Quando la mano di un uomo tocca la mano di una donna, entrambi toccano il cuore dell’eternità.

(Kahlil Gibran)

Come due innamorati senza tempo ci addentriamo lungo le vie, le stradine, le calle del centro di una città? No, dentro il centro di noi stessi per raggiungere una meta speciale. Fermarci lì, per qualche momento di silenzio e percepire la musica del cuore, vedere lo spettacolo del cuore che si palesa ad occhi chiusi. Si deve camminare per raggiungere quel centro e trovare la connessione. La Via Imperiale è libera, come fosse deserta, per rispettare un momento solenne che si è già palesato anche nella mente razionale. I sogni sono come antichi palazzi che contengono tutto ciò che siamo stati, ci abbracciano e delimitano la via, isolato dopo isolato. Il cielo azzurro lascia che i raggi di sole illuminino ancor meglio il cammino. Lungo il percorso s’intravede il mare da un lato e dall’altro, davanti, dietro... Ovunque è il mare che ci abbraccia, quel mare che con la sua acqua chiara diventa come un fiume che percorre le vie separate ma che ci indica che da lì a poco tutto diventerà una sola cosa.

Lì, sotto lo sguardo delle bellezze che dentro di noi vivono, si inizia a percepire la connessione delle anime che s’incontrano, si uniscono, fanno l’amore e diventano un tutt’uno nel flusso e riflusso di un amore infinito e senza tempo. E se le strade tentano di separare le due anime, alla fine si arrendono a ciò che Dio invece unisce.

Dove si è diretti? Verso il paradiso dove dentro esiste l’estasi dell’amore che aspetta di essere vissuta, percepita, conosciuta sempre più.

Dall’angolo buio e nascosto da dove arriviamo, la cancellata del Tempio sembra chiusa. Via via che ci avviciniamo le porte si spalancano e inizia l’abbraccio di una concentrazione energetica speciale che porta fino alla commozione che a stento riesci a trattenere.

Prima ancora di salire il primo gradino per giungere dentro quel luogo sacro si percepisce la magia che si sta per incontrare. Tutt’intorno il silenzio carico di cose non dette ma che il leggero vento che giunge dal mare inizia a raccontarci. Dentro il silenzio dove non ti è possibile dire nulla perché in quel silenzio adesso devi solo restare in ascolto.

Si apre davanti a noi l’immagine del Creatore di tutto ciò che È. La figura di un ritratto mai visto prima perché Dio adesso ha un volto. Il suo, il tuo. Bisogna varcare la soglia, lasciare la pesantezza del mondo della materia verso la leggerezza del mondo dell’amore dove non esiste la sofferenza e dove tutto profuma di un’essenza unica ed inimitabile. La sua essenza che diventa il tuo profumo.

Si resta incantati senza riuscire più a pensare se non cedere al bisogno di proseguire il viaggio dentro noi.

Quello spazio sacro dentro di noi inizia ad avere una sola presenza, tu dentro di lei, lei dentro di te. È dove si può raccontare e chiedere solo attraverso il pensiero che puoi sentire solo tu e lei.

Il pensiero è il primo più potente livello energetico che possediamo e che arriva al destinatario nello stesso istante in cui lo generiamo. È il pensiero che nasce dallo spirito e dall’anima che trasforma il desiderio in volontà. Il “volere è potere” e il “più si desidera e meno si vuole”. Ecco che il desiderio che viene trasformato in volontà diventa l’azione nel chiedere che tutto si materializzi.

Tutto è energia e questo è tutto quello che esiste. “Sintonizzati” alla frequenza della realtà che desideri e non potrai fare a meno di ottenere quella realtà.

(Albert Einstein)

Dio è l’Energia, noi siamo energia ed è questa una delle connessioni possibili. Il pensiero di quel momento genera una forza che fa vibrare e mette in risonanza con l’universo dentro di noi. È questa una delle leggi spirituali eterne per la connessione con il Creatore di tutto ciò che È, con il Grande Architetto dell’Universo, per concepire che tutto ciò che ci accade, una volta connessi, è l’unione tra il pensiero, la consapevolezza e la realtà che possiamo sperimentare.

Quando sei immerso nella magia della vibrazione dell’amore che rende sacro ogni luogo fisico, quando questo luogo è sacro perché lì diffondi tutta la tua più densa energia verso il Divino. Quando tutto questo si genera con la forza dell’amore si è capace di propagare la vibrazione dell’anima. Si arriva alla quiete e non hai più bisogno di elaborare un pensiero. Tutto quello che un momento prima pensavi di dire con la mente razionale non lo dirai. La mente si svuota e lascia parlare il cuore attraverso l’anima.

È allora che puoi udire quel linguaggio misterioso che entra dal centro della testa e scende nel profondo per parlare e rispondere all’anima. E tu sei lì, fermo, immobile. Come uno spettatore assisti al dialogo fra te, lei e Dio senza poter dire una parola. Fissi la figura dell’amore che hai davanti a te e da quell’immagine sposti lo sguardo dentro il suo cuore.

L’aria è satura del suo profumo e ti penetra, ti avvolge, coinvolge ed è come rendere grazie a Dio per quella connessione che stai percependo. Tutte le esperienze che l’uomo conosce iniziano a manifestarsi. Quella visiva riempie lo sguardo. Quella sonora entra dentro il silenzio che parla. Quella olfattiva consente l’esperienza dell’essenza e tutte riportano alla memoria il Tempio ritrovato.

Chiudi gli occhi e l’unica cosa che farai sarà quella di mantenere la connessione immersa in una nuvola di piacere delicato. In quello stesso memento sarà come poter toccare l’anima dell’altro, che prima pensavi di non poter fare perché troppo distante da te. Invece, come per magia, la mano di lei si allunga verso la tua, la sfiora e la prende nella sua per tenerla con sé. Quel tocco è la connessione delle due anime, è Dio che si manifesta per darne prova, la mano di lei è il palesarsi di Dio all’uomo materiale che credeva di non poter toccare l’anima dell’altro. Lei è il mezzo per Dio raggiungere entrambi e parlare con loro.

Il Cardinale Ersilio Tonini alla domanda «Cos’è per lei il paradiso?» ha risposto «Poter stringere la mano a Dio».

In quell’istante stringersi la mano senza dire una parola è dare, entrambi, contemporaneamente, la mano a Dio. In quel momento il paradiso non sarà più nel cielo infinito ma scende sulla terra attraverso le mani che si tengono una dentro l’altra mentre si accarezzano, dando la silenziosa certezza che tutto è connesso dentro la Volontà Divina.

Il respiro si fa profondo per inspirare ogni singolo istante che crea la realtà di un sogno ad occhi aperti e chiusi. Tutto si amplia ed è come se, d’improvviso, le colonne laterali all’abside del Tempio si liberano dall’incastro dei muri per raggiungere l’immensità del creato e trasformarsi nel piedistallo dove sui capitelli si offrono i nostri cuori che battono all’unisono e far che la connessione diventi il vivere in un cuore solo.

In quel tempo senza tempo le labbra di lui si schiudono, le labbra di lei sbocciano per raccontarsi l’unica verità: insieme siamo la connessione dell’Amore Divino. Anzi, di più! Ssshhh.