci sarà un motivo se questa commissione è stata affidata a me e non a qualche suo amico per il quale lei tanto faceva il tifo... Lasci a me il lavoro d'artista e si preoccupi delle sue cerimonie e delle ricorrenze, anzi le dirò di più, faccia preparare un bel bagno caldo per il dopo cena, ne avrò certamente bisogno.
-Come osi, bada bene a come parli cialtrone di un fiorentino! Con che coraggio menzioni bagni e cene? Mi sorprende che tu non mi abbia chiesto anche del vino. Anche un cieco o un mentecatto capirebbe che le tue figure si addicono a bagni termali e a bieche osterie, ma qui sei nella Cappella pontificia e dovrai fare come ti dico, o non solo non vedrai neanche uno dei denari che ti hanno promesso, ma farò distruggere l’affresco e farò affidare la commissione a qualcuno più ligio di te.
-Il tempo a sua disposizione è terminato, come desidera, apporterò alcune modifiche in modo da soddisfare le sue richieste, porti i miei saluti a sua Santità. Ora la prego, esca e non si faccia più vedere, almeno fino a quando non avrò finito!

Michelangelo prese il pennello e con rabbia cominciò a dipingere i dannati nella parte inferiore dell'affresco...

-Michelangelo mio caro, è sempre un piacere vederti, noto con immenso piacere che anche questa volta ti sei superato! Che splendore, quanta monumentalità, sono molto soddisfatto del risultato, sapevo che le voci che mi erano arrivate erano totalmente infondate. C'è una cosa che però mi sorprende guardando questo capolavoro: quel mostro cornuto che vedo in basso a destra tra i dannati ha qualcosa di familiare... Mi ricorda vagamente qualcuno, non riesco però a capire chi, sarà forse qualcuno della mia cerchia... per certi versi sembra proprio Biagio il Cerimoniere!
-Sua santità la ringrazio per gli elogi e le belle parole, sono molto contento del risultato e che anche le abbia apprezzato i miei sforzi. Lei ha un occhio finissimo e per questo le chiedo di prendere le mie parole con tutto il rispetto che un fedele come me può portarle: a sua Santità spetta l’onore di giudicare le figure del Paradiso e tutti i Santi di cui certamente conosce vita, morte e miracoli; ai pittori e alla povera gente l’arduo e spiacevole compito di rappresentare l’inferno con dannati e peccatori che ogni giorno meglio conosce.