Il grande Carnevale e la grande danza contemporanea caratterizzeranno i teatri di Venezia dal prossimo 8 febbraio in una serie di spettacoli che non mancheranno di suscitare interesse ed entusiasmo. Dal balletto di John Neumeier dedicato a Eleonora Duse al capolavoro buffo di Pergolesi, La serva padrona; a un gioiello del belcanto qual è L’elisir d’amore di Gaetano Donizetti, ma anche dentro ad una originale performance di prosa e musica ambientata nella Venezia di fine Settecento, intitolata Fantasmagorie. Vita, morte e miracoli di Pulcinella.

Sono alcuni degli spettacoli che saranno in scena al Teatro La Fenice di Venezia, nelle Sale Apollinee del Teatro di Campo San Fantin e al Teatro Malibran durante il Carnevale di Venezia, da sabato 8 a martedì 25 febbraio 2020.

Ma partiamo dalla perla del programma carnevalesco, con l’omaggio a Eleonora Duse firmato da John Neumeier, che andrà in scena, in prima rappresentazione nazionale in esclusiva, al Teatro La Fenice dal 5 al 9 febbraio, nell’ambito della Stagione Lirica e Balletto 2020. Alessandra Ferri e l’Hamburg Ballett John Neumeier saranno gli interpreti di Duse, ovvero di fantasie coreografiche di John Neumeier ispirate alla figura di Eleonora Duse.

Presentato per la prima volta ad Amburgo nel 2015, il balletto con coreografia, scene, costumi e luci dell’artista americano sarà un omaggio alla leggendaria attrice italiana, danzato sulle note di Benjamin Britten e Arvo Pärt eseguite dal vivo dall’Orchestra del Teatro La Fenice diretta da Luciano Di Martino. Per la creazione delle sue «fantasie coreografiche» su Eleonora Duse, Neumeier si è ispirato ad alcuni episodi della vita della affascinante e rivoluzionaria artista, che tra fine Ottocento e primo Novecento influenzò celebrità disparate come Rainer Maria Rilke, Isadora Duncan, Arrigo Boito e Gabriele D’Annunzio. Incantato dal carisma artistico e professionale della Duse, dalla sua costante ricerca di un nuovo ideale teatrale e dai tanti suoi rapporti di odio/amore, Neumeier ha sviluppato una visione soggettiva della biografia di lei: rinunciando a un approccio documentaristico, ha inventato situazioni e immagini per evocare l’essenza di quella personalità unica.

Al fianco di Alessandra Ferri, ‘ospite’ speciale della compagnia di ballo tedesca, ci saranno i ballerini principali e il corpo di ballo dell’Hamburg Ballett, prestigiosissima formazione coreutica diretta da John Neumeier fin dal 1973. Mentre tra i personaggi principali, Hélène Bouchet sarà impegnata nel ruolo della domestica Désirée von Wertheimstein, Alexandr Trusch in quello del soldato Luciano Nicastro, Jacopo Bellussi in quello del suo amico Annunzio Cervi; Arrigo Boito, ‘mentore’ della Duse, sarà interpretato da Alexandre Riabko, il ‘seduttore’ Gabriele D'Annunzio sarà danzato da Karen Azatyan, anch’egli ospite della compagnia tedesca, e Christopher Evans vestirà i panni del compagno della Duse Flavio Andò. Spiccheranno, inoltre i due ruoli femminili dell’amica, la danzatrice Isadora Duncan, e della rivale, l’attrice Sarah Bernhardt, interpretate rispettivamente da Anna Laudere e Silvia Azzoni. Un appuntamento atteso e che apre alla grande la stagione coreutica del gran teatro veneziano.

E a stretto giro fan seguito due capolavori comici del teatro musicale, appartenenti a due diversissimi momenti della storia del melodramma. “La serva padrona” di Giovanni Battista Pergolesi che debuttò nel 1733 al Teatro San Bartolomeo di Napoli come una coppia di intermezzi fra i tre atti del Prigionier superbo, e fu un’opera seria dello stesso Pergolesi. La lieve trama utilizza due personaggi comici di lungo corso: il ricco Uberto (basso) è un maturo scapolo che vive da solo con la sua sfrontata cameriera Serpina (soprano) e col servitore Vespone (ruolo muto). Ma dopo una serie di intrighi e accesi contrasti ritratti in cinque arie e due duetti, Uberto acconsente infine a sposare Serpina. Fondandosi su analoghi lavori precedenti di Albinoni e di Hasse, Pergolesi e il suo librettista Gennarantonio Federico crearono un capolavoro in miniatura. Lo spettacolo – che si avvarrà della regia di Francesco Bellotto e vedrà in buca l’Orchestra barocca del Conservatorio Benedetto Marcello di Venezia guidata dal primo violino concertatore Enrico Parizzi – è parte di Opera Giovani, il progetto realizzato dalla Fenice in collaborazione con il Conservatorio Benedetto Marcello di Venezia pensato per il pubblico delle scuole, delle famiglie e delle nuove generazioni. Tre le recite in programma al Teatro Malibran: il 13, 14 e 15 febbraio 2020.

E a seguire è “L’elisir d’amore” di Gaetano Donizetti, un melodramma giocoso in due atti su libretto di Felice Romani, che debuttò al Teatro della Canobbiana di Milano il 12 maggio 1832. La sua partitura, ricolma di melodie incantevoli, è forse la più piacevole mai composta da Donizetti nel genere comico. Nel primo atto è degna di nota la vivacità nello sproloquio autopromozionale del ciarlatano dottor Dulcamara e nel suo duetto col povero ragazzo Nemorino, innamorato senza speranza di Adina, la capricciosa bella del villaggio. E pezzi forti del secondo atto sono il coro «Cantiamo, facciam brindisi», la barcarola «Io son ricco e tu sei bella», il quartetto «Dell’elisir mirabile», il duetto Adina-Dulcamara «Quanto amore», e infine la soave ballata di Nemorino «Una furtiva lagrima», cavallo di battaglia del repertorio tenorile. Lo spettacolo andrà in scena nell’allestimento del regista Bepi Morassi, le scene e i costumi di Gianmaurizio Fercioni, mentre l’Orchestra e il Coro del Teatro La Fenice saranno guidati da Jader Bignamini. Nove le recite al Teatro La Fenice: dal 15 al 25 febbraio.

E infine, le Sale Apollinee del Teatro La Fenice ospiteranno la prima esecuzione assoluta dello spettacolo di teatro musicale “Fantasmagorie. Vita, morte e miracoli di Pulcinella”: liberamente ispirata alle opere di Giandomenico Tiepolo, nel duecentocinquantesimo anniversario della nascita, la pièce è ambientata nella Venezia di fine Settecento e ha come protagonista proprio il famoso e vecchio pittore, che si aggira per la città travestito da capocomico straccione, per offrire alla gente la sua creazione più incredibile e innovativa: le fantasmagorie, uno spettacolo di immagini dei suoi nuovi quadri che, prendendo realmente vita grazie a marchingegni ottici, musica d’opera e attori di Commedia dell’Arte, porteranno in vita la favolosa e bizzarrissima vita di Pulcinella, maschera napoletana, raccontata tramite le sue innumerevoli e tragicomiche morti. Lo spettacolo è frutto di un’idea di Michele Modesto Casarin, ed è realizzato con la sua regia su drammaturgia e liriche di Marco Gnaccolini, su musiche originali di Alberto Maron e scene e costumi di Licia Lucchese. Ne saranno interpreti gli attori Susi Danesin, Claudio Colombo e Michele Modesto Casarin, i soprani Giuseppina Perna e Ilenia Tosatto e l’Ensemble Harmonia Prattica. (Sale Apollinee del Teatro La Fenice dal 16 al 25 febbraio 2020.

Ma il programma del Carnevale veneziano non si esaurisce qui, anzi, si arricchisce ancor più con la seconda edizione del “Carnival Cocktail”, l’aperitivo accompagnato da dj set che si svolgerà nelle Sale Apollinee del Teatro La Fenice nei giorni più ‘caldi’ del carnevale in laguna quando giovedì 20 e domenica 23 febbraio, dopo lo spettacolo dell’Elisir d’amore (ore 19.00 e ore 17.00) il pubblico potrà brindare, in maschera, al ritmo della musica della consolle. E Venezia rivive così il grande carnevale tra i grandi eventi della musica, della danza e del teatro.