Perché il genere supereroistico piace così tanto e desta un interesse che pare non tramontare? Da quel lontano 1938 in cui la Action Comics pubblicò la prima storia di Superman sino ai kolossal del Marvel Cinematic Universe questo genere, snobbato dai più colti, pare non conoscere cali d’interesse. Eroi in costumi risibili atrraggono platee al cinema. Ma i motivi sono presto detti: i fumetti e i film di supereroi sono la riproposizione moderna dell’eroe greco.

Questo è evidente sin dal primo supereroe, quel Superman nato dalla fantasia di Joe Shuster e Jerry Siegel. L’eroe fortissimo venuto dal pianeta Krypton mescola elementi del mito greco col messianismo ebraico (Shuster e Siegel erano ebrei) e il superomismo di Nietzsche. Come detto, molti elementi sono cristologici: lo stesso nome kryptoniano di Superman, Kal El, è un nome teoforico ebraico che significa “Voce di Dio” e richiama i nomi degli arcangeli (Gabriel “Forza di Dio” o Mikhael “Chi come Dio?”). Superman è un arcangelo modernizzato, venuto dal cielo a salvare l’umanità. Ma ci sono anche diversi elementi riconducibili al mito greco. La forza sovrumana di Superman non può non richiamare Eracle, l’eroe più forte di Grecia. Ma anche la sua invulnerabilità a tutto tranne che alla kryptonite richiama alla mente Achille e il suo tallone.

Nella DC Comics il contraltare di Superman è Batman, creato un anno dopo dalla fantasia di Bob Kane e Bill Finger. Batman è l’eroe senza superpoteri, che vince grazie alla sua grande intelligenza e alla tecnologia. L’uomo pipistrello, inoltre, ha aspetti antieroici ignoti all’angelico Uomo d’Acciaio. Batman è Odisseo, l’eroe che non discende da alcuna divinità e che non ha particolari poteri come Achille o Eracle, tranne quello della sua intelligenza e della sua “capacità tecnologica” esplicitata negli episodi del Cavallo di Troia o dell’arco che solo lui sapeva come tendere, infine come Odisseo Batman è mosso dalla vendetta: il pipistrello si vendica degli assassini dei genitori mentre il re di Itaca si vendica di chi ha insidiato sua moglie e il suo regno. Ma Batman può ricordare anche Teseo, eroe le cui capacità marziali non erano dettate dalla mera forza bruta quanto piuttosto da raffinate tecniche di lotta che, come nel judo, sfuttavano la forza dell’avversario.

Già solo nei due supereroi più antichi e iconici intravediamo il mito greco. Ma vi è un eroe dimenticato perché ebbe vita breve in quanto considerato un plagio di Superman che si chiamava Captain Marvel o Shazam che richiamava esplicitamente il mito greco, in quanto i suoi poteri comprendevano la forza di Ercole, la resistenza di Atlante, il potere di Zeus, il coraggio di Achille e la velocità di Mercurio, e così Wonder Woman si richiama esplicitamente al mito delle Amazzoni.

La casa concorrente della DC Comics, la Marvel di Stan Lee abbandona l’approccio “omerico” dei Superman e dei Batman e trova la formula “virgiliana” del “supereroe con superproblemi” Spiderman, il più celebre eroe della Marvel, può ricordare Enea. Come Enea Peter Parker sa che “da grandi poteri derivano grandi responsabilità”. Il giovane Peter Parker, che ha poteri eccezionali grazie al morso di un ragno radioattivo, capisce il peso di quel “dono” solo dopo la morte dello zio Ben, mentre il principe troiano figlio della dea Venere ha una pesante responsabilità nei confronti del suo popolo. Tutti e due sono eroi insicuri, sempre sul punto di restare schiacciati dal peso del loro essere eccezionali. Ambedue provocano, senza volerlo, la morte della donna amata. La scuderia Marvel ha anche un suo “Odisseo” nel personaggio di Tony Stark/Iron Man mentre prende di peso addirittura un dio norreno, Thor, per tramutarlo in supereroe. Si potrà obiettare comunque sulla mise “ridicola” di questi personaggi: Batman resta pur sempre un “tizio vestito da pipistrello”. Eppure anche qui vi è un senso antropologico molto profondo, quello dell’animale-totem.

Eracle uccide, nella sua prima fatica, il Leone Nemeo. Dopo averlo ammazzato si riveste con la sua pelle: Eracle, anche per la sua forza, è un “uomo leone”, così come Romolo è un “uomo lupo”: allattato da una lupa, ne assume la forza selvaggia.

Batman assume come totem il pipistrello per via del suo aspetto notturno. Spiderman ha come totem il ragno, perché ha ssunto le sue caratteristiche: i loro “ridicoli costumi” richiamano l’animale totemico come la pelle di leone formava il “costume” di Eracle, antico uomo leone.

Il supereroe è la versione moderna e “americana” di qualcosa che ha radici ancestrali. Per questo ha così tanta fortuna.