“Ho qualche dubbio sul tuo cambiamento” - così ha detto la mia psicoterapeuta. “Ma guarda questa!” - ho pensato.
Spoiler: sono cambiata e ora i dubbi li ho io.
Leggere scetticismo nelle sue parole ha toccato il mio ego con l’eleganza e la precisione della scherma ai Giochi Olimpici. Proprio come farebbe una medaglia d’oro, è necessario prepararsi al cambiamento, è quella fase definita “lavorarci su”.
Il lunedì, la spesa vegana, le bevande light sono lo starter pack del “ci sto lavorando”.
In buona sostanza, un giorno ti trovi al supermercato e senti la chiamata: da lunedì inizio. Così posi quel multipack di mini Nutella e ti dirigi con passo svelto e deciso verso la corsia degli alimenti vegani e proteici e gluten free. Con l’enfasi di una presentatrice tv degli anni ‘90, dichiari a te stessa “Stop agli alcolici!” e prende il via la parata delle bevande light, dalla Coca-cola all’irresistibilmenThé, richiamo della seducente modella dello spot.
Il fatto è che proteico contiene una quota di carboidrati, gluten free non è sinonimo di minor apporto calorico, vegano significa solo che ha origine diversa da quella animale e light è comunque zuccherato.
Serve preparazione, allenamento e disciplina per cambiare la propria dieta. Ne servono quantità doppie o triple quando si vuole cambiare sé stessi. Non è il mio primo rodeo, ho già parlato di cambiamento all’inizio di questa mia rubrica (il fascino del vintage!) e oggi voglio proseguire andando ad esplorare come ci auto-illudiamo di fare qualcosa che in realtà stiamo rimandando o evitando.
Quando vuoi davvero cambiare e ti dici che lo farai da lunedì, ti consiglio un bel respiro profondo e di fare il primo passo subito. Fai oggi quello che potresti fare domani.
Quello della spesa al supermercato è un espediente che mi permette di introdurre il falso mito del “da domani cambio”, perché il cambiamento – a dirla tutta - è lento, invisibile, impercettibile e simile alle montagne russe. Alti e bassi, tratti veloci e altri lenti, salite e discese.
Nella formazione da counselor le lezioni più importanti le ho imparate sulla mia pelle, passando attraverso il mio stesso cambiamento e ogni scossone emotivo connesso. Sì, la teoria fa tanto, ma resta a prendere polvere sulla mensola se non viene applicata ai fatti concreti.
Possiamo rivolgerci al miglio nutrizionista, al miglior personale trainer e a Carl Jung in persona, ma se continuiamo a raccontarci scuse, procrastinare e deresponsabilizzarci, sarà tutto inutile. Per poter cambiare le abitudini alimentari è necessario smettere di comprare cibo spazzatura; per inserire l’attività fisica all’interno della propria routine è necessario preparare lo zaino con l’occorrente la sera prima – oltre ad un’elevata dose di forza di volontà - e per poter davvero affermare “ci sto lavorando su” è utile farsi guidare e sostenere da un professionista.
Da professionista nella relazione d’aiuto, mi affido con regolarità ad un professionista. È lì che mi alleno al cambiamento: gestione emotiva e dello stress, comunicazione efficace, creazione e mantenimento di una relazione intima, genuina, evolutiva.
È tra le quattro mura protette e sicure dello studio della psicoterapeuta che costruisco fondamenta abbastanza forti per poter accogliere, stimolare e guidare l’altro, nel momento in cui si affida alla mia professionalità.
La palestra ci insegna a gestire il tempo, a dosare gli sforzi, a rispettare il bisogno del corpo di riposare. Curare l’alimentazione permette di dare a questo stesso corpo la benzina necessaria per funzionare al meglio sul lungo periodo. E tutto questo è più di una moda passeggera, significa invece “lavorarci su” con serietà, impegno e dedizione.
La stessa serietà, lo stesso impegno e la stessa dedizione che avremmo per qualcuno che non siamo noi. Non ti nascondere dietro ad un dito, faresti salti mortali per il tuo migliore amico e attraverseresti l’inferno per il tuo compagno a quattro zampe… eppure inizierai lunedì con te stesso. Sai quale è il cantante preferito della tua amica e quale fonte proteica è meglio per il tuo pelosetto; tuttavia, ignori il tuo fabbisogno energetico e, soprattutto, emotivo. Ascolti per un’infinità quei messaggi vocali che raccontano l’ennesima lite con il partner di turno e prendi per verità assolute le parole del veterinario, eppure non hai il coraggio di raccontare il tuo mondo interiore ad un professionista, né di abbandonare quell’abitudine a riempire il vuoto emotivo con delle scorpacciate, non solo di cibo.
È il momento di iniziare. Oggi, non lunedì. Ne avrai di lunedì in cui ricominciare, poi.
Come si dice, il primo passo non ti porta dove vuoi arrivare, ma ti toglie da dove sei. Ecco, come hai fatto quando sei uscito dalla corsia delle merendine, incamminati verso la palestra per una prova, verso il telefono per quella chiamata ad un professionista o semplicemente verso un libro, anziché verso la scatola della perdizione.
L’obiettivo non è entrare nell’inesistente club dei “risolti”, è piuttosto cambiare in una versione di te più resistente, più integra e più viva.
Il cambiamento non è una rivoluzione, è un allenamento continuo. Come ogni dieta, ogni allenamento, non funziona se lo fai una volta sola. E come in ogni cammino, andrai più lontano se c’è qualcuno al tuo fianco.
Ogni giorno è lunedì. Ti sto aspettando al via.















