Kylli Sparre nasce come ballerina ma ultimati gli studi la sua passione la spinge a spostare l'attenzione su altri canali creativi. E' in questo modo che inizia a concentrarsi sulla fotografia con particolare attenzione a quella concettuale. Per capire l'arte fotografica di Kylli Sparre dobbiamo andare indietro nel tempo e risalire a Marcel Duchamp.

Attraverso il ready-made, ovvero la scelta di oggetti comuni che vengono traslati in opere d'arte, Duchamp dimostra che l'opera d'arte diventa tale se riesce a toccare determinate corde mentali. Si parla, appunto, di processo mentale: difatti davanti alle sue opere l'osservatore viene proiettato nell'immaginario dell'artista il quale ha attribuito un titolo e ha creato un'atmosfera ben precisa attorno all'oggetto in questione che viene, quindi, riconosciuto collettivamente come opera d'arte.

Duchamp non è interessato al risultato estetico quanto al concetto insito nella scelta dell'oggetto e a ciò che può trasmettere all'osservatore. In questo c'è da dire che è riuscito molto bene nel raggiungimento del suo intento tanto che l'arte concettuale di Duchamp (è bene ricordare che il termine come lo intendiamo oggi è recente rispetto alle sperimentazioni di Duchamp stesso) ha avuto seguito non solo di critica e pubblico ma anche tra gli altri che hanno mosso i primi passi proprio studiando la sua arte.

Le fotografie di Kylli Sparre contengono un forte simbolismo, una componente allegorica e surreale che vanno al di là dell'oggetto fotografato e che spingono l'immaginazione, quella di chi guarda, ben oltre ciò che Sparre vuole raccontare attraverso le immagini scelte. Davanti alle sue opere, perché di opere si tratta, ci si sente coinvolti, entusiasti, meravigliati, ma si avverte anche un senso di smarrimento e di vastità. E' il concetto stesso che ha priorità assoluta e che si impone a livello emozionale nella mente di chi guarda.

Kylli Sparre lascia l'osservatore libero di interpretare le sue creazioni dichiarando la volontà di voler andare oltre, di voler scavare sotto la superficie per sondare il non detto e studiare le relazioni tra le persone. Menzionata da IPA Photography Awards 2013 e Grand Prix de la Decouverte 2013.