Se esiste qualcosa che può competere in bellezza con Venezia è il riflesso di questa città sul Canal Grande al tramonto.

Possibile con pochissime parole restituire l’intera essenza di una città? Sì, se il vostro nome è Peggy Guggenheim, amate follemente il luogo magico che vi ha accolto e avete un gusto e una sensibilità fuori dal comune. Se il vostro spirito è così ben equipaggiato, allora sì, è possibile guardare Venezia e rievocare fotograficamente con una sola frase la grazia malinconica delle sue pietre antiche che si specchiano nell’acqua della laguna e far affiorare alla mente tutte insieme le sue immagini dipinte su tela da Canaletto o da Guardi, da Turner o da Monet…

Peggy Guggenheim, infatti, amava l’arte al punto da investire nella sua collezione gran parte del proprio patrimonio, ereditato quando era ancora ragazzina dal padre Benjamin, scomparso prematuramente nel naufragio del Titanic. La storia dell’arte del secondo dopoguerra non sarebbe stata la stessa senza la sua attività di gallerista.

Non un mestiere come un altro, quello di gallerista, ma uno che amplifica la capacità di vedere e sentire.

E dunque, se i galleristi uscissero al di fuori dei loro spazi per iniziare a raccontare a loro modo l’Italia?

Ci hanno pensato due di loro, Lorenzo Fiaschi, co-fondatore di Galleria Continua, e Pepi Marchetti Franchi, direttore Gagosian, a unire le forze nel nome dell’arte, fondando il progetto di una nuova piattaforma digitale dedicata all’Italia e alle sue migliori gallerie d’arte contemporanea. L’obiettivo è quello di riscoprire la penisola, con le sue ricchezze materiali e immateriali, e darle una visibilità sempre più grande attraverso il punto di vista creativo e originale dei suoi galleristi. E non è un caso che l’idea sia nata proprio nel periodo del lockdown dovuto alla pandemia, quando gli spostamenti sono diventati difficili e, in molti casi, impossibili e la virtualità è entrata con forza nelle nostre vite ed è diventata un’ancora che ci ha salvato dalla solitudine e dall’isolamento.

Così Alfonso Artiaco (Napoli), Galleria Continua (San Gimignano), Massimo De Carlo (Milano), Gagosian (Roma), Kaufmann Repetto (Milano), Massimo Minini (Brescia), Franco Noero (Torino), Carlo Orsi (Milano), Galleria dello Scudo (Verona) hanno avviato un tavolo di lavoro invitando a partecipare al progetto una cinquantina tra le migliori gallerie dedicate all’arte antica, moderna e contemporanea dislocate su tutto il territorio nazionale.

D’altronde i galleristi rappresentano da sempre il tramite naturale tra chi produce arte e chi ne vuole fruire. Senza di loro, senza le loro intuizioni e il loro spirito d’iniziativa, molti artisti non sarebbero mai venuti alla ribalta e diversi musei non esisterebbero. Certo devono avere passione, etica e impegno, e certo la loro posizione, come quella dei critici, spesso è scomoda, soggetta a contestazioni. Ma questo fa parte del gioco. L’arte, del resto, è un fatto sociale, un bene comune sempre in divenire, come il territorio con tutto il suo patrimonio.

E quindi eccolo il territorio scandagliato e riproposto su Piattaforma Italia, dove l’arte e la contemporaneità saranno prese in considerazione in tutte le loro espressioni e declinazioni e dove l’esperienza sarà immersiva, inclusiva, itinerante e coinvolgerà di volta in volta anche partner esterni, come istituzioni culturali, musei e fondazioni. I contenuti saranno multimediali, presentati attraverso film, documentari, musei e spazi virtuali. Il tutto per raccontare il “made in Italy” a trecentosessanta gradi.