Una rosa rossa non è egoista perché vuole essere una rosa rossa.
Sarebbe terribilmente egoista se volesse che i fiori del giardino fossero tutti rossi e tutte rose.

(Oscar Wilde)

Quando si parla di amore ci hanno insegnato, sin da bambini, che l’amore non può essere egoista ma solo altruista. Che in amore è bello dare senza aspettarsi nulla in cambio. Che il vero amore vive solo dentro il rendere felici gli altri. E la nostra felicità? È possibile amare senza aspettarsi nulla in cambio quando l’amore è l’espressione più elevata di un viaggio interiore ed esteriore che serve per arricchirci attraverso l’altro?

È semplicemente pura falsa retorica perché ci si aspetta sempre qualcosa da quel nostro donare amore, gioia, gentilezza, rispetto, attenzioni, mettendosi a compiere il servizio devozionale. Non foss’altro che nel dare amore noi proviamo piacere. Vi siete mai immaginati di poter fare qualcosa, soprattutto per la persona che amate profondamente, facendola sapendo che non provate piacere e lo fate solo per far provare piacere e arricchire? Potreste mai farle delle carezze o baciarla senza averne piacere? Dall’altra parte, chi riceve questo dono, potrebbe apprezzare e condividere sapendo che lo avete fatto senza trarne del piacere?

Allora dare piacere per provare piacere, dare in amore aspettandosi in cambio di ricevere piacere non è egoismo ma “sano egoismo dentro l’altruismo”. Non è l’egoismo come ci è stato dato conoscere perché l’egoista non sa amare sé stesso e pretende di essere amato dagli altri. L’egoista non ama ma vuole essere amato ed è senza sufficiente autostima. Potrei pure essere d’accordo con la teoria che bisogna donare senza aspettarsi nulla in cambio se invece che essere un bel sano egoismo diventa egocentrismo. Cosa assai diversa perché, quest’ultimo, mette sé stesso al centro di tutto e il tutto è esclusivamente subordinato al proprio godimento, usando gli altri e, talvolta, anche la persona che dice di amare e con la quale usa la tecnica inziale dell’amore altruista.

L’egocentrico ha quasi un atteggiamento patologico che ripete in ogni cosa che fa anche quando fa l’amore sotto le lenzuola. È solo lui al centro del viaggio che ha intrapreso, che potrebbe pure fare da solo perché l’altro diventa il mero elemento di apporto di benessere. L’amore non può vivere se non dentro un reciproco dare e avere che non è una partita doppia matematica perché è senza pesi, senza misura e non ha un prezzo. Quando incontriamo l’amore che ci fa innamorare dell’amore vogliamo iniziare quel viaggio verso la via imperiale dell’amore condividendo.

Condividiamo quello che a noi piace che diventa ciò che doniamo a chi con noi incarna l’amore. Non regaleremmo mai qualcosa che non ci piace e, nel momento in cui doniamo, vogliamo sempre che l’altro provi piacere. Ci regaliamo sogni donando emozioni che diventano il piacere personale per godere di ciò che con le emozioni si trasferisce in ogni parte della nostra esistenza e del nostro corpo. Provate ad immaginare di fare l’amore facendo solo provare godimento e non provandolo. È possibile? Sì, è anche possibile! Ma è un fingere con noi stessi prima che con l’altro. È tradire sé stessi e non è questo l'altruismo. Che senso avrebbe tutto questo?

Il vero scopo del fare l’amore è raggiungere l’estasi del piacere entrando con l’anima e con ogni parte di noi nell’altro per diventare l’altro e l’altro diventare noi. Raggiungere quell’orgasmo che ci fa uscire fuori dal corpo e conoscere l’infinito. Nell’atto di fare l’amore ci si abbandona all'altro dentro sé stessi. Nell’atto di celebrare l’altro compiendo il servizio devozionale, prendendosene cura, non è per altruismo ma perché in questo vi è quella fonte di piacere che ci fa stare bene. Che ci fa condividere il piacere stesso verso sé stessi servendosi dell’altro per trarne piacere e dare piacere.

Quando il Creatore di tutto ciò che "È" ci presenta l'amore, allo stesso tempo, ci affida una missione: scoprire noi stessi attraverso l'altro. E l'amore disse:

...ad entrambi Lui ha affidato una missione, un compito da portare a termine… Quello di farti uscire dalla disillusione in cui ti trovi, farti credere che esiste l'amore con la "A" maiuscola, fino a fartelo sperimentare nel modo più totale e profondo…il compito di "svegliare" per ciò che forse da sempre si è saputo e vissuto ma di cui non si ha avuto "consapevolezza…

Si può provare piacere, conoscere l'amore, vivere delle vibrazioni che si svegliano in noi attraverso l'altro altrimenti diventa solo un'illusione. L'altro diventa il nostro specchio, la guida che ci aiuta ad entrare sempre più dentro di noi per scoprire noi stessi. Diventa lo sherpa che ci conduce verso le vette più alte per spiccare il volo verso la trascendenza. È così che si cresce insieme andando alla ricerca sempre più del proprio piacere che serve ad aumentare la propria stessa capacità di darlo. Quante volte davanti al retaggio culturale legato allo schema che l’amore è solo altruistico abbiamo cercato di mettere da parte il nostro sano egoismo convinti che sopprimerlo significasse far del bene all’altro? Tante volte!

In quello stesso momento non abbiamo fatto altro che tradire noi stessi, sacrificare il nostro piacere convinti che così dimostriamo meglio l’amore. Non abbiamo fatto altro che eliminare l'amore dalla nostra vita terrena. Talvolta si tende a soffocare l'amore tornando ad essere altruisti (?!) e quando pensiamo che la missione affidataci da Dio sia finita, è facile dire…

Essere la causa dell'infelicità della persona che si ama credo sia la cosa più difficile da accettare...tutto si concretizza in quella frase "Vai e sii felice anche lontano da me.

Ma la missione è veramente finita o semplicemente lo crediamo. Lo pensiamo o lo sentiamo dentro? Sovente lo diciamo ma non lo sentiamo e diventiamo non altruisti ma masochisti. Si può fuggire dalle proprie emozioni, dal proprio sentire il piacere che attraverso l'altro viviamo? Non è vero che mettere da parte il sano egoismo farà del bene all’altro. Metterlo in atto significa volersi bene e aiutare l’altro ad essere sereno, appagato, creativo, vivo dentro la frequenza di chi gli fa vivere quell’amore che trascende e non scende. Non sottraiamo nulla ma diamo una parte di noi.

Non possiamo e non dobbiamo tenere distante il sano egoismo, quello che ci fa esprimere il meglio di noi, che ci piace esternarlo attraverso qualsiasi gesto, con una carezza, un abbraccio, un emoticon sulla chat, un improvviso “ti amo di più”… una telefonata dove non ci si dice nulla ma si resta anche in silenzio per brevi istanti…dove, in quel silenzio, ci sono tutte le cose non dette.

Significa donare tutto questo nostro star bene all’altro e farlo diventare il protagonista che tiene alto il piacere del condividere il percorso esplorativo dentro di noi. Tenerlo distante equivale a creare orizzonti irraggiungibili sapendo che per ogni desiderio inespresso il sogno di raggiungere noi stessi sì allontanerebbe sempre più con un solo risultato: l’amore finirebbe dentro quello che in fisica si chiama “orizzonte degli eventi” del buco nero e dal quale non si fa ritorno, dove l’amore finirebbe per sempre. L’amore che con il consapevole “sano egoismo” chiede e da, è raccontato con i respiri, parlato con la musica delle parole, accarezzato con le mani, con il cuore e l’anima.

L’amore, che crea le note più alte sul pentagramma della vita tutte le volte che lo palesiamo, diventa il nettare di loto che ci nutre e disseta. Diventa il viaggio verso la via imperiale che arricchisce la nostra vita. Quando regalerai te stesso dentro la frequenza dell’amore per provare piacere e dare amore sarai quella rosa rossa che vuole essere sé stessa. Vivi l’amore con il sano egoismo e dentro questo ci troverai il vero altruismo per amare, anzi, ...di più…, chi l’amore ti ha fatto conoscere. E l'amore disse:

Non so se il silenzio è il linguaggio giusto in questo, probabilmente non esiste un linguaggio giusto... perciò voglio provare a scriverti…

Allora scrivetevi, parlatevi, raccontatevi, gridate il vostro piacere nell'amare. Sussurratelo direttamente a chi amate, non siate egoisti tenendovelo solo per voi questo piacere e, in fine, osate. Chiedete e vi sarà dato. Io chiedo e mi sarà dato. Io parlo e continuerò a parlare, scrivere, sussurrare ed amare.