Vi sembrava così difficile!

Eppure il tempo della Quarantena è passato velocemente. Le ore sono volate, i secondi si sono volatilizzati e tutte le giornate si sono srotolate senza tentennamenti. In realtà sono solo cambiate le attività, il giorno è stato scandito da nuove occupazioni, è stata fissata l’attenzione su altre priorità.

Ogni mattina vi siete dedicati alla pulizia dei pavimenti, delle superfici, dei bagni, avete fatto funzionare incessantemente le lavatrici per sterilizzare ogni indumento. Vi siete muniti di disinfettanti, igienizzanti, detersivi, avete creato una serie di riti quotidiani con ogni possibile sostanza che vi potesse liberare dal ‘patogeno’…

Ma in realtà chi è questo patogeno che inibisce i polmoni e impedisce di respirare?
È la rabbia che è stata immessa da ogni essere umano nel Pianeta?
La violenza trasmessa dai paesi in guerra perenne?
L’invadenza inoculata dalle informazioni negative che infettano la comunicazione globale?
I conflitti politici, economici, sociali e familiari che interessano tutti gli strati della popolazione?
La depressione economica che spaventa ogni cittadino?
Le incertezze sul lavoro per il mondo dei giovani e dei meno giovani?
La paura di restare senza risorse materiali paventata dai catastrofisti?
I cambiamenti climatici sempre più incalzanti come sostengono gli ambientalisti?

Il ‘patogeno’, in realtà, si annida nelle vostre menti, è un pensiero che valuta e soppesa, si preoccupa e giudica, razionalizza e determina, trova soluzioni lineari ed esponenziali, argomenta, filosofeggia, ipotizza e certifica, addirittura autocertifica!

Nel frattempo il vostro cuore rimane senza protezione, distante da tutte queste elucubrazioni, lontano da tutto quello che vorrebbe davvero fare nel profondo. Emerge quindi uno stato di tristezza che si trasmette ai polmoni. Essi si indeboliscono sempre di più perché i bisogni minimi restano insoddisfatti ed ecco che io, onorevole Vaurus Corona, riesco a trovare spazio nei loro interstizi…

Ehi gente, se la mattina appena svegli vi nutrite delle notizie allarmanti e contradditorie su di me, la vostra mente ingigantisce i pericoli, le vostre certezze crollano e il vostro organismo ne risente.

L’unica vera certezza potete scovarla dentro di voi ed è quella che vi fa provare gioia e apertura nei confronti della vita.

Ci sono tante cose da fare nel corso della giornata. Cominciamo dall’inizio: alzarsi la mattina presto e salutare la luce dell’Alba, che torna tutti i giorni sempre inaspettata e coinvolgente, luminosa e mutevole come vario è il tempo.

E proprio al principio della giornata è opportuno – indipendentemente da epidemie, pandemie e polmoniti varie - prendersi cura di se stessi, della propria pulizia anche interiore, meditando ogni giorno su tutto ciò che deve essere lasciato fuori.

E già in questo modo si può accendere un sorriso e una nuova fiducia in una piacevole esistenza.

Poi occorre nutrire il corpo di cibo preparato con amore, che potete ingerire con delizia e con la giusta e piacevole lentezza.

Questo cibo si accompagna al nutrimento intimo offerto dalle riflessioni interiori, dai godimenti dello spirito e del tempo che si è liberato per fare tutto quello che vi sarebbe piaciuto fare e che non avete mai fatto, appunto per mancanza di tempo.

Vivere nella capitale nei giorni della quarantena vi ha dato la sensazione di un mondo irreale: non sentire più il fragore degli aerei che passano incessantemente, il rimbombo del traffico nelle strade, il rumorio delle persone che corrono verso le scale affollate della metro, il tramestio delle attività negli uffici, il frastuono degli studenti che spesso vanno a scuola ancora dormienti, la calca soffocante di tutti i pedoni che si concentrano nelle stazioni, il rumore che giganteggia per effetto del lamento di tutti quelli che stanno facendo qualcosa che davvero non volevano fare…

Ma non è una vera fortuna?

Tutti i giorni vi potete sedere in giardino, in terrazza, in balcone o accanto alla finestra per ascoltare il suono del silenzio, farvi arrivare la sua vibrazione nell’anima sgombrata dai rumori, percependo un’emozione benefica che irrompe intimamente e libera endorfine, una sorta di orgasmo interiore, un piacevole momento di relazione con il vostro sé.

E allora in questo ozio forzato ma davvero benvenuto arrivano le idee: voi artisti siete ispirati ad elaborare le vostre opere, i musicisti suonino, i pittori dipingano, gli scultori scolpiscano, gli scrittori scrivano le loro storie!

La sensazione che ho è che poi le storie non siano nemmeno di voi artisti. Esse sono già disponibili, rinchiuse dalle pareti del rumore, delle attività dirompenti dell’io. È come se fossero memorie avvolte in un mare di pace dove si giunge solo nel silenzio dell’introspezione, quando lo sguardo non vede fuori, ma riesce a osservare dentro e guardare la bellezza sepolta nel profondo, di ognuno di voi.

Siete esseri perfetti e colmi di armonia, di talenti nascosti, siete capaci di inventare nuovi progetti, di creare attività originali, siete in grado di riequilibrare i vostri corpi malnutriti da tutto questo ostinato chiasso e dagli obblighi che giornalmente siete chiamati ad assolvere.

Nei giardini, nelle terrazze, nei balconi, fioriscono nuovi orti, pomodori, zucchine, melanzane, peperoncini e poi piantine come basilico, prezzemolo, rosmarino, salvia, timo, origano, menta, mentuccia e tutti i possibili aromi che invadono i vostri spazi di profumo e colore. E il cuore si allarga espandendo l’aria nei polmoni.

C’è chi legge, chi suona, chi canta, chi si diletta in cucina, chi costruisce oggetti, chi dipinge la sua casa, chi mette in ordine, chi si adatta a fare spettacoli virtuali con le dirette e i video.

Sembra che la solitudine non esista, si riesce ad essere connessi con gli amici, con i parenti, con i conoscenti lontani che abitano dall’altro capo del globo.

Il lavoro diventa ‘smart’, si libera dallo stress degli spostamenti e rallenta la folle corsa verso la produzione e il guadagno.

Del resto, come dicevano gli Indiani d’America:

Quando l'ultimo albero sarà stato abbattuto, l'ultimo fiume avvelenato, l'ultimo pesce pescato, l'ultimo animale libero ucciso. Vi accorgerete... che non si può mangiare il denaro.

E forse questa emergenza mondiale che io, Vaurus regale della Corona, ho scatenato, ha voluto dimostrare proprio questo, il valore di altre ricchezze, quelle che i vostri occhi hanno dimenticato di guardare.

Costretti tra le pareti domestiche, invece, avete potuto fermarvi e vedere l’abbondanza che vi circonda. Cose semplici e che appartengono a tutti: il Sole, la Luna, il Cielo, le Stelle, il mare cristallino, le acque fresche dei fiumi, le Piante, i Boschi, le Foreste.

Avevate dimenticato le vere ricchezze del Cosmo?

Un semplice e piccolo Vaurus come me, invece, vi aiuta a rammentarle!

E quando il sole risplende in un cielo che sembra più trasparente, alleggerito dalle polveri sottili, dall’inquinamento dell’esercito di auto che ogni giorno gironzolano da una parte all’altra come se dovessero progettare il mondo e risolvere tutti i problemi dell’umanità, la luce risveglia le vostre qualità e vi pone in ascolto dei misteri dell’Universo.

Ma anche quando cade la pioggia leggera e incessante, arriva una purificazione dell’aria, del suolo, della terra e delle menti che trasudano i fumi dei lori pensieri. Tutto l’oscuro rimuginìo delle preoccupazioni si spegne e cambia l’energia del Pianeta.

Le piante si dissetano e si sollevato in altezza, le foglie si rigenerano, i germogli si schiudono, la terra si veste del suo abito materno e offre il suo nutrimento a ogni organismo vivente.

Fiorisce la vita in ogni angolo del Pianeta.

E la sera il tramonto vi racconta una nuova magia di colori, un cielo variopinto di tinte inaspettate, la fine di un ciclo che cade nell’oscurità per risorgere ancor più splendente l’indomani.

Il Tempo si è fermato, si è esteso, ha riempito tutti gli spazi vuoti, è diventato intenso e godibile, un tempo eterno colmo dei segreti dei millenni. Quello che accadrà ora forse nemmeno ve lo aspettate, accoglietelo con gioia e accettazione e non vi deluderà!

Invece che maledirmi, dovete ringraziarmi e rendere grazie a tutti coloro che hanno agito per il Bene Comune!