Rolando Anselmi è lieto di annunciare Personal Showcase, una mostra collettiva che raccoglie le collaborazioni più significative degli ultimi dieci anni.

Sono presentate opere di Gianni Caravaggio (b. 1968, IT), Jodie Carey (b. 1981, UK), Gianni Di Rosa (b. 1984, ITA), Li Gang (b. 1986, CHN), Valerie Krause (b. 1976, DE), Asger Dybvad Larsen (b. 1990, DK), Moris (Israel Meza Moreno) (b. 1978, MEX), Gianni Pellegrini (b. 1953, IT), Arcangelo Sassolino (b. 1967, IT), Vincenzo Schillaci (b. 1984, IT), Santiago Taccetti (b. 1974, ARG), Ignacio Uriarte (b. 1972, DE), Luca Vitone (b. 1964, IT) e Johannes Wald (b. 1980, DE).

Con l’obiettivo di esporre la produzione dei tredici artisti e di ripercorrere il percorso che hanno condiviso con la galleria collaborando nel corso degli anni, nei due mesi di mostra l’allestimento sarà soggetto a modifiche nella selezione dei lavori esposti.

Il primo di questi allestimenti si apre con una tela di Li Gang della serie Inside of the painting - Texture Series, la cui realizzazione in corda di canapa permette di ampliare la tradizionale percezione della pittura.

La tela si confronta con il bronzo specchiante Stade du miroir di Johannes Wald, strumento per l’artista per rifletteresulla propria azione attraverso la sua immagine speculare.

Le confluenze di memoria storica, collettiva e personale in Dietro Orbite di Gianni Di Rosa sono affiancate a movimenti effimeri percepibili nello scontro tra bianco e nero dei lavori di Valerie Krause.

Proseguendo la mostra, la fragilità e la brevità della vita impresse nelle fotografie di Jodie Carey e la multi-materialità dei lavori di Asger Dybvad Larsen - la cui continua produzione, distruzione e ricomposizione fungono da simbolo del processo artistico in studio - dialogano con Gli Amanti di Gianni Caravaggio, lavoro in onice rosa su cui i meno canonici fagioli azuki si attraggono senza mai incontrarsi.

Scendendo al piano inferiore, lo spettatore incontra i veli di colore e la varia intensità del campo luminoso della serie Emersi di Gianni Pellegrini. In IUBP Arcangelo Sassolino testa la resistenza dei materiali in un crescendo di sperimentazione e ricerca; nella parete di fondo Vincenzo Schillaci stende sulle tavole della serie Phantasma numerosi strati di materiale, a riproporre la pluralità del tempo e le ipotetiche estensioni dello spazio.

Nell’ultima sala, Ignacio Uriarte traduce la sua precedente carriera nell'amministrazione aziendale su carta, tessendo strati di linee rette parallele e ortogonali che somigliano al modo in cui funziona una stampante o una macchina per tessere, mentre Santiago Taccetti lascia che spessi strati di acrilico deformati delineino le loro sagome Untitled 3 (Oct 15) Einsatzbereich Innen - Außen. Tagliando, sezionando e assemblando tele abbandonate, nella serie Cielo roto Moris (Israel Meza Moreno) allude alla complessità sociale e culturale della sua città natale, Città del Messico.

La mostra si chiude infine con Penegasse di Luca Vitone, ‘autoritratto’ atmosferico del paese ligure e analisi degli agenti atmosferici quali identità e radici del luogo stesso.