Non seguire i trend. Non lasciare che la moda ti possieda, sii tu a decidere chi sei, ciò che vuoi esprimere nel modo in cui vesti e il modo in cui vivi.

(Gianni Versace)

L’emergenza pandemica ha trasformato completamente le nostre abitudini: poche uscite e per lo più rivolte alle necessità primarie, smart working, serate in casa, niente aperitivi, feste, discoteche. Rarissime occasioni speciali. È cambiato totalmente il nostro concetto di libertà spesso contrapposto a quello di sicurezza. E questo contesto ha cambiato anche il nostro modo di vestirci e di seguire le mode. Abbiamo bisogno di ricominciare a sognare un mondo al di là della pandemia e in questo arte, moda, cinema, teatro, e tutte quelle sfere legate strettamente alla creatività, così penalizzate durante i periodi di lockdown e non solo, possono fornire proprio quello stimolo di rinascita di cui abbiamo bisogno.

Qualche tempo fa, appena trascorsa la scorsa estate, in una Milano quasi rassegnata agli effetti della pandemia ero alla ricerca di una boccata di ossigeno, di aria nuova, di opere di arte contemporanea all’altezza delle sfide del contesto internazionale creato dalla pandemia. Mi sono così imbattuto ne “Il Salotto di Milano”, uno spazio dedicato alla promozione della creatività dove normalmente viene data visibilità a prodotti di lusso di qualità. È così che ho scoperto, e me ne sono subito innamorato, un brand emergente della moda uomo le cui creazioni sono vere e proprie opere d’arte, ispirate all’unicità, alla straordinarietà, all’eccellenza: PiaLauriCapri. Un concept che si svela già col simbolo scelto per identificare il brand e cioè la lucertola azzurra, una specie endemica, che si trova solo a Capri. Tutti i capi PiaLauriCapri sono così impreziositi da questa piccola lucertola, quasi magica, il colore della quale è un blu “indefinibile, perché prende le sfumature del cielo, del mare e dei Faraglioni”. Pia Lauri lo chiama “blu marestro” ed è presente non solo nella piccola lucertola ma nelle fodere di tutti i capi spalla in modo da offrire ai clienti che indossano quel determinato capo, la sensazione di “essere avvolti dalla magia di Capri”. Il primo concetto quindi alla base di questo brand è l’unicità dei capi.

Trattandosi di abiti su misura PiaLauriCapri riporta la moda all’eccellenza del passato, all’epoca d’oro dell’arte sartoriale dove si entrava nel regno magico dell’atelier affascinati dai colori e profumi dei tessuti, dove regnava sovrano il couturier che Coco Chanel definiva così: “un couturier è un artista che scrive con gli abiti. Le sue sono parole in tessuto, in forma su di un corpo”. Ma se l’ispirazione è un ritorno alle origini, l’anima di PiaLauriCapri è totalmente contemporanea, come una finestra sul futuro e ruota a diversi concetti che ne fondano la filosofia.

Oltre ad unicità e qualità, ritroviamo la sostenibilità. “Sostenibilità in PiaLauriCapri è ben più di una parola, è il nostro modo di vivere, di fare impresa e anche un po’ di sognare che i nostri capi spalla possano tramandarsi di padre in figlio e non esaurire il loro fascino in poche stagioni”. I tessuti sono 100% naturali, il filo in poliestere utilizzato per le cuciture proviene totalmente da materiali di riciclo. “Tutti i capi sono realizzati interamente a mano, senza alcun punto di colla. L’anima dei nostri capi spalla è di pelo cammello e di crine cavallo ed ha l’obiettivo, tra i tanti, di rilanciare una produzione artigianale di inter-fodere non più richieste dal mercato a causa di un uso intensivo di colle”.

Il terzo concetto è il giusto connubio tra creatività ed artigianalità. Non mi riferisco soltanto al fatto che si tratta di abiti sartoriali fatti a mano. Ogni singolo dettaglio è ricercato. Si legge sul sito Internet del brand: “Abbiamo scelto di non utilizzare in alcun modo materiali inerti, come la plastica, ma di selezionare esclusivamente pietre naturali. L’onice, l’occhio di tigre, l’agata bianca, lo smeraldo, la giada, il topazio, sono solo alcune delle pietre che impreziosiscono le nostre creazioni e che trasmettono carica positiva a chi le indossa”. Di grande fascino sono i bottoni in corallo bianco, proveniente da fonti certificate e da raccolta sostenibile, e lavorato a mano dai migliori maestri artigiani di Torre del Greco, “artisti che incidono ed intarsiano il corallo creando delle vere e proprie opere d’arte”.

Oppure pensiamo alle tasche, un particolare che è davvero un dettaglio al quale difficilmente facciamo riferimento per ponderare l’esclusività di un capo. “Mentre il resto del mondo realizza tasche dritte e normalmente sotto una macchina da cucire noi abbiamo deciso di cucirle “a resella”, totalmente a mano, anche internamente. Non solo una scelta di stile ma il risultato di una approfondita ricerca sulla vestibilità, sulla disinvoltura del movimento”.

Dico solo un’ultima cosa sui dettagli e poi mi fermo perché altrimenti sembra più un manifesto che un articolo! Ma vorrei comunicarvi proprio l’entusiasmo che ho provato perché più “scavi” e più resti affascinato da come ogni singolo piccolissimo dettaglio è stato oggetto di una grandissima riflessione e ricerca proprio come accade per le opere d’arte, ambito nel quale mi muovo più agevolmente rispetto al mondo della moda.

Va bene i materiali, il “fatto a mano”, le pietre preziose ma avete mai visto che il concept di un brand si estendesse anche alle grucce che in questo caso vengono realizzate in cedro?! “È di nostra concezione l’idea di far produrre le grucce da artigiani italiani perché i capi spalla riposti abbiano un sostegno disegnato appositamente per mantenerli correttamente aplomb. Appendiabiti realizzati a mano esclusivamente per noi, in legno naturale, profumatissimo. Gli artigiani le lavorano da un unico pezzo di legno scavandole internamente perché rimangano leggere, e proprio come le nostre creazioni, rigorosamente senza colla. Il profumo di cedro, essenza di ispirazione caprese, farà innamorare voi ed il vostro guardaroba”.

Non so quali sfide ci aspetteranno dopo la pandemia. Ma mi piace pensare che la filosofia di questo nuovo brand possa essere una luce per tutti. Non abbiamo più bisogno di “superficialità” ma di attenzione ai dettagli, ai particolari. Di profondità e lungimiranza. Il mondo che ci aspetta deve essere un mondo migliore, di qualità e la creatività è la nostra carta vincente.