Non si conosce ancora la data esatta, ma dopo due lunghi rinvii tecnici, finalmente è “in pista” per decollare questa primavera il primo volo commerciale di Virgin Galactic, che porterà alle soglie dello Spazio una missione di ricerca tutta italiana. L’accordo, siglato con l'Aeronautica Militare Italiana e il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) nel 2019, consentirà a due ufficiali dell'Arma, e un ricercatore del CNR, di compiere esperimenti scientifici nello spazio, a bordo dell’aereo razzo suborbitale VSS Unity.

La missione scientifica era già stata rimandata a ottobre 2022, a causa di un problema di rotta e traiettoria, che si era verificato durante il primo volo suborbitale della Unity l'11 luglio 2021, quando bordo vi era anche il fondatore della Virgin Group, Richard Branson.

Il volo era stato considerato un completo successo, ma in seguito la Società ha rivelato che “Unity 22” era uscito brevemente dallo spazio aereo autorizzato dall’Autorità Federale dell'aviazione americana, la FAA, che non informata preventivamente del cambio di rotta come prevede la procedura, creando così potenziali pericoli per altri voli negli spazi aerei adiacenti, ha “messo a terra gli aerei spaziali di Virgin Galactic”.

Apparentemente si tratterebbe solo di burocrazia, non è stato infatti denunciato da parte della Virgin alcun problema tecnico, ma la ripresa dei voli sarà possibile solo dopo alcune modifiche procedurali, tra cui la prenotazione di un volume maggiore di spazio aereo. Ma mentre si lavorava alla risoluzione del contenzioso con FAA, sorgeva un nuovo problema. Un fornitore segnalava alla Compagnia la presenza di un potenziale difetto di costruzione, in un componente critico dell’azionamento del sistema di controllo volo.

Per cercare e risolvere il difetto di costruzione, i tecnici della Virgin sono stati così costretti a rimandare ulteriormente il primo volo commerciale con l’Aeronautica Italiana, da ottobre a questa primavera. Purtroppo, a oggi non è ancora chiaro se il difetto individuato è presente nei veicoli della compagnia, e se di conseguenza siano necessari dei lavori di riparazione, il che sposterebbe ulteriormente la data del lancio.

La Virgin Galactic, comunque, aveva già fornito a settembre dell’anno scorso i dettagli del volo. La missione italiana partirà dall’Hub della Compagnia presso lo “Spaceport America”, che si trova nei pressi della cittadina di Truth or Consequences, in Nuovo Messico. L'equipaggio italiano sarà composto dal colonnello Walter Villadei, ingegnere spaziale e capo della missione; da Angelo Landolfi, medico e tenente colonnello dell'Aeronautica; e da Pantaleone Carlucci, ingegnere aerospaziale del CNR. Nel corso del volo suborbitale, i tre futuri astronauti eseguiranno attività di ricerca, indossando dispositivi atti a valutare le risposte fisiologiche e tecnologiche, in condizioni di microgravità.

Oltre agli italiani, sulla "Unity 23" volerà anche Beth Moses, comandante della missione e Capo Astronauta della Virgin Galactic. La Moses sarà di supporto indicando le fasi chiave della traiettoria e le istruzioni di cabina, supervisionando l'esecuzione in sicurezza ed efficienza durante tutta la durata del volo. L'aerorazzo sarà pilotato dall'esperto Michael Masucci, che avrà come copilota C.J. Sturckow, e decollerà unito a un pilone posto sotto le ali dell'aereo da trasporto a doppia fusoliera VMS Eve, ai cui comandi ci saranno Kelly Latimer e Nicola Pecile. Raggiunta un'altitudine di circa 15.000 metri, l’aereo madre lascerà cadere Unity, che usando il proprio motore a razzo raggiungerà una velocità supersonica di Mach 3, facendosi strada verso lo spazio suborbitale.

Una volta arrivato all'altitudine e nel punto previsti dal piano di volo (circa 86 chilometri), lo spazioplano traccerà un arco, raggiungendo il punto in cui gli astronauti potranno vivere un'esperienza a zero gravità, galleggiando nella cabina senza casco, eseguendo i loro esperimenti e contemplando la Terra dai finestrini dell’aereo. Successivamente VSS Unity effettuerà la manovra di rientro, atterrando sulla pista dello spazioporto da cui era partito. Trattandosi di un volo suborbitale, i membri della Unity 23 avranno a disposizione per i loro esperimenti da tre a quattro minuti di microgravità, prima di riprendere la traiettoria di discesa che li porterà a planare sulla pista di atterraggio.

Questa missione andrà a rafforzare l’accordo di partnership fra la Virgin Galactic e il Governo italiano, firmato il 6 luglio 2018 a Grottaglie, in provincia di Taranto, che porterà la società del magnate inglese Sir Richard Branson, a effettuare voli turistici dal suolo italiano. L’accordo, infatti, prevede la realizzazione del primo spazioporto in territorio europeo, che si realizzerà grazie all’ampliamento dell’attuale aeroporto di Grottaglie, che si trova in un contesto territoriale in cui grandi gruppi hanno avviato programmi aeronautici internazionali, e dove negli attigui stabilimenti della Leonardo si costruiscono le sezioni centrale e posteriore centrale, della fusoliera in fibra di carbonio del Boeing 787.

La conferma all’inizio dei lavori è arrivata il 13 dicembre 2022, con l’assegnazione della prima trance di lavori (che comprendono un hangar che fungerà da deposito, assemblaggio e manutenzione di velivoli, un museo e un edificio multifunzionale per la formazione dei piloti, del personale di volo, e dei passeggeri), al consorzio ADR Ingegneria, Proger, Rina Consulting e all’architetto Benedetto Camerana, che con il suo Studio realizzerà il progetto delle strutture.

Lo spazioporto è in parte finanziato dall’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile (ENAC), che il 29 ottobre 2020 ha ricevuto il via libera alla realizzazione, con il decreto n. 250 del 2019 del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti. ENAC investirà oltre 50 milioni di euro per quella che è stata definita dal presidente Pierluigi Di Palma: “un’eccellenza nel cuore del Mezzogiorno”. In questo avveniristico progetto sono anche coinvolti gli Aeroporti di Puglia, l’Ente Nazionale di Assistenza al Volo (ENAV), l’Aeronautica Militare e si spera, in futuro, che possa essere coinvolto anche il CNR.

Lo Spaceport si affiancherà all’attuale aeroporto, e sarà in grado di sostenere il lancio e l’atterraggio dei voli suborbitali della Virgin, che sono caratterizzati da elevate velocità supersoniche, quote operative di oltre 90 chilometri, e di elevate velocità di rientro. Una volta realizzato, lo spazioporto aprirà all’Europa le porte a progetti scientifici, oltre che al turismo spaziale e a voli di collegamento suborbitali da città a città. Grottaglie è stata scelta anche per motivazioni logistiche. L’aeroporto, infatti, si trova all’interno di un ambito territoriale salvaguardato dal punto di vista delle possibilità di espansione e dei vincoli urbanistici. Inoltre, la sua posizione meglio si adatta alle esigenze di lancio e sicurezza dei voli, presentando condizioni climatiche che consentono per tutto l’anno le attività di prova.

Se la Virgin Galactic sembra continuare positivamente le sue attività, pur con qualche difficoltà di gioventù, va peggio per la società sorella Virgin Orbit che invece si trova in grandi difficoltà economiche, dopo il mancato accordo commerciale, del valore di 200 milioni di dollari, con la società finanziaria di Matthew Brown, che ha preferito investire nella SpaceX di Elon Musk e acquistare azioni della Rocket Lab e Astra, come ha confermato la CNBC in un articolo del 27 marzo 2023. Il mancato accordo finanziario ha messo in grave crisi la Virgin Orbit, che per questa ragione il 15 marzo 2023 ha sospeso le operazioni, licenziando la maggior parte dei suoi 750 dipendenti, in attesa di un acquirente interessato a rilevare la Società.

A influenzare negativamente l’arrivo di nuovi investimenti, è stato certamente il fallimento dell’ultimo lancio, avvenuto l'inizio di quest'anno dalla base inglese della Cornovaglia. A causa di un errore tecnico, il razzo ha subito un guasto durante il lancio, con la conseguente perdita dei nove satelliti che trasportava. Sebbene la Virgin Orbit abbia realizzato in precedenza con successo altri quattro lanci prima del fallimento, la società aveva già speso oltre un miliardo di dollari dalla sua nascita, avvenuta nel 2017, arrivando a una crisi di liquidità che le è stata fatale.

Per i suoi lanci, la Virgin Orbit utilizza il razzo LauncherOne; lungo 21 metri, che è in grado di inviare piccoli satelliti nello spazio partendo sotto l'ala di Cosmic Girl, un Boeing 747 che era stato precedentemente progettato dalla Virgin Galactic (da cui l'azienda è stata scorporata) e modificato per inviare LauncherOne nello spazio, dopo averlo portato a una adeguata quota di lancio.

In passato, i rappresentanti di Virgin Orbit avevano descritto gli indubbi vantaggi che la società propone nel mercato dei lanci spaziali commerciali, offrendo la possibilità di lanci flessibili, partendo da qualsiasi pista aeroportuale, con indubbi vantaggi economici, grazie all’utilizzo di un aereo che porta in quota il vettore di lancio, al contrario dei concorrenti, tutti condizionati a strutture verticali, poste in costosi siti fissi.

La Virgin Orbit, che ha presentato il 4 aprile istanza di fallimento, grazie alla legge statunitense contenuta nel “Chapter 11 Bankruptcy Protection”, e che prevede la riorganizzazione di un debitore che propone un piano di riorganizzazione, per mantenere viva la sua attività e pagare i creditori, potrà tenere sotto controllo i propri debiti ancora per un po' di tempo.

Alla sospensione delle attività, avvenuta il mese scorso, sono immediatamente seguiti i licenziamenti della forza lavoro basata a Long Beach, in California. Le speranze per la Società è che Branson, che della Virgin Orbit possiede il 75%, e che finora vi ha investito un miliardo di dollari, riesca a concludere un nuovo accordo con due investitori per una potenziale vendita, o ricapitalizzazione.

La speranza è che la Società possa risollevarsi presto, perché l’offerta proposta sul mercato è indubbiamente economica e molto allettante, soprattutto per quelle piccole società che non possono permettersi i costi esorbitanti degli altri vettori di lancio disponibili sul mercato, e che sono interessate a entrare nell’alveo della sperimentazione e del commercio spaziale.