Il Ristorante “da Manuela” – uno dei migliori ristoranti che conosca (situato vicino al grande fiume, a Isola S. Antonio, nei pressi di Castelnuovo Scrivia, tra basso Piemonte e Lomellina) – è un locale dallo stile inconfondibile: accogliente, caldo, immerso nel verde, elegante eppure molto familiare.

Il ricco ed eccellente menù, accompagnato da una raffinata carta dei vini, costituiscono una proposta enogastronomica non solo di alta qualità, ma anche felicemente originale e legata ai sapori e ai profumi del territorio (fluviale e campestre). Partendo dalle cose semplici, come gli affettati, troviamo prodotti di rara qualità (come il cotto alla brace, la coppa piacentina o il salame di Varzi); inoltre, possiamo ordinare il maestoso carrello a più piani stracolmo di formaggi, che documentano la migliore sapienza casearia italiana. I formaggi scelti, opportunamente spiegati, vengono poi disposti nel piatto secondo un preciso ordine di degustazione, per poterne apprezzare appieno il sapore. Nel rigoroso rispetto, poi, dei prodotti di stagione e della loro provenienza locale, sono famosi i risotti proposti dai due validissimi Chef (Sergio Bonizzoni e Alessio Gorani), come quello al tartufo e melone, oppure quello al formaggio ed al miele di zafferano, o con le rane disossate. Tra le prelibatezze di fiume, una degustazione di antipasti di pesce, il filetto di salmerino all’aneto, la zuppa di pesce di acqua dolce, la tipica carpionata o l’anguilla disossata dorata. Non mancano poi le lumache alla bourguignonne, triangoli di gallina con zafferano, tonno di coniglio, guancia di bovino al Timorasso, il costolato di maiale Danè o il petto di faraona marinato con verdure. Infine, come non citare il sontuoso carrello dei dolci, con ricette tradizionali rivisitate (come, ad esempio, la zuppa inglese o la torta di mele), o con dolci al cucchiaio dai raffinati sapori.

In tutto questo vi è però un particolare ingrediente: la cordialità, la passione, l’umiltà, la professionalità dei proprietari del locale, la famiglia Papavero (che gestisce il ristorante da oltre trent’anni).

E’ sempre un piacere rapportarsi con loro, a cominciare dal patron Dino, che rivela i migliori aromi (etici) e profumi (caratteriali) della robusta umanità dei suoi luoghi di provenienza, l’Oltrepò pavese. Uomo generoso, aperto, cordiale, dotato di uno spiccato senso commerciale e di un ancor più spiccato senso di intuizione della psicologia del suo interlocutore. Come il buon vino, invecchiando – lentamente – si raffina: la sua calda robustezza umana perde l’asperità delle pretestuose vette collinari, ed acquista il vento leggero della dolcezza e della naturale simpatia. Questo suo ristorante – nobile, raffinato, serio, ma al contempo ospitale, caldo, sincero – ha il carattere di preziosità fluviale (a poche decine di metri dal Po), di ricercata armonia dei sapori, di esperienza contadina, di varietà stagionale, di tipicità locale, di umanità nostrana eppure internazionale. Ancora una volta la terra d’origine rivela l’uomo, e l’uomo mostra la tempra versatile e fertile della sua terra. Sarò originale…. È verissimo che dietro - meglio di fianco - ad ogni grande uomo c’è sempre una preziosa donna, sorte felicemente confermata anche in questo caso, per la insostituibile presenza (e lavoro) della Signora Vincenzina: che insegna come la semplicità sia un faticoso punto di arrivo, e come il grande lavoro di preparazione non debba mai lasciare traccia della propria fatica! Per tacere del figlio Fabio e di sua moglie, ormai colonne portanti e splendide conferme della augusta tradizione dei genitori, come di tutto il competente personale. Veramente una bella realtà: umana, enogastronomica, culturale, commerciale, turistica… Mangiar bene (anzi benissimo) - in una atmosfera positiva, delicata, vivace, serena - è il miglior modo per celebrare l’incanto più genuino della nostra umanità.

Il tempo non possiamo fermarlo, possiamo però spenderlo al meglio: amando e godendo appieno i beni che il buon Dio ci concede, in spirito di vera amicizia. Per questo – soprattutto qui – “a tavola non s’invecchia”!