La felicità è una scelta. L’accettare è una scelta.
Il perdono è una scelta. La rabbia è una scelta.
L’amore è una scelta.(Detto zen)
Ogni giorno, senza neppure accorgercene, prendiamo centinaia di piccole decisioni: rispondere ai messaggi, controllare le e-mail, lavorare su particolari task, scegliere cosa cucinare, allenarsi, prendere un tè, fare una passeggiata, riposare…
Le azioni che compiamo sono innumerevoli e spesso automatiche, quasi inconsapevoli. Nonostante molte delle nostre scelte siano istintive e poco ragionate, sono proprio queste piccole azioni a dare un significato alle nostre giornate, e la mancanza di presenza mentale nella nostra routine è il principale motivo per cui procrastiniamo o ci lasciamo distrarre da ciò che conta.
Eppure esiste un’altra modalità, meno distratta e più cosciente di vivere le nostre vite, ed inizia proprio dal modo in cui prendiamo le nostre piccole decisioni quotidiane; sebbene possa sembrare qualcosa di ovvio, è ciò che può cambiare le nostre vite.
Alcuni consigli zen per prendere decisioni in modo efficace
Ecco tre consigli pratici e facilmente realizzabili per imparare a padroneggiare l’arte di prendere delle decisioni.
Superare l’overthinking
Rimurginare sulle cose può sembrare il metodo corretto per risolvere i nostri problemi, ma non sempre ci aiuta a trovare la soluzione in modo efficace. Invece di chiedere consiglio alla nostra mente razionale, o a tutti i nostri amici e parenti, un approccio diverso consiste nell’imparare a connetterci al volere del nostro cuore. A volte, infatti, non esiste una risposta giusta o sbagliata ai nostri quesiti, ma esiste sempre ciò che ci fa stare bene o ci rende felici.
La modalità apprendimento
Spesso ciò che ci blocca dal prendere una decisione è il rimanere immobilizzati per paura di commettere un errore, ma in verità non c’è una sola strada o soluzione univoca. Anziché cercare di trovare sempre la risposta ai nostri problemi dovremmo utilizzare un approccio aperto all’apprendimento. Metterci in gioco e provare nuove esperienze può liberarci dal peso di dover trovare immediatamente la risposta, e ci consente di imparare lungo il percorso, nutrendo meno aspettative irrealistiche.
Essere in servizio per gli altri
Anni fa, mentre svolgevo i miei studi universitari, incontrai per caso un monaco, in quella circostanza colsi l’occasione per porgli una domanda che riguardava il mio scopo di vita. La sua risposta mi aiutò a cambiare prospettiva: compresi che spesso ciò che ci confonde è il guardare le cose esclusivamente mediante una visione individualistica.
Le azioni che siamo chiamati a compiere dovrebbero servire uno scopo più grande, che sia aiutare la comunità, o fare qualcosa che creerà un qualche beneficio per gli altri. Essere in servizio per gli altri è una delle chiavi che può aiutarci a comprendere qual è la scelta più saggia. Cosa sono chiamato a compiere in questo momento? Questa è la domanda che possiamo porci quando non sappiamo a cosa dare priorità, e ci permetterà di riconnetterci con la nostra missione, con qualcosa che trascende i desideri del nostro ego.
Inoltre, bisogna ricordare che la risposta giusta non sempre deve metterci totalmente a nostro agio, infatti potrebbe richiederci uno sforzo o di uscire fuori dalla nostra area di comfort abituale.
Una volta che avremo scelto l’azione da intraprendere sarà necessario compierla con impegno, regolarità e dedizione, ed essere totalmente presenti mentre la svolgiamo.
La scrittura: uno strumento per chiarire le proprie idee
Prendere scelte è meno difficile se fatto con i mezzi giusti. A tal proposito, esistono degli esercizi di scrittura e journal prompt pensati per chiarire le idee sul futuro o per rendere maggiormente di valore la nostra quotidianità. Infatti, la scrittura può essere un aiuto notevole per tutti coloro che fanno fatica a prendere decisioni.
Un metodo che può aiutare a individuare quale strada intraprendere consiste nell’immaginare di scegliere una data sei mesi dopo che la decisione è stata intrapresa, e descrivere entrambe le alternative come se le avessimo davvero vissute.
Questo ci permette di considerare come potremmo sentirci in un certo momento nel futuro, che vita vivremmo e quali potrebbero essere le conseguenze di ciascuna scelta.1
Questo genere di esercizio può aiutarci a capire quale dei due percorsi è davvero realizzabile o semplicemente più giusto per noi, valutandone i vantaggi e gli svantaggi.
Fare delle scelte non significa unicamente stravolgere le nostre vite, infatti, come abbiamo spiegato all’inizio dell’articolo, sono tutte le nostre piccole azioni a creare la nostra quotidianità e a renderci persone felici o insoddisfatte. Per migliorare la nostra abilità nel prendere decisioni, possiamo iniziare ad esercitarti con i gesti che compiamo ogni giorno, partendo dalla nostra motivazione profonda.
Per capire cosa ci motiva e conoscere meglio noi stessi possiamo partire dal rispondere a queste domande:
Di chi o che cosa mi importa profondamente? A chi o cosa voglio dedicarmi?
Qual è il mio schema di piccole decisioni quotidiane abituali? Prova a pensare alla tua routine e a come influenza la tua esistenza e quella delle persone accanto a te.
Che impatto avrebbe riuscire a migliorare o cambiare certe abitudini della mia vita?
Un’altra attività di scrittura chiamata “l’anno ad infinitum” consiste nell’immaginare di vivere un anno della propria vita per l’eternità. “Se dovessi vivere quest’anno ancora e ancora per tutta l'eternità io…” Questo esercizio ci apre delle prospettive nuove, e ci permette di immaginare una realtà migliore, già a partire da domani.
Spesso non riusciamo a creare la vita che desideriamo, soprattutto perchè non ci concediamo la possibilità di immaginare qualcosa di diverso o migliore per noi stessi. Ma scrivere ciò che vorremmo con carta e penna può essere il primo passo verso quella realtà desiderata.
Note
1 Kate Thompson, Therapeutic journal writing: An Introduction for Professionals, London UK: Jessica Kingsley Publishers, 2011.