Nel corso della sua carriera, l'artista ha esplorato il blu del fiore clitoria ternatea come un modo di indagare il colore come esperienza sensibile nel processo di espansione della percezione. La sua ricerca si colloca all'intersezione tra arte, storia e formazione, con un interesse per i modi in cui gli artisti neri sviluppano pratiche che sfidano i limiti della rappresentazione. Partendo dal blu del fiore, l'artista ancora la sua opera all'impermanenza: il pigmento naturale si ossida nel tempo, trasformandosi davanti agli occhi del pubblico.
Tra i giorni 31 giugno e 2 agosto, la prima fase del Residenza Studio di Juliana dos Santos, nell'edificio Pina Contemporânea. Durante questo periodo, l'artista ha condiviso il suo processo creativo con il pubblico. Tutti, dai gruppi organizzati dal Centro Educativo del museo ai visitatori spontanei, sono stati invitati a stendere i pigmenti su una grande tela, che è diventata l'elemento centrale dell'installazione che l'artista presenterà a Galleria quadrata.
Per la sua mostra alla Pinacoteca, Juliana amplia la sua ricerca sui colori di origine vegetale, utilizzando pigmenti provenienti da fonti come catuaba, yerba mate e legno del Brasile per creare i suoi dipinti fluidi e acquosi.















![Jonathas de Andrade, Permanência relâmpago [Permanent lightning strike], exhibition view. Courtesy of Nara Roesler Gallery](http://media.meer.com/attachments/03afb5a3d2a3e9aca7766a552694cdec5f5d7b49/store/fill/330/330/dfece37312f3035d8071009c4bbecca3d9e69d863e94c3756e2146813cec/Jonathas-de-Andrade-Permanencia-relampago-Permanent-lightning-strike-exhibition-view-Courtesy-of.jpg)
