L’arte è un fuoco che può ridare luce a tutta una vita.

(Erika Isalberti)

Erika Isalberti artista ed imprenditrice veronese, fin da bambina si è dedicata all’arte ed alla sua bellezza. In particolare l’artista crea energia positiva attraverso la bellezza femminile nell’arte e la trasmette al mondo grazie alle sue opere.

Ma come è arrivata a questo?

È andata proprio così, in quella fredda notte invernale, al buio e nel silenzio più assoluto, avvolta in sfuggenti pensieri Erika si è lasciata trasportare da una luce che le ha indicato la strada, quella strada che avrebbe deciso di percorrere per il resto della sua vita.

Il Tramonto di contrasti, Orizzonti, l’Equilibrio dinamico, Galaxy, il Femminino Sacro e la Trinità sono solo alcune delle opere attraverso le quali veniamo dolcemente trasportati in un mondo etereo, in un universo fantastico, sublime, fatto di magia, di bellezza e di armonia.

Ed è proprio l’Eden Art Project, il progetto artistico di Erika Isalberti, che ci illumina in tal senso. Esso nasce infatti dalla consapevolezza che il mondo di oggi ha un disperato bisogno di energia femminile. Si tratta di un progetto di Artivism, attivismo artistico, realizzato allo scopo di diffondere valori legati alla bellezza, alla creazione, alla spiritualità, all’empatia, all’accoglienza e all’amore. Valori di cui oggi più che mai abbiamo disperatamente bisogno per progredire nell’evoluzione dell’essere umano.

Iniziamo da quella sera invernale, buia e fredda: cos’hai visto di preciso in quel momento?

Era il 28 dicembre 1997, poco dopo mezzanotte, avevo 17 anni… quella notte rappresentò una sorta di iniziazione, successe qualcosa di magico, surreale, sentii improvvisamente una grande energia e luce dentro di me. D’un tratto potevo incredibilmente “vedere” cose che prima mi era impossibile anche solo immaginare, come se le mie percezioni si fossero accentuate a tal punto da consentirmi di comunicare con nuovi mondi, nuove dimensioni…o semplicemente con uno stato di coscienza superiore. Realizzai di dover comunicare quanto mi era stato concesso di “vedere” e che l’arte sarebbe stato il mezzo che in primis avrei utilizzato. Quella luce, quel fuoco che percepii in quella mistica notte invernale mi consentì di ridare luce a tutta una vita. Proprio da allora iniziai infatti a guardarmi attorno, ad osservare, ma in modo più profondo o forse semplicemente più autentico.

Da qui ebbe inizio la mia carriera artistica. Poco dopo incominciai a partecipare a mostre e pubblicazioni. Divenni in breve tempo socia dei Giovani Artisti di Verona, Art Director della New Art Gallery una realtà culturale veronese e a soli 19 anni ero già socia della Società di Belle Arti di Verona, una delle più prestigiose realtà artistiche della mia città. Parallelamente partecipavo anche ad esposizioni presso alcune delle più importanti gallerie nazionali.

L’arte è la tua vera vocazione e passione. Ma cosa significa per te “fare arte”?

Sono specializzata in marketing e comunicazione, proprio per questo posso dire con assoluta certezza che l’arte è l’unico media che consente una totale libertà espressiva, motivo per cui l’ho scelta come mezzo principale. Perché sento la necessità di potermi esprimere in modo totalmente puro e libero, lontana da stereotipi culturali e da strumentalizzazioni.

Dei simboli che utilizzi più frequentemente nelle tue opere quali il cerchio, l’Action Painting, le tonalità metalliche e l’utilizzo di materiali non convenzionali e tecnologici, qual è quello che secondo te rappresenta al meglio la bellezza femminile?

Sicuramente il cerchio, spesso presente nelle mie opere, simbolo di armonia, equilibrio e perfezione già nell’antica Grecia. È il simbolo dello spirito, dell’immaterialità dell’anima e della Luce.

Una delle tue ultime opere relative alla bellezza femminile nell’arte, Il Femminino Sacro - How we will live? Together!, fa parte dell’ambizioso Eden Art Project. Si tratta di una sorta di angelo-donna che illuminandoci della sua energia eterea ci dovrebbe salvare dal male, corretto?

Sì. Il Femminino Sacro, è la mia ultima opera ed è stata presentata per la prima volta al pubblico questo giugno alla Probiennale, la mostra internazionale di arte contemporanea organizzata da Salvo Nugnes in occasione della Biennale di Venezia 2021 a cui hanno partecipato alcuni dei più importanti protagonisti del mondo dell’arte e della cultura tra cui Vittorio Sgarbi, Giorgio Grasso, Red Ronnie, Silvana Giacobini, Moni Ovadia, Yari Carrisi e molti altri.

L’opera Il Femminino Sacro reinterpreta con una donna-angelo la versione femminile del Cristo e non a caso, proprio sul suo ventre gravido, è stato inserito un codice QRcode che consente allo spettatore di “ricollegarsi alla sua anima” tramite l’intercessione dell’energia femminile. La salvezza avviene così, riconnettendoci alla nostra anima e alla Fonte primordiale, ritrovando la nostra umanità, ritrovando la connessione col nostro Dio. Dico “nostro” non a caso, perché questo è un concetto che va oltre l’appartenenza religiosa, è giusto pertanto che ognuno si riconosca nel proprio Dio, sia esso pensato come Entità o come Energia, l’energia da cui tutto ha avuto origine e verso la quale tutti noi ritorniamo.

Il Femminino Sacro raffigura i valori del "Femminino", della “Dea Madre”, dell'antica divinità Sophia che ha ispirato il culto della creazione, della saggezza, della grazia, dell'amore, della spiritualità e dell'empatia, valori oggi pesantemente trascurati a causa di un "maschile" (energia maschile) troppo preponderante, che ostenta nella violenza, nell'ego, nella prevaricazione sul prossimo e nel narcisismo la sua forma più oscura.

L’opera è stata realizzata in tecnica mista utilizzando sia componenti organici, come fiori freschi, per richiamare in modo realistico la natura, ma anche componenti metallici, come l’oro 24 carati utilizzato per sottolineare la presenza di “Luce” nell’opera. L’immagine femminile è stata disegnata nella stessa posizione del Cristo in croce, ma vuole essere, al contrario, la rappresentazione di Dio nella gioia della creazione, non nella sofferenza del dolore. Pertanto al posto della croce troviamo due splendide ali d’argento, al posto della testa china e sanguinante troviamo uno sguardo aperto ed estatico verso la Luce, al posto delle spine troviamo una corona di fiori, al posto della morte troviamo la gioia dell’ascensione, rappresentata da una donna incinta che sta creando nuova vita.

Come ti è venuta la geniale idea di inserire un QRcode nel ventre gravido della donna-angelo del Femminino Sacro?

L’opera Il Femminino Sacro, realizzata nel 2021, rappresenta il punto di unione dei miei due mondi… quello professionale e quello artistico. Quel QRcode nascosto sul ventre gravido del Femminino costituisce proprio quel ponte tra le due realtà: arte e comunicazione digitale.

Il codice è infatti collegato ai canali social del progetto artistico Eden Art Project dove il pubblico è invitato a visualizzare ma anche a condividere immagini che rappresentano la loro visione di bellezza tramite hashtag #edenartproject o citazione @eden.art.project.

L'opera si collega infine al contesto della Biennale Architettura 2021 il cui tema quest'anno è How will we live together? promuovendo, in controtendenza con i tempi attuali, una cultura di accoglienza, amore e condivisione. Il titolo dell’opera, pertanto, in un gioco di parole, richiama il tema della Biennale stessa, fornendo una risposta secca e immediata: How will we live? Together!; Come vivremo? Assieme! Uniti!

La Trinità è un’altra delle tue opere che stai attualmente esponendo e so che per te ha un significato speciale e molto profondo.

Sì, quest’opera è stata selezionata dal critico d’arte Vittorio Sgarbi per essere esposta alla mostra I Mille di Sgarbi, organizzata da Lo Stato dell’Arte, presso la Pinacoteca del Museo Archeologico di Castiglion Fiorentino (AR) e sarà visitabile fino al 19 settembre 2021.

Si tratta di un trittico che reinterpreta la Trinità Sacra, Padre, Figlio e Spirito Santo ma nell’accezione più teosofica. Il concetto espresso dal quadro rimanda all’unione delle tre parti che stanno alla base dell’uomo risvegliato. Un uomo in cui anima, mente e corpo sono perfettamente in sintonia e allineati. Solo attraverso questa consapevolezza l’uomo può evolvere davvero ad immagine e somiglianza di Dio.

Hai altre mostre in corso al momento?

Oltre alla mostra I Mille di Sgarbi sono stata invitata dal critico d’arte Giorgio Grasso a partecipare alla mostra-evento organizzata per i 700 anni dalla morte di Dante: La Divina Commedia reinterpretata da artisti contemporanei. Un tour di 6 mesi che partirà il 10 luglio 2021 dal Complesso Monumentale Via Rocca Brivio a Milano e che toccherà anche alcune delle più importanti città d’arte italiane tra cui Venezia, Roma, Parma, Ravenna e molte altre.

Per l’esposizione è stata inoltre realizzata un’edizione speciale della Divina Commedia con i quadri di tutti gli artisti presenti alla mostra. L’opera con cui sono stata invitata a partecipare è proprio Il Femminino Sacro che rappresenterà una terzina dantesca del paradiso.

Tu sei anche imprenditrice. Come unisci il tuo fare impresa al tuo essere artista?

Sì, oltre all’arte ci sono anche l’agenzia di digital marketing e l’attività immobiliare… ma come ho precedentemente detto sono felice di essere riuscita quest’anno ad unire più mondi, per me un grande traguardo. Finalmente posso fare del mio lavoro la mia più grande passione, quello a cui ho sempre aspirato. Dai primi progetti digitali, si parla ancora del 2006, dopo aver lavorato per banche e multinazionali, mi sono orientata già dal 2008 nella realizzazione di progetti speciali “ibridi” soprattutto per i settori moda e design, creando idee innovative, a metà tra comunicazione online e offline. Sono stata tra i pionieri del mio settore, quando ancora, parlare di digitale nelle aziende, significava fare vera e propria evangelizzazione.

Diamond Communication nasce nel 2008 a Verona, una boutique agency su modello anglosassone, dove artisti e professionisti collaborano assieme per creare progetti unici “digital oriented”. Oggi l’obiettivo è quello di avvicinare sempre di più il mondo delle aziende a quello dell’arte, in modo tale che entrambi possano trarne il maggior beneficio, sia in termini economici che di branding.

La bellezza e l’energia femminile potranno veramente salvare il mondo?

Sì, certamente. “La bellezza salverà il mondo” lo disse per primo Dostoevskij, facendo allusione alla bellezza esteriore, ma ancor più a quella interiore. Ho realizzato il progetto artistico Eden Art pensando proprio a questo… al ritorno di una bellezza primordiale, ad un perfetto equilibrio tra uomo e natura …ma con la tecnologia del nostro tempo.

Una call to action che serve a distogliere l’attenzione dalle tragedie contemporanee legate a virus, restrizioni, limitazioni delle libertà personali, dittature del pensiero unico per focalizzarci invece sulla creazione di un nuovo mondo, dove l’uomo torna ad essere umano, torna a prendere contatto con la sua anima e con la sua natura divina, rifiutando di trasformarsi in quella macchina inanimata a cui la nostra società, ormai alla deriva, sta anelando.

Pensiamo alla bellezza, creiamo bellezza e condividiamo bellezza è questo il cuore del progetto artistico Eden Art che ci invita a co-creare quel paradiso perduto, l’Eden per l’appunto, da cui tutta la Creazione ha avuto inizio.

Il nostro paradiso in terra è già qui. Dipende solo da noi.