Come trovare un modo di reagire, un nuovo ordine? Come arrivare a stare veramente bene, anche se le cose non stanno andando esattamente come vogliamo, o non stanno andando proprio per niente come vogliamo?

Quando tutto sembra perduto, ricordiamoci che c’è sempre quella molla che ci permette di reagire con determinazione, anche più del solito, proprio perché la sensazione è che “tanto non ho nulla da perdere”. Ecco qui, quattro piccoli trucchetti, per nulla difficili da mettere in pratica, che possono fare in modo che una situazione venga ribaltata. Per di più, con poca, pochissima fatica.

Questo è il momento ideale. Questo articolo esce tre giorni prima dell’arrivo – quello ufficiale – della primavera. La stagione per eccellenza del cambiamento e del rinnovamento. Quindi, a maggior ragione, bando ai discorsi. Ecco qui i quattro trucchetti, da sfruttare proprio ora.

1) We can

Lo slogan del “volere è potere” è la prima cosa, è il pensiero che ci aiuta ad alzarci al mattino. Scrivilo sul comodino, sulla scrivania, usalo come sfondo del cellulare, scrivilo su un foglietto di carta e metti in tasca il foglietto.

“Io penso, dunque sono”, diceva Cartesio.

“Io voglio, dunque posso” puoi dire tu.

Non è una cosa campata per aria, non è utopia. Il desiderio stimola e accresce la motivazione, la quale è una forza al fare, all’agire, ma non a caso, bensì ‘all’agire in modo che’, con intelligenza volitiva e con vigore.

Le cose non avvengono per caso, noi giochiamo un ruolo speciale nella dinamica degli eventi, noi siamo esseri attivi che con le loro azioni determinano dei cambiamenti, piccoli o grandi che siano.

2) Rinnovare i programmi

Pianificare piccoli obiettivi, a breve termine, che ci distraggano per qualche tempo dalle grandi aspirazioni, dai grandi ideali, da tutte quelle cose che al momento ci sembrano irraggiungibili. Dall’acquisto di un bene al riordino di un cassetto, i programmi spaziano, in qualsiasi settore. Ma l’importante è che siano a breve termine, cioè cose magari piccole ma realizzabili nel giro di pochi giorni, al massimo di una settimana. Questo spinge la nostra mente a concentrarsi sull’oggi e a trarre soddisfazione dalla piacevolissima sensazione di poter fare, di avere voce in capitolo.

3) “Facciamo che eri”, ovvero il gioco del ‘come se’

Fare finta che le cose siano diverse, ovviamente mantenendo fermo il senso di realtà, ci permette di giocare con i piccoli particolari, di entrare in una dimensione ludica nella quale ci è concesso di pensare anche le cose più strane. Per esempio, per ricordarmi che è utile tenere la schiena dritta, un bel portamento, un’attenzione a se stessi, posso fare finta per cinque minuti di essere una regina, che entra in un bel bar elegante, si avvicina al bancone e sorseggia il suo caffè. Il ‘come se’ ci ricorda che gli attimi possono essere assaporati con leggerezza, rispetto, cura, attenzione, piacere.

4) Prendersi in giro. Per primi

Il ‘come se’ ci aiuta a entrare in una dimensione non troppo seriosa, ci ricorda che è importante, almeno ogni tanto, non prendersi troppo sul serio, non dare a ogni cosa che facciamo o che ci succede quell’importanza basilare che rende tutto così pesante e statico. L’autoironia e l’ironia sulle cose che ci succedono smorza subito i toni, aiuta a mantenere l’umore alto, lo spirito libero e sereno.

E ora, divertiamoci a risollevarci!

Buon inizio.