Moloch (ebr. Mōlek) è un’Antica divinità cananea, cui si pensa venivano sacrificate vittime umane nella valle di Hinnom (Geenna) presso Gerusalemme e il cui culto fu fortemente combattuto dai profeti e nella storiografia d’Israele. Il termine Moloch si riferiva anche ad un particolare tipo di sacrificio storicamente associato al fuoco.

Riferito a questo alcuni storici sostengono che la stessa divinità non sia mai esistita (a livello di culto), ma che tutto nasca da un equivoco terminologico con il rito omonimo.

Moloch è stato storicamente associato con culture di tutto il Vicino Oriente antico, tra cui, gli Egizi, i Cananei, i Fenici e culture correlate nell'Africa settentrionale e nel Vicino Oriente.

Ritenuto dai Cananei un dio, la sua sede di culto era la valle della Geenna, alla base del monte Sion su cui sorgeva il primo nucleo di Gerusalemme. Nella tradizione popolare, ma senza alcuna prova storica e, soprattutto archeologica, si narra che gli venissero tributati sacrifici umani di infanti, che, dopo essere stati sgozzati, erano bruciati in olocausto in un fuoco tenuto costantemente acceso in suo onore. Col tempo Moloch divenne il nome del rituale durante il quale venivano sottoposti a cremazione i bambini defunti per cause naturali (forse i figli primogeniti), probabilmente con la convinzione di trasformarli in una specie di divinità protettrice della famiglia cui appartenevano.

Moloch è stato usato come termine per un analogo rituale fenicio, noto soprattutto tramite gli autori greco-romani e in relazione alla città di Cartagine. I cartaginesi, in particolare, veneravano il dio Ba'al Hammon, che nella interpretatio graeca era identificato con Kronos, il dio divoratore dei suoi figli. Secondo i rabbini, i cartaginesi avrebbero collocato dei bambini nelle mani della statua metallica del dio, posta in santuari chiamati tofet, e avrebbero acceso il fuoco fino a consumarli completamente, mentre il rullo dei tamburi avrebbe impedito di udire le loro grida. Anche in altre numerose località del Mediterraneo occidentale, fra cui la Sicilia (Mozia) e la Sardegna (Tharros, ecc.) sono stati ritrovati resti archeologici di tofet, sulla cui interpretazione non vi è ancora consenso fra gli studiosi.

Secondo alcuni si tratterebbe semplicemente di necropoli infantili, secondo altri sarebbero santuari, come dimostrano le epigrafi. Nel 70-80 % dei casi i resti appartengono a neonati di età inferiore ai sei mesi, ma sono stati trovati resti di bambini anche di 5-6 anni. L'azione del fuoco rende ormai impossibile verificare se i neonati fossero morti per cause naturali o per uccisione sacrificale.

La Bibbia, nell'Antico Testamento (Es: 2 Re 23,10; Geremia 7,31), cita alcune volte un certo dio Moloch venerato dai Cananei al quale venivano offerti dei bambini in sacrificio (la Bibbia dice "passati per il fuoco"). Sempre la Bibbia indica col nome di tofet il luogo dove avvenivano questi sacrifici. In particolare si trovano riferimenti a Moloch nel Levitico dove Dio comanda di mettere a morte coloro che gli offrono i figli in sacrificio (Levitico 18,21; 20,2-5). Altre citazioni sono presenti nel Secondo Libro dei Re.

Nel Medioevo, nei posti e nei periodi in cui l'antisemitismo era più forte, gli ebrei furono spesso accusati di rapire bambini cristiani per bruciarli vivi in rituali in qualche modo legati alla venerazione di Moloch. Questa divinità diverrà poi, secondo alcune teorie complottiste, una tra le più importanti entità venerate dagli illuminati.

Moloch comunque come tutte le divinità liminali con il popolo ebraico sarà demonizzato sino a diventare uno dei “diavoli” più importanti delle gerarchie infernali. Nella demonologia moderna viene descritto come il “Principe delle Lacrime”. Viene annoverato come un principe infernale della seconda schiera demoniaca1 .

La descrizione è la seguente: “Il grande Moloch è un altro dei demoni da inserire nel novero degli innominabili; infatti viene scarsamente evocato, a causa del grande tributo di vite innocenti di bambini che richiede in cambio dei suoi servigi. Al posto dei bambini per calmarlo, gli si può offrire il pianto delle madri, provocato con qualsiasi mezzo. L’aspetto di Moloch è quello di un uomo alto e potente, con la testa di vitello sormontata da una corona d’oro. I suoi poteri sono grandissimi, ma, curiosamente, la sua crudeltà sovente lo fa cadere nella stupidità più bestiale. Può concedere a volontà oro, argento, platino e ogni sorta di metalli rari e preziosi, ma non è detto che lo faccia sempre e comunque; nell’evocazione, bisogna sapersi mostrare molto duri ed esigenti verso di lui, mantenendo comunque il dovuto rispetto.”

Il culto di Moloch non si riferisce solo ai grimori antichi e moderni ma anche agli odierni cultori del satanismo che tributano a lui offerte e culto in maniera assidua. Ma Moloch non è solo uno dei tanti demoni è anche, secondo alcune teorie complottiste, una delle divinità principali del pantheon degli illuminati. Negli ultimi anni, infatti, ci sono state varie teorie e discussioni su culti moderni che si ispirano a Moloch, spesso in contesti di critica sociale o politica.

Queste interpretazioni possono variare notevolmente e non sempre si basano su evidenze concrete, ma piuttosto su simbolismi e metafore. È importante approcciare questi argomenti con una mente aperta e critica, considerando le fonti e il contesto in cui vengono presentati.

Note

1 Nel noto grimorio moderno Il libro Rosso.

Bibliografia

Cecchini R., Lattanzi B., La guerra magica di Marisol Contreras: Realtà occulte in un immaginario urbano, Amazon, Roma 2025.
Day J., Molech. A God of Human Sacrifice in the Old Testament, University of Cambridge Oriental Publications, 2000.
Insoll T., The Oxford Handbook of the Archaeology of Ritual and Religion, Oxford University Press, 2020.
Van De Mieroop M., The History of the Ancient Near East, Wiley-Blackwell, 2021.