Rita Urso è lieta di inaugurare la mostra Opere di Emanuele Becheri (Prato, 1973) e Carlo Guaita (Palermo, 1954). Opere vuole essere una riflessione ed un approfondimento sulle poetiche maturate e condivise da oltre un decennio di conoscenza e frequentazione dei due artisti che, in occasione della mostra, dialogano tra loro, disvelando differenze e assonanze attraverso una selezione di opere più o meno recenti. Proseguendo nel raffronto già cominciato nel 2011 con il progetto Genealogia alla Galleria FuoriCampo di Siena, che vedeva la partecipazione di artisti di diverse generazioni in confronto dialogico attraverso le loro opere, la mostra nella galleria milanese intende sottolineare il legame tra i due artisti dando voce e centralità alle opere stesse, nella loro purezza, senza alcun vincolo tematico. I lavori selezionati, frutto di un continuo scrutarsi a distanza ravvicinata nei rispettivi studi, rivelano alcuni elementi processuali condivisi: uno sguardo sull’insieme delle loro produzioni rivela che siamo di fronte a lavori che, pur nella loro evidenza, reclamano un adeguato tempo di visione e consegnano allo spettatore la vibrazione dell’atto che si fa immagine. Il vis à vis tra i due artisti è allestito in maniera compatta e intima nello spazio della galleria. Nelle pitture di Carlo Guaita, a parete, si assiste ad una costante rivoluzione del supporto, che varia tra tela, acciaio e cemento, e che si fa specchio-immagine e riverbero di un’infinita costellazione di segni, con un puntuale riferimento alla storia del pensiero scientifico, alla geologia e alla cosmologia. Le sculture di Emanuele Becheri, intese come ‘’possibilità di rivolgere la terra in immagini’’ secondo la definizione dello stesso autore, sono collocate al centro della sala e suscitano figure che cercano la loro completezza nello sguardo a tutto tondo. In entrambi, la profondità della superficie, condensandosi e dilatandosi, invita allo sguardo mostrando la lotta interna per la generazione di un’immagine.

Emanuele Becheri (Prato, 1973) si diploma all’Accademia di Belle Arti di Firenze. Vive e lavora a Prato. Il suo lavoro mostra un’idea di disegno espanso attraverso varie modalità e mezzi diversi, dalla fotografia al video e alla musica fino alla scultura e alla terracotta. Ha esposto frequentemente in Italia e all’estero, tra le personali si ricordano: Museo del 900, Firenze (2020), Galerie Bernard Bouche, Parigi (2020), Galleria FuoriCampo, Siena (2019), Rita Urso Artopiagallery, Milano (2015), MAN, Nuoro (2013), Galerija Gregor Podnar, Berlino (2010), Museo Marino Marini, Firenze (2009) e PAC, Padiglione d’Arte Contemporanea, Ferrara (2009). Ha preso inoltre parte ad importanti collettive presso: Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea, Roma (2019), EMST National Museum of Contemporary Art, Atene (2018), Casa Masaccio Centro per l'Arte Contemporanea, San Giovanni Valdarno (2018), XVI Quadriennale d'Arte di Roma, Palazzo delle Esposizioni, Roma (2016), MART, Rovereto (2015), American Academy, Roma (2012), Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Guarene (2009) e Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci, Prato (2009).

Carlo Guaita (Palermo, 1954) si laurea in Geologia. Vive e lavora a Firenze. I suoi lavori si spostano tra pittura, scultura (cemento, pietra o cartone) e libri. Ha partecipato a numerose mostre in gallerie e istituzioni pubbliche in Italia e all’estero, tra le personali si ricordano: Galerie Bernard Bouche, Parigi (2017), Rita Urso Artopiagallery, Milano (2015), Galleria Gentili, Firenze (2011), Galleria Continua, San Gimignano (1997). Ha esposto anche in numerose collettive tra cui: Fondazione Aldo Furlan, Pordenone (2016), XVI Quadriennale di Roma, Palazzo delle Esposizioni, Roma (2016), Casa Masaccio, San Giovanni Valdarno (2015), MART, Rovereto (2014), Manifattura Tabacchi, Firenze (2001), Museo Pecci, Prato (1994), 43° Biennale di Venezia (1988), PAC, Padiglione d’Arte Contemporanea, Milano (1986).