Daniele Trucco
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Daniele Trucco

Sono nato a Fossano in provincia di Cuneo il 6 maggio 1977.

Ho iniziato a suonare il pianoforte a sei anni; il mio maestro si chiamava Nino Aimone. Un maestro raramente si incontra in una vita e non è assolutamente detto che debba essere più bravo del suo al-lievo: ciò che gli si richiede è il carisma della trasmissione di ciò che lui ritiene bello. Nino, con me, ha avuto questa capacità ed è per questo che, ancora oggi, mi ritrovo a suonare in giro per l’Italia.

Tutto il resto – il diploma di pianoforte prima e in composizione qualche anno dopo – sono stati certamente strumenti utili per migliorare la mia tecnica e la mia cultura personale, ma nulla più.

Per quasi vent’anni ho girato il Piemonte in lungo e in largo montando impianti audio e luci per concerti insieme a un eccezionale compagno di viaggio: Piercarlo Brignone, titolare della leggenda-ria Cuneo Music Service. Alternandomi con lui dietro a un mixer, ho dato letteralmente ‘la voce’ a centinaia di cantanti, gruppi musicali, attori, conferenzieri e cabarettisti provenienti da tutte le parti del mondo. È stato in questo modo che ho conosciuto, tra gli altri, il poeta Pippo Bessone, con il quale ho condiviso indimenticabili momenti di Langa e ho vissuto esperienze teatrali entusiasmanti con il suo progetto L’ora canonica.

Mi è capitato di vincere nella categoria “Miglior pianista” il Tour Music Fest (Roma, 2012) orga-nizzato da Mogol e di scrivere molta musica per bambini e di farla cantare, oltre a mia figlia natu-ralmente, alla piccola star del web Sofia Del Baldo e al ‘re’ del folklore cuyano Marcelino Azagua-te. Negli anni ho composto colonne sonore, sigle televisive, album cantautorali e molta musica spe-rimentale incentrata soprattutto sui rapporti tra note, melodia e matematica. La mia musica è pub-blicata dal signor Michele Armelin di Padova e la si può ascoltare sui principali canali digitali.

La musica mi ha portato un po’ dappertutto, anche grazie alla proficua collaborazione con lo chansonnier Jean François Bernard, e sarebbe più compito di un romanzo che di un curriculum raccontare tutto quello che il pubblico, i teatri (e i ristoranti) mi hanno saputo dare.

Una cosa ancora la devo aggiungere: la doppia vita che ciascuno di noi inevitabilmente conduce mi ha spinto anche a dedicarmi ad altre questioni oltre alla musica. Ecco perché molti mi conoscono nella veste di professore di lettere, di vicedirigente dell’Istituto Comprensivo Isoardo - Vanzetti di Centallo o di condirettore, insieme all’amico musicologo Diego Ponzo, del Centro di Formazione Artistico Musicale (CFAM) di Verzuolo, una delle costole operative in cui è suddivisa l’associazione Librarsi, ente che presiedo ormai da molti anni e con la quale organizziamo confe-renze e presentazioni di libri, gestiamo biblioteche e realizziamo docufilm come quello dedicato all’ampelografo Giuseppe di Rovasenda.

Sempre in veste di docente ho tenuto corsi di scrittura di testi per canzoni presso la Fondazione Al-to Perfezionamento Musicale di Saluzzo, conferenze sulla storia dell’opera e corsi di aggiornamen-to per docenti incentrati sulla didattica STEAM (approccio educativo che integra le discipline di scienza, tecnologia, ingegneria, arte e matematica).

Mi si può leggere in pillole cercando i miei interventi qui sulle riviste Amadeus, Re Nudo, Art e Dos-sier, Cuneo Provincia Granda, Musica Jazz, Slowfood, Provincia Oggi, Atrium, Maia, Letteratura & Arte, PuntoZero, Nexus, L’Irrequieto, Rivista Inchiostro, Margutte, Mathesis, ScacchItalia, Tutto-scuola, Radici Digitali e Pedagogika.

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