Si è da pochi giorni conclusa l’edizione 2013 del Filmmaker Festival, che dal 1980, con il coraggio di chi intraprende la strada impervia della ricerca, propone al pubblico il Cinema Indipendente.

Quest’anno porta nelle sale della Cineteca e del Cinema Palestrina opere inedite e capolavori già precedentemente apprezzati durante i Festival di Locarno e Venezia, proiezioni irripetibili - a causa della mancanza di un’adeguata distribuzione italiana - e per questa ragione, imperdibili.

In occasione della cerimonia inaugurale del Festival e per tutta la sua durata riapre i battenti anche lo storico Cinema Manzoni, per ospitare la Prima nazionale della cine-installazione Alberi di Michelangelo Frammartino.

La giuria d’eccezione, condotta dal Leone d’oro Gianfranco Rosi e composta da Luca Bigazzi, Daniele Giglioli, Anna Milani e Barbara Sorrentini, assegna il primo premio a Stop the Pounding Heart di Roberto Minervini, già precedentemente proiettato al Tiff e durante uno speciale screening al Festival di Cannes 2013. Nel documentario dai tratti tanto delicati e sensibili da sembrare un film di finzione, il regista mostra la vita della giovane Sara, adolescente texana figlia di umili allevatori di capre. Le sue giornate trascorrono placide tra il dovere materiale del lavoro e quello spirituale della devozione cristiana, fino a quando l’incontro con il giovane cowboy Colby turba la quotidianità e l’emotività della giovane donna.
Minervini segue silenziosamente e con rispetto il lento e doloroso processo introspettivo della protagonista, traducendone il peso viscerale in un immaginario celeste.

Il secondo premio viene invece assegnato al capolavoro Feng Ai di Wang Bing, già presentato al Festival di Venezia ma allora ingiustamente privo di riconoscimenti.

La menzione speciale della giura è conferita a Pays Barbare, ultima opera del duo Angela Ricci Lucchi e Yervant Gianikian che dalla sua prima proiezione ha rapidamente girato moltissimi festival nel mondo.

Skurstenis (Chimney) della regista lettone Laila Pakalnina vince il doveroso premio della Giuria Giovani, per la sua magica capacità d’immortalare, con dovuta distanza, le relazioni e più genericamente l’infanzia di tre sorelline. Lo spazio tra le case, in un paesaggio suburbano nei pressi di una ciminiera, diventa uno smisurato parco giochi entro il quale si articola un costante dinamismo di scambi, litigi o carezze, completamente scevro dalla bruttezza adulta.

Filmmaker Festival ha proposto inoltre una retrospettiva con Masterclass annessa dedicata al documentarista americano Ross Mc Elwee, ovviamente presenziata dal regista stesso, e una serie di omaggi a grandi artisti sperimentali dell’audiovisivo quali Paolo Rosa, Helga Fanderl e Paolo Gioli.

Tra i film in concorso anche il Premio della Giuria del Festival di Locarno E Agora? Lembra-me di Joaquim Pinto, altre anteprime locarnesi quali Gare du Nord di Claire Simon, A spell to ward off the darkness firmato Rivers-Russell, e la curiosissima fiaba ambientata nella Russia del regime, raccontataci dalla coppia Dominik Spritzendorfer e Elena Tikhonova, dal titolo Elektro Moskva.

Filmmaker porta inoltre sullo schermo le sue giovani produzioni: opere e work in progress di cineasti esordienti sviluppati nel corso del Workshop “Nutrimenti terrestri, nutrimenti celesti”. Tra questi: Irene Dionisio con Banks, Frastuono di Davide Maldi, Stangliro di Rita Casdia e poi Alessandra Locatelli, Lorenzo Apolli, Laura Asnaghi, Valentina Sutti, Romy Arden Lanel, Mattia Colombo e Giuliano Ricci. Mentre la nuova sezione del Festival intitolata Prospettive raccoglie otto opere firmate da promettenti cineasti italiani, “in alcuni casi esordienti, in altri già attivi da qualche anno, ma tutti portatori di un’idea di cinema fertile e coraggiosa, pronta a mettersi alla prova del passare del tempo”, afferma Alessandro Stellino, membro dell’organizzazione e del comitato di selezione.

Tra gli impedibili eventi speciali del Festival anche la proiezione del già reputato “film italiano dell’anno 2013” Materia Oscura, realizzato dall’affermata coppia di registi Massimo D’Anolfi e Martina Partenti e già presentato alla Berlinale; tra i fuori concorso il film vincitore del Festival capitolino, TIR di Alberto Fasulo, mentre come evento di chiusura, è stato possibile assistere alla speciale proiezione dell’ultima e acclamata opera del regista Mirko Locatelli, I corpi estranei, presentata anch’essa al Festival di Roma.

Filmmaker Festival si conferma un evento fondamentale per la cultura milanese e italiana; con le sue oltre cinquanta proiezioni, gli incontri con i registi, le masterclass e il suo pubblico, affezionato e novizio, continua a sostenere il cinema indipendente e farsi portatore di visioni differenti, non solo cinematografiche ma poetiche e morali.