Non tutti conoscono Andrea Anastasio o meglio per i più sensibili e attenti alle tendenze del design, il suo nome è abbinato a quello di grandi aziende per cui realizza progetti a partire dal 1988. Ma anche i progetti di connotazione industriale che Anastasio realizza per i grandi marchi, non appaiono mai come puramente pragmatici, bensì abbinano l'uso artigianale di materie di origine indiano-medio orientale.

Oggi Anastasio vive tra Napoli e l'India dove collabora con diversi studi di architettura. Dal 2003 il lavoro dell'artista si è concentrato in particolare sulla manipolazione di oggetti di uso domestico, rielaborati con tecniche artigianali prevedendo nella maggior parte dei casi l'intervento manuale. Gli arredi che Anastasio crea rimandano sempre a un doppia lettura: il designer fa incontrare beni di consumo pregiati a materie povere, riecheggiando infine tradizioni appartenenti alla cultura nomade e all'utilizzo delle nuove tecnologie.

Per la mostra da poco conclusa presso la Galleria O. di Roma, Anastasio ha creato una serie di arredi - tutti pezzi unici - che si distinguono per l'originalità dei materiali abbinati e per far rivivere di vita nuova oggetti tradizionalmente visti come accessori. Così tra sedie, tavoli, e tappeti spuntano Pillow Case cuscini colorati che danno l'impressione di essere accostati l'uno sull'altro temporaneamente, ma in realtà si spogliano della loro duttilità e diventano ottime sedute rivestite di preziosi velluti e sete; o ancora, per il tavolo le proprietà di rigidità e durezza sono abbinate alla morbidezza del tessuto.

Il designer romano è attratto dall'idea della ri-organizzazione di forme già viste, spesso abbandonate, per esplorarne nuovi confini e usi. Singolare a questo proposito fu la mostra Checkpoint presentata nel 2014 in occasione del Fuorisalone presso la galleria milanese Luisa delle Piane: visivamente si aveva l'impressione di essere in un posto di controllo. Tra i lavori esposti anche la serie Giubbotti , costituita da vasi in vetro racchiusi tra sacchetti imbottiti che richiamano all'immaginazione un giubbotto anti proiettile: il vaso perde dunque la valenza stessa del vaso, ma apre le porte a nuovi utilizzi.

Andrea Anastasi è nato a Roma nel 1961; laureato in filosofia, a soli 26 anni decide di lasciare il Bel Paese per ampliare i suoi orizzonti dedicandosi alla cultura orientale, e trovando la sua seconda patria in India. I suoi lavori coniugano l'esperienza pregressa nell'industrial design, la ricchezza dei tessuti e dei dettagli mediorientali con la destrezza artigianale italiana.

Per maggiori informazioni:
www.galleriao.net
www.gallerialuisadellepiane.it