Bene, come titolo sembrerebbe tutto tranne un articolo motivante. In realtà oggi non ti voglio consigliare come riuscire a cambiare il tuo umore se qualcosa non va; anzi voglio partire dalla mia esperienza per raccontarti ciò che penso sulla tristezza e gli stati d’animo non particolarmente positivi.

Allora, amo le persone che mi circondano: i miei amici, la mia famiglia, il mio compagno… e da quando sono diventata adulta, ho sempre dato l’impressione di una che non si lascia mai sconfiggere del tutto, una che si tira sempre su, una donna forte… insomma una specie di “Wonder woman” del tran tran quotidiano. Ora, se qualcuno mi dicesse una cosa del genere, gli risponderei: “Beh, che hai da lamentarti? Non sei contenta che le persone che ami abbiano una buona stima di te?” Eh sì, molto… però anche questo ha dei lati negativi.

Ti capita mai di svegliarti con la luna storta? A me molto molto raramente e se mi alzo di cattivo umore dipende sempre da una causa specifica; però ritengo che ogni tanto sia umano. Ecco, è questo il punto: esseri umani. È meraviglioso non entrare in depressione anche se si vivono una serie di problemi che sembrano più grandi di sé; ma qualche giorno di pausa dal mio lavoro di supereroina, me lo posso prendere? No, a volte pare di no.

Sembra che quando hai un carattere tendenzialmente propositivo e solare e ti capita di sentirti giù per più di 12 ore, le persone accanto a te inizino a chiedersi come mai (cosa più che naturale e bellissima perché dimostrativa di affetto), fino però al punto quasi di pretendere (bonariamente s’intende) che quel disagio mostrato smetta entro poco, altrimenti “non sei più tu”.

Beh io credo l’opposto: è normale che ogni tanto qualcosa ci attanagli, che affrontiamo situazioni che non ci piacciano o che ci diano pensiero; è normale anche svegliarsi la mattina e avere davvero poca voglia di affrontare tutti gli impegni della giornata e magari non essere, quindi, così scoppiettante come si appare di solito. Allora che si fa? Si indossa una bella maschera e si fa finta che vada tutto bene? Dipende.

È chiaro che se sei a lavoro e devi – per esempio – presentare un importante progetto a un altrettanto importante cliente, farai di tutto per mostrare di te la parte migliore; oppure se sei a casa con tuo figlio e ti viene da piangere, ti sforzerai di non far preoccupare il bimbo che magari è piccolo per comprendere davvero cosa accada… insomma, è ovvio che ci siano una serie di circostanze in cui lo sforzo di risollevarsi in tempi brevi sia opportuno e in certi casi doveroso.

È pur vero, però, che anche la nostra mente ha diritto ai suoi spazi, anche quelli in cui si “permette il lusso” di abbandonarsi un po’ alle emozioni che passano scure come nuvole in cielo. Fare di tutto per convincere, te stesso e gli altri, che ciò che stai provando di brutto non sia presente, produce soltanto una repressione interiore che prima o poi troverà uno sbocco per mostrarsi e spesso questo accadrà nel modo peggiore, perché non controllato (magari con uno scoppio d’ira nei confronti di un malcapitato che ti ha fatto arrabbiare poco, ma quanto basta per disintegrare quel freno che “teneva buone” tutte le emozioni brutte che avevi dentro). Quindi, cari “super-eroi” come me, mettetevi in testa che non c’è assolutamente nulla di male a mostrare ogni tanto le proprie fragilità, anche in un muso lungo che magari non tutti sono tenuti a capire.

È ovvio che si deve trattare di una condizione transitoria perché altrimenti si rischia che quell’emozione prenda troppo il sopravvento; ma è molto più facile che ciò accada perché è stata repressa per troppo a lungo, piuttosto che avvenga perché per uno/due giorni ci si mostra un po’ più giù di tono.

Prendersi i propri spazi non solo è importante, ma è necessario, e quando succede, continua ad amarti per come sei. Lascia sempre spazio al miglioramento personale, trova sempre un modo per superare un disagio interiore; ma non per sotterrarlo facendo finta che non c’è perché “gli altri si aspettano” il tuo sorriso, piuttosto per lasciarlo sfogare in maniera controllata, o addirittura per convertirlo in qualcosa di buono.

C’è chi usa lo sport per trasformare la rabbia o la tristezza in energia e far bene al corpo, mentre si libera la mente, e ti assicuro che se riesci a trovare un’attività fisica che ti piace sul serio, ti servirà enormemente per scaricare le tensioni. C’è invece chi chiama l’amica/o del cuore e si fa un bel pianto liberatorio; chi si butta sul lavoro e trasforma tutta l’energia negativa in concentrazione… insomma, ognuno ha la sua modalità e reagire è importante; ma è altrettanto importante che tu ti senta libero di manifestarti (almeno con gli affetti sinceri) come sei, vero, reale, anche con la luna storta o la “lacrima in tasca” se è così che ti senti. Dopo aver concesso alla mente il tempo fisiologico per accettare quella nuvola fatta di sentimenti e sensazioni negative nel tuo cielo, allora puoi lasciare che vada via e molto spesso questo avviene da sé, senza alcuno sforzo di mistificazione; magari con un po’ di buona volontà, ma mai per reprimere, semmai per trasformare.

Ecco il mio messaggio per te oggi: concediti tutto lo spazio di cui hai bisogno per lasciar scorrere le nuvole. Sono temporanee, quindi destinate a lasciare libero il cielo dietro di loro. D’altronde… se non ci fossero le nuvole e la pioggia, non crescerebbero neanche le piante; quindi anche quelle servono!