Il Montreux Jazz Festival è una delle sigle più smaglianti e famose d'Europa. Incastonato nella magnifica cornice del lago di Ginevra, fu fondato nel 1967 da Claude Nobs per una tre giorni che si tenne presso il locale Casinò, allineando superstar del calibro di Bill Evans, Miles Davis, Weather Report, Ella Fitzgerald e Nina Simone fra gli altri.

All'inizio venne concepito come un puro festival di jazz, ma dall'inizio degli anni '70 grazie anche alla collaborazione con Quincy Jones, che ancora è una parte integrante della kermesse, il festival si è espanso a quasi ogni possibile stile, fermo restando una qualità suprema con una serie di memorabili esibizioni firmate da Frank Zappa, Pink Floyd, Led Zeppelin, Eric Clapton, Stevie Ray Vaughan, Marvin Gaye, João Gilberto in una rutilante moltitudine dove si ricordano anche Son House, Oscar Peterson, Jaco Pastorius, Elis Regina, Sonny Rollins e Chuck Berry.

Oggi il festival ha una durata fissa di due settimane, ha diverse location a supporto (Auditorium Stravinski, Montreux Jazz Club & Jazz Lab, mini-crociere e treni lungo il lago), e attrae circa 200.000 spettatori a edizione. Per la prossima, imminente, 53ma edizione (28 giugno-13 luglio) il direttore artistico Mathieu Jaton, ha firmato un cartellone dove il jazz ortodosso ha una posizione non certo predominante a favore delle altre diramazioni che formano la musica contemporanea, con un programma che parte con la passerella celebrativa delle stupende canzoni di Sting, Joan Baez ed Elton John (entrambi al passo di addio), per incontrare poi altre note interpreti della vocalità al femminile come Janet Jackson, Anita Baker e Ms. Lauryn Hill, raramente applaudite in Europa. Altri appuntamenti di rilievo con Thom Yorke, Slash, Bon Iver, ZZ Top, Joe Jackson, Cat Power, Yann Tiersen e Chemical Brothers. Gli amanti del jazz potranno invece applaudire Billy Cobham (per una celebrazione dei suoi 75 anni), Bobby Mc Ferrin, Terence Blanchard, Chick Corea, Vincent Peirani e Melody Gardot.

Al leggendario produttore e mentore Quincy Jones è stata invece riservata una serata speciale intitolata Soundtrack of the 80's, in cui le più belle musiche di quella decade saranno reinterpretate sotto la direzione orchestrale di John Clayton. La curiosità riguarda gli unici due italiani presenti in cartellone, ovvero il portentoso pianista Antonio Faraò, membro della formazione che accompagnerà la serata dedicata al compositore brasiliano Ivan Lins e nientedimeno che Mahmood, il recente vincitore sanremese cui questa convocazione fa certamente molto onore.