Un essere completo
conosce senza viaggiare,
vede senza guardare,
ottiene senza agire.

(Lao Tzu)

L'essenzialismo (essentialism in inglese) è una recente tendenza made in USA che invita a concentrarsi sulle cose essenziali della vita, quelle che contano davvero e, contemporaneamente, trovare il modo di eliminare tutto il caos e il rumore che ci circonda e ci allontana dall’essenziale.

Con disciplina, sistematicamente, sollecita ad applicare criteri più selettivi su come impiegare il proprio tempo e riprendere il controllo sulle proprie scelte anziché lasciare ad altri, al caso o al caos in cui siamo immersi, la decisione su come utilizzare la giornata. Si capovolge così il concetto oggi molto in voga “trovare il modo di fare di più, in meno tempo”; l’essenzialismo invita a focalizzarsi sull’essenziale e decidere di fare solo le cose giuste. Già, ma come riconoscere le decisioni corrette?

Quando si ottimizzano i tempi della giornata, si risparmiano energie personali da dedicare alle cose necessarie e si contrasta lo stress, si migliora la qualità della vita che scorre con più facilità e semplicità. Questo trend suggerisce cinque semplici modalità da mettere in pratica:

  1. Identifica le tue priorità con chiarezza. Questo implica una riflessione profonda sulle cose che contano davvero per te, sui valori a cui ispiri la tua vita, le tue relazioni. Se il tuo obiettivo è vivere in uno stato di benessere psicofisico, sarà necessario fare attenzione all’alimentazione, ad uno stile di vita sano, mantenendo uno spazio ordinato e accogliente. Ne consegue che sarà fondamentale concentrarsi su queste priorità tagliando attività meno importanti per te.

  2. Riduci tutte le attività non essenziali. Prova a rispondere a questa domanda: “Il modo in cui occupi il tuo tempo aggiunge valore ed è in linea con le tue priorità?” Talvolta riempiamo la giornata con impegni per far felici gli altri o attività che rappresentano una distrazione, un allontanamento dai tuoi veri desideri e valori.

  3. Impara a dire dei no. “Voler accontentare tutti è la strada per l’insuccesso sicuro”: questa massima, attribuita a Platone, riassume una semplice e indubitabile verità.

  4. Semplifica il tuo ambiente e organizzalo al meglio. Quando i tuoi spazi sono pensati e organizzati affinché siano funzionali alla attività che prediligi tutto scorre più facilmente.

  5. Impara a rilassarti e a goderti il tempo libero. Quando ti focalizzi sulle tue priorità, e impari a dire dei no potresti ritrovarti con maggior tempo libero. Una sensazione a volte disorientante, simile all’horror vacui, alla paura del vuoto. Il tempo “vuoto”, non occupato da cose da fare, in realtà, è una risorsa preziosa perché imparando a stare con te stesso, senza cose impellenti a cui ottemperare, potresti far affiorare nuove idee e ispirazioni, desideri e talenti sepolti sotto il cumulo di incombenze quotidiane.

Questa tendenza, che si focalizza sull’enigma “come si può fare di meno ma ottenere di più?”, a mio avviso, ha un taglio estremamente pragmatico e concreto, quasi dirigistico nelle sue prescrizioni. La questione chiave rimane quella di conoscere, con sufficiente chiarezza, cosa è l’essenziale per te. Tuttavia, questo principio è molto noto fin dall’antichità.

Nella tradizione dei Veda (l’antica filosofia indiana) tale concetto è conosciuto come “il principio dell’economia dello sforzo” ovvero del fare di meno e ottenere di più, che Deepak Chopra definisce come “La Legge del Minimo Sforzo”.

“L’intelligenza della Natura opera senza fatica, senza incontrare ostacoli e spontaneamente…” Quando siete in armonia con la natura con voi stessi e con quelli che vi circondano, senza voler ottenere il potere o il controllo, ecco che il principio del minimo sforzo si manifesta spontaneamente.

Per attuare il principio di “fare di meno per ottenere di più” devono essere soddisfatte tre condizioni:

  1. La disposizione d’animo ad accettare le persone, le situazioni, le circostanze e gli eventi così come si presentano, senza opporre resistenza. In altre parole, si tratta di avere la piena consapevolezza che il momento presente è perfetto così com’è dovrebbe essere, in quanto quello che si sta vivendo è il punto culminante di tutti gli istanti vissuti nel passato.

  2. Assumere un atteggiamento responsabile verso il momento presente, evitando di attribuire a qualcuno la responsabilità di quanto sta accadendo (nemmeno a sé stessi) perché “il momento presente è come dovrebbe essere”. Dietro ogni situazione si nasconde un fine che è quello di farci evolvere; ogni seccatore o prepotente potrebbe essere visto come un maestro che impartisce una lezione di vita.

  3. Il terzo elemento della Legge del Minimo Sforzo è l’atteggiamento di non reazione. L’individuo abbandona l’impulso di convincere gli altri ad accettare il proprio punto di vista. Quando si lascia andare l’istinto a voler difendere la propria ottica, si smette di essere sulla difensiva e si liberano enormi quantità di energia che, in precedenza, andavano sprecate. È meglio evitare di fare come la grande quercia che durante la tempesta si schianta al suolo e imparare a essere flessibili come una canna al vento che si piega e si rialza appena la tempesta è passata.

Quando si segue questo sentiero attraverso il quale l’intelligenza della natura si rivela spontaneamente, senza sforzo e si unisce il principio dell’accettazione con un atteggiamento responsabile, privo di difese, la vita inizia a scorrere con estrema facilità e state certi: al momento giusto, i vostri desideri saranno esauditi.

(Deepak Chopra)

Credo che ognuno di noi abbia sperimentato qualcosa di simile nella propria vita. Quando abbandoniamo la lotta contro il momento presente, entriamo nell’accettazione e ci assumiamo la responsabilità delle nostre azioni, giuste o sbagliate che siano state, incontri impossibili avvengono e le soluzioni si presentano spontaneamente perché i desideri non nascono da un sentimento di ansia o paura ma da una condizione di felicità.

Vorrei concludere con le parole, tratte dal diario di Giovanna, contenute nel libro Declutttering, ordine in casa spazio nel cuore.

Quando finalmente abbandoniamo, per sfinimento, per troppo dolore e fatica, la necessità di controllare la nostra vita e deponiamo le armi, consapevoli che c’è una forza ben più grande di noi che governa le nostre vite e che questa forza apparentemente esterna a noi, in realtà è dentro di noi, allora l’Universo ci fa il più grande dono.

Ci regala la possibilità di arrenderci al momento presente e alla grandezza delle nostre piccole vite, così degne di amore proprio perché, dentro di noi, una scintilla del divino ci guida e ci conduce verso il nostro destino e, se vogliamo, alla realizzazione dei nostri desideri.

Quando ci arrendiamo a noi stessi, ai nostri limiti, alle nostre paure, smettiamo di combattere. In realtà smettiamo di combattere noi stessi.