E d’improvviso arrivano loro. Sembrano venuti da un altro mondo, vestiti di tutto punto, con una musica che non è quella prevalente oggi, con un piglio deciso che si contrappone al clima sottotono e forse un po’ depressivo dei generi musicali di oggi.

Da psicologa, non voglio certo avventurarmi in considerazioni tecniche sulla musica, che non è assolutamente il mio pane. Mi piace invece pensare che, in un contesto sociale così segnato, così provato da due anni di privazioni, di vincoli, di ansie e di limitazioni, uno psicologo possa fare una descrizione, o se vogliamo un’interpretazione leggera e non seriosa, di quello che, partito in sordina, pare essere diventato un vero e proprio fenomeno.

Ecco quello che vi propongo: una serie di motivazioni psicologiche - unicamente psicologiche - per cui i Måneskin colpiscono, attraggono, coinvolgono così tanto.

Vitalità

A fronte di un clima piatto, di una ripetitività di informazioni, di una carenza di stimoli vitali, questo gruppo riesce ad esprimere e soprattutto a trasmettere agli altri una voglia di vita che pare essere contagiosa, segno evidente del bisogno sociale, fortemente sentito, di uno slancio vitale.

Grinta

Mentre tutto intorno a noi imperversano la rabbia, la violenza, il caos, i Måneskin sembrano convogliare le spinte sociali aggressive in una forma nuova, vivace e funzionale al dinamismo positivo. L’aggressività sembra magicamente tradursi in grinta, in verve, attraverso quel quid di sensazionalità e di pazzia che spazza via ogni violenza inutile, ogni spinta distruttiva.

Positività

Non occorre essere psicologi per capire che il mondo odierno è purtroppo pervaso di una tristezza, di uno scoraggiamento, di un tono disforico e depressivo sconcertante. Ebbene, come per magia, in un clima così segnato, arrivano loro, con le movenze, gli sguardi, le espressioni che fanno sorridere e sembrano risollevare gli spiriti abbattuti. Non a caso, se confrontiamo i loro volti con quelli di tanti altri cantanti attualmente presenti sulla scena, non possiamo non notare la vivacità e la voglia di sorridere che i Måneskin esprimono, magari solo con uno sguardo, magari con il movimento. E le interviste? Provate a sentirne una: al di là dei contenuti e della musica, guardateli bene, sono ragazzi che si divertono, sono decisamente allegri.

Energia

Che la loro musica piaccia o non piaccia poco importa, non si può non notare che si tratta di una musica che attiva, che spinge al movimento, che aiuta a fare jogging, per esempio. Una musica perfetta per la palestra, per camminare, per il risveglio.

Estetica

I Måneskin sono anche belli, sono attenti all’estetica, sono curati nell’abbigliamento, negli accostamenti cromatici, nell’uso dei materiali e degli accessori. Hanno uno stile che sembra attingere ad epoche diverse, hanno un uso dei materiali pregiati che richiama gli sfarzi delle corti rinascimentali, ma che strizza l’occhio anche al mondo gitano, o a volte al rigore impeccabile dei dettagli dandy. Il loro stile è una summa di stili, che mescola senza essere irriverente.

In conclusione, per tutti questi motivi io penso che i Måneskin siano a tutti gli effetti un fattore chiave per la ripresa emotiva del nostro Paese, un “chiaro di Luna”, come dice il loro nome, che incanta, attira, crea quella marea di vitalità che occorre agli animi per un nuovo Rinascimento.