Daniele Bongiovanni nasce nel 1986 a Palermo. Manifesta precocemente l’attitudine per il disegno e la pittura. Iscrittosi all’Accademia di Belle Arti della città, ottiene la laurea con una tesi su Kokoschka, artista a cui si sente fin da subito affine. Lo attrae la capacità, che è propria dell’Espressionismo austriaco, di riuscire a fondere tradizione e innovazione in un’opera artistica dall’alta carica comunicativa. Questa frequentazione lo porta inoltre a rigettare una distinzione rigida tra figurazione e astrazione. Proseguendo gli studi ha modo di approfondire la conoscenza del colore bianco di cui rintraccia usi e significati storici; comincia così un’interrogazione su questo colore che culmina nella recente serie Aesthetica in cui il bianco assurge a rappresentante simbolico della sua poetica. Consegue la laurea magistrale in Arti visive presso la stessa Accademia.

Dopo essersi messo alla prova con un libro d’artista, composto da disegni e poesie, dal titolo L’incerto, che raccoglie gli esiti della sua primissima produzione (1998-2003), collabora con Stefania Maccelli, responsabile del Centro Studi della Civica Pinacoteca “Amedeo Modigliani” di Follonica, che lo inizia all’arte di Modigliani e di Guttuso. Persevera nello studio del disegno anatomico e della tecnica pittorica e contemporaneamente si interessa di estetica, nella convinzione che arte e filosofia siano due discipline sorelle. La sua attenzione si rivolge in egual misura all’operato artistico in quanto determinazione di senso e in quanto “messa in forma” della materia.

Nel 2007, realizza alcuni dipinti liberamente ispirati al testo crociano Estetica come scienza dell’espressione e linguistica generale che espone nella sua prima personale, Liquido/Sophia, al MACIA (Museo d’Arte Contemporanea Italiana in America). L’opera The Line (Sophia) viene acquisita dal museo per la sua collezione permanente. A soli due anni da questo primo importante riconoscimento viene invitato a esporre, con la personale Collezione Pelle Sporca, all’interno del Padiglione Natura e Sogni della 53ma Biennale di Venezia.

Questa fase della ricerca di Bongiovanni è caratterizzata dalla ricorrente presenza del tema deformato del volto, da una forte accentuazione cromatica e da una pennellata corposa e vibrante, con evidenti suggestioni espressioniste e talvolta informali. Comincia per l’artista una stagione fertile di opere, esposizioni, viaggi. Risiede per due anni a Parigi dove conduce nuovi studi sulla figurazione classica e insiste nella sua sperimentazione al contempo concettuale e materica. Nel 2014 è presente all’Indipendent Liverpool Biennial curata da Simon Adam Yorke, alle rassegne dell’Istanbul Contemporary Art Museum ideate da Genco Gulan, a esposizioni in gallerie in Europa, Australia e America.

A partire dall’anno successivo Bongiovanni intraprende una rivoluzione interna alla propria pittura nel segno del bianco, della pura forma e della visione. Sfidando l’assunto platonico dell’arte come mimesis, tenta di dimostrare che l’arte stessa è idea, come a dire, è realtà, verità che passa per forza di visione, ovvero di penetrazione, dal creatore allo spettatore. Nascono le collezioni Aesthetica, Natural e De Nature, un florilegio di paesaggi tratteggiati a tinte tenui e inondati di bianco, traduzione oggettuale di “luoghi mentali” scaturiti da un’attività verbo-visuale di conoscenza del mondo. La monografica Mundus, a cura di Gregorio Rossi e Alessandro Rizzo, alla CD Arts Gallery di Lugano, con il patrocinio della Camera di Commercio Italiana per la Svizzera, prende il nome da una delle opere più emblematiche di questo secondo periodo, il trittico T.d.C (mundus). Segue la personale InEtere, a cura di Rebecca Russo, a Palazzo della Luce di Torino. Il 2017 è l’anno della sua seconda partecipazione alla Biennale di Venezia: espone Natura con Deus nel Padiglione La Marge. Si ricordino inoltre la personale Aesthetica Bianca all’Ambasciata d’Italia a Londra e la collettiva Videoinsight® Collection a cura di Paola Stroppiana al RISO - Museo d’Arte Contemporanea della Sicilia.

In concomitanza con altre significative mostre in Italia e all’estero, le sue opere vengono nuovamente acquisite da note istituzioni pubbliche e private, tra cui la Fondazione Malvina Menegaz di Castelbasso, La Fondazione Aria di Pescara e le Ambasciate italiane di Londra, Helsinki, Abu Dhabi. Nel 2018 Bongiovanni partecipa all’esposizione Ricordi Futuri 3.0, curata da Ermanno Tedeschi e Flavia Alaimo, presso Palazzo Sant’Elia a Palermo. È sostenuto dalla penna di Claudio Strinati che cura la sua personale antologica Exist a Palazzo Broletto di Pavia e si confronta con alcuni grandi nomi italiani, come Isgrò e Balla, nella mostra La Regia Marina e la Grande Guerra - il Mare il Cielo la Terra e l’Arte, a cura di Giosuè Allegrini, al Museo Tecnico Navale M.M della Spezia. Prende parte poi al progetto sperimentale Macro Asilo diretto da Giorgio de Finis al MACRO - Museo d’Arte Contemporanea di Roma. Nel 2019 presso la Raffaella De Chirico Arte Contemporanea a Torino si tiene la personale Con Pura Forma, a cura di Francesco Poli.