Continua il nostro viaggio in bicicletta. Si riparte da Strasburgo.

20/07/2012 – Strasburgo – Karlsruhe 92.3 km.
Parto di buon mattino dall’hotel e mi dirigo, prima di lasciare la città, al ponte coperto. Coperto come il cielo. Raggiungo il ponte e arriva un po’ di pioggia fine, quindi è tempo di attraversare il Reno e, costeggiandolo, di dirigermi verso nord. Ho fatto un po’ fatica a “imbroccare” la strada giusta perché in questa zona di Kehl ci sono numerosi moli industriali e poche indicazioni. Inoltre da questo momento non avrò più l’aiuto del percorso pre-caricato sul prezioso GPS. Infatti la memoria del mio vecchio Garmin non può contenere tutto il lungo viaggio e così ho necessariamente sacrificato la parte tedesca. Attraverso il confine tra la Francia e la Germania sul ponte d’Europa e al di là del ponte c’è Kehl, una piccola città industriale, ma con un porto importante, con diversi settori, motore economico della regione. Senza entrare nel centro città, incrocio la pista ciclabile sulla 52A al fiume Kinzig, che scorre dalla Foresta Nera e si getta nel Reno dopo 4 km da qui.

La PanEuropea in Germania si snoda in un ambiente molto piacevole. Segue quattro regioni molto diverse tra loro: l’Alsazia, il Baden, il Palatinato e il Hohenlohe. Le regioni diverse tra loro hanno però una cosa in comune: il vino. Inoltre paesaggi panoramici si alternano a molte attrazioni culturali. Il percorso sull’argine sterrato del fiume Reno è, adesso a dispetto, a volte stucchevole. Qualche installazione per le chiuse laterali suscitano il mio interesse. A volte il percorso circonda dei impianti di estrazione della sabbia dal fiume. Mi fermo per una breve pausa e un caffè, allo Yatch Club costruito come una palafitta sul fiume e la pioggia è sempre fine. Qui il "Percorso del Reno" è riconoscibile con le indicazioni dello scudo blu con oro e stelle europee. I successivi 15 km sono su un sentiero di ghiaia, poi la pista ciclabile si sposta sulla strada, tra diga e un canale di drenaggio. Il Reno è un gigante e ha poco flusso per quanto è largo. Come un grande lago, passa vicino a Greffern. Dopo aver costeggiato il Reno per circa 50 km, e in corrispondenza di una diga, svolto a destra in direzione di Baden-Baden e quindi subito a sinistra per Rastatt.

A meno di due chilometri dalla città, sulla sinistra, costeggio un stabilimento della Mercedes-Benz. Entro nel centro della città di Rastatt attraversando il ponte sul fiume Murg e visito il Rastatt Schloss, bellissimo e imponente castello barocco la cui progettazione fu affidata all’architetto italiano Domenico Egidio Rossi e fu concepito sulla impronta di quello di Versailles. Voluto dal sovrano Guglielmo di Baden Baden, detto Turk Louis per i suoi successi militari contro i turchi, il castello è veramente splendido, enorme e in ottimo stato di conservazione. Vale sicuramente la pena di essere visitato anche all'interno, ma adesso non ho proprio tempo. Esco dalla città, usando un sottopasso ferroviario, per riprendere il percorso in direzione di Ettlingen mangiando un'ottima Bretzel imburrata!

Le indicazioni della PanEuropea riportano “Muggensturm”, da dove seguo la ciclabile Ortenauweg, che mi accompagnerà fino a Ettlingen. In questo viaggio, c'è molto da scoprire. L’ottima atmosfera, le prelibatezze culinarie e le testimonianze di un ricco passato, offrono ai ciclisti (ma anche ai turisti senza bici) un percorso molto vario e sempre interessante. A un tratto mi accorgo che il mio contachilometri non funziona più. Si è fermato a 779.4 km e un filo cade penzoloni dal manubrio. Caspita, avevo scelto un modello a filo perché l’ho ritenuto più affidabile! Sarà necessario sostituirlo al primo negozio di bici che incontrerò. Ettlingen, con un passato che risale all’epoca della antica Roma, ha anche una importante notorietà per lo sviluppo del software in Europa. Forse perché è vicina alle famose scuole tecniche di Karlsruhe e l'università di Mannheim, dove fu sviluppato il programma SAP. Dal centro storico di Ettlingen abbandono momentaneamente la PanEuropea per dirigermi a nord verso Karlsruhe che ben vale la deviazione. Trovo subito un hotel carino e visito la bella città. Infatti la città di Karlsruhe e il suo Palazzo con i gli ampi giardini meritano di pianificare una visita. Karlsruhe è una città relativamente giovane, infatti qui mancano le vie medievali caratterizzanti molte altre grandi città tedesche.

La disposizione urbana è organizzata secondo un piano dove il fulcro centrale è la torre del Castello e la strada che circonda tutto il complesso, denominata Zirkel (Cerchio). All'esterno dello Zirkel si diramano 32 strade che hanno origine dalla torre e rappresentano allegoricamente i raggi del sole. Lo sviluppo della città, in direzione sud, ha fatto poi sì che il centro città assomigliasse più a un ventaglio, piuttosto che al sole. Il numero e la disposizione corrispondono, inoltre, alle direzioni indicate dalla Rosa dei Venti. La Marktplatz con la Chiesa Evangelica e il Municipio (Rathaus), insieme alla connessa Via Triumphalis, che si sviluppa come asse principale lungo la direttrice nord-sud, si pone sicuramente come una delle piazze più importanti del neo-classico europeo. Secondo la leggenda, il margravio Carlo Guglielmo di Baden-Durlach, durante una gita di caccia, si addormentò in un bosco e sognò un sontuoso castello dal quale si dipartivano, come i raggi del sole, delle strade. Si dice però di lui, invece, che si fosse fatto costruire questo castello per sfuggire alle angherie della sua concubina, lasciando la sua residenza a Durlach (Karlsburg). La città infatti assunse il nome di Karlsruhe. “Ruhe” significa tranquillità, quindi tradotto letteralmente significa "il riposo di Carlo". Una cena da Mc Donald conclude la serata in questa splendida città.

21/07/2012 – Karlsruhe – Heidelberg 73.8 km.
Una buona colazione mi permette di iniziare bene la giornata. Non piove, ma la temperatura è fresca. Mi dirigo verso est, sulla Durlacher Allee, in direzione di Durlach dove incontro il percorso prestabilito della PanEuropea e quindi, verso nord est. Subito dopo Durlach, sulla sinistra, c’è la riserva naturale di Weingartner Moor. Una particolare bellezza della natura è questa riserva naturale. Il sentiero, a volte nel bosco e tra numerosi vigneti, raggiunge Weingarten dove una varietà di ristoranti e taverne sono meta di brevi vacanze o fine settimana. Proseguo sul percorso ciclabile della Kraichgau-Stromberg, fino a Bruchsal (Untergrombach) con il suo magnifico castello. Poi, su un percorso ondulato attraverso il bosco di querce della "Büchenauer Hardt" a Bruchsal: dalla “montagna” alta 269 metri, posso godere di una magnifica vista di tutta la valle del Reno. Infine arrivo al castello barocco del Cardinale Damian Hugo von Schönborn, che, con la sua imponente scalinata, merita una visita. Non meno interessante è il Museo Civico della Preistoria e della Mineralogia, così come il Museo “Music Machine", che è tra i musei con la più varia collezione di strumenti musicali.

Da Bruchsal parto in direzione nord verso Heidelberg sulla strada forestale e percorso ciclistico, che unisce Schwarzwald al Bodensee (lago di Costanza!). Sulla Forster Strasse in breve raggiungo la cittadina di Forst e poi entro nel vicino parco. La pista è la Odenwald Radweg (che seguirò fino a dopo Eberbach) in direzione St. Leon, e adesso piove. Mi riparo sotto l’androne di una casa e aspetto che smetta un po’, intanto mangio un panino. Poi proseguo attraversando un bel parco. Un'altra piccola sosta sotto un capanno di legno, da dove, a un tratto, sento in distanza un rumore assordante di automobili. La Formula 1 a Hockenheim! Controllo sul GPS. Sì, sono a soli tre chilometri in linea d’aria e questo è il sabato delle prove cronometrate! Mi fermo a Schwetzingen per visitare il suo castello, ma il suo parco è chiuso per restauri. Tutto intorno nelle campagne le coltivazioni sono di tabacco, ma soprattuto di asparagi. Tanto che a Schwetzingen in piazza c’è un monumento che riproduce una venditrice degli ortaggi con il suo carretto. Soprattutto in estate, non vi è struttura gastronomica che non offra un menu speciale a base di asparagi con creazioni fantasiose di questo ortaggio.

L’asse principale del castello mi dirige verso la stazione ferroviaria e il suo sottopasso per pedoni e biciclette. Adesso mancano 16 km a Heidelberg. Sono un po’ lento a trovare il percorso e a volte anche a uscire dalle cittadine. Forse sarebbe opportuno avere una mappa più dettagliata. La pista ciclabile per Heidelberg passa attraverso i campi di grano ben lontano dalle strade. Il percorso sufficientemente piatto, con fattorie, e anche un po' di industrie, non è molto impegnativo. Arrivo abbastanza stanco a Heidelberg e, dato che domani si svolgerà la prova del mondiale di Formula 1, gli hotel sono già tutti occupati. La ricerca è molto dura e, alla fine ormai stremato, devo accettare una stanza per ben 115 euro. La città di Heidelberg, sulle rive del fiume Neckar, ha la più antica università della Germania (del 1386). Oggi è un importante centro industriale per le numerose fabbriche del tabacco, meccaniche, cartarie ed elettrotecniche.

Il Castello di Heidelberg, uno dei più famosi della Germania, è l'emblema della città e si innalza per 80 metri sopra il fondovalle, sul fianco nord del Königstuhl, a dominare il centro storico. Nel 1764 un grande incendio, causato da un fulmine, determinò la sorte del castello. Fu abbandonato, e poi sfruttato come cava di materiale da costruzione per la nuova residenza estiva di Schwetzingen. Vicino, il Ponte Vecchio (Alte Brücke), denominato ufficialmente "Karl-Theodor-Brücke", è uno dei più antichi della Germania. La chiesa dello Spirito Santo (Heiliggeistkirche), a breve distanza dal Castello, è la più importante della città, ma in realtà la chiesa più antica è la chiesa di San Pietro (Peterskirche). Si ritiene che sia stata costruita ben prima della fondazione di Heidelberg, e si calcola che abbia circa 900 anni. Un panorama molto apprezzato del centro storico si ha dalla "Passeggiata dei filosofi" (Philosophenweg), che ha inizio nel quartiere di Neuheim e si sviluppa a mezza costa sul pendio dello Heiligenberg, proprio di fronte al castello sulla riva opposta del Neckar, e si snoda lungo la valle fino a Ziegelhausen. Per compensare la spesa dell’hotel, anche stasera, cena da Mc Donald e gelato in piazza.

22/07/2012 – Heidelberg – Heilbronn 92.1 km.
Finalmente una bella giornata di sole! Dopo colazione attraverso il ponte vecchio e lancio un'ultima occhiata al castello che si erge sulla collina dominante la città. Sto risalendo il corso del fiume Neckar, che scorre, qui, in una valle molto stretta. Il percorso della PanEuropea è ben segnalato in questa zona e mi porta, lungo il bellissimo fiume e la sua valle, su un sentiero relativamente piatto, ma che varia molto tra ghiaia e asfalto. Continuo a pedalare ai piedi di numerosi castelli, alcuni in restauro, altri in rovina, che si affacciano dalla collina sul fiume, ma in un lussureggiante paesaggio. Le grandi chiatte delle merci lungo il fiume attirano la mia attenzione. La loro larghezza è perfettamente adattata alla larghezza delle chiuse. Il percorso nella valle del Neckar affascina i ciclo viaggiatori e offre castelli e atmosfere romantiche in abbondanza. Anche gli amanti del vino apprezzano questa pista ciclabile, che passa sulle colline dei famosi vini. Principalmente i rossi, ma qui sono coltivati anche importanti vini bianchi, come per esempio, quelli delle uve Riesling. Una scopa di saggina sull’uscio contraddistingue alcuni locali tipici e indica che la stagione è iniziata! Il modo più gradevole per gustare il vino svevo è quello di recarsi nelle “Besenwirtschaften” (cantine) o in breve “Besen”, dove servono direttamente il loro vino accompagnandolo con cibi semplici e gustosi. Una volta seduti a tavola, ci si ambienta in pochissimo tempo. Le “Besen” sono luoghi di pura socializzazione. Qui una delle specialità della cucina sveva è la torta salata alle cipolle e la Schlachtplatte, piatto a base di salsicce e crauti.

A Neckargemund, dopo 10 km dalla partenza, passo sul lato destro del mio percorso. Poi sotto il piccolo paesino di Dilsberg, arroccato su uno spuntone di roccia. Pochi chilometri e sono a Hirschhorn a percorrere la parte interna di un'ansa strettissima del fiume. Questa è la regione del Hessen, la più grande regione viticola della Germania. Sparse nella campagna alcune grandi costruzioni simili a delle piramidi di 3 o 4 metri di altezza mi incuriosiscono. Un cartello all’accesso di una scala in ferro che porta alla sommità reca scritto in tedesco “Protettorato Acquatico”. La mancanza del contachilometri non mi fa stare bene! Ho necessità di sapere quanti chilometri ho percorso, per poi pianificare le tappe successive del viaggio, quindi devo necessariamente tentare di ripararlo o, in alternativa, alla prima città comprarne un altro. In un piccolo giardino all’uscita di un single track, mi fermo in un chiosco per una pausa con torta e caffè e ne approfitto anche per tentare, con successo, di ripararlo. In breve eccomi a Eberbach tra le colline del Odenwald. La città sorge sull’altro lato del Neckar. Qui a Eberbach un'abbazia fu set cinematografico per alcune riprese del film Il nome della rosa. Poco dopo passo per Rockenau e vicino a Bad Wimpfen, che è definita una città delle fiabe, con i vecchi edifici straordinariamente conservati. Ma decido di non compiere questa deviazione.

Il percorso si alterna ai due lati del fiume che adesso è tortuoso e nell’ultimo tratto, prima di arrivare a Heilbronn, ho un po’ di vento contro e la ricerca dell’hotel richiede un po’ più di tempo. Heilbronn, nel Baden-Wurttemberg, il cui nome significa "pozzo della salute" è una città a forte densità industriale e con un'alta percentuale di immigrati. Il suo nome però deriva da Heiliger Brunnen, che significa “fontana santa” e, come buona parte delle città rase al suolo dai bombardamenti, manifesta l’aspetto inquietante di finto e di nuovo. Il fiume Neckar, che la attraversa, lascia sulle sue sponde un insieme di parchi dove alcuni spazi sono destinati a concerti e rappresentazioni teatrali. La specialità gastronomica è l’“Heilbronner", che combina 3 diversi piatti di pasta: ravioli, gnocchi e tagliatelle, con carne di maiale e salsa di funghi alle erbe. Pesante, ma una delizia! Io più semplicemente scelgo un piatto di tortelli con la carne, insalata di patate e per finire un bel gelato per soli 11 euro.

23/07/2012 – Heilbronn – Bachlingen 88.6 km.
Stamattina la colazione è alle macchinette in un lato dell’ingresso dell’hotel. Due pacchetti di biscotti e un caffè! Nel bel mezzo della città di Heillbronn sorge la famosa industria alimentare della Knorr. Passo davanti allo stabilimento dove numerosi camion autoarticolati stanno già caricando i prodotti e un persistente profumo di brodo di carne pervade la fresca brezza mattutina. La Knorr venne fondata da Carl Heinrich Theodor Knorr e nacque come fabbrica per la lavorazione della cicoria (!) destinata all'industria del caffè. Successivamente, col progressivo sviluppo industriale, iniziò a sperimentare la produzione di cibi veloci da preparare, ma comunque nutrienti e con un buon sapore, destinati principalmente ai lavoratori delle fabbriche. Adesso abbandono la valle del Neckar e svolto decisamente a est, sulla pista ciclabile che conduce, attraverso le vigne del Hohenlohe, Öhringen e Neuenstein in direzione di Schwäbisch Hall.

Appena uscito dalla città devo inerpicarmi su alcune colline circondato da estesi vigneti. Adesso capisco il significato del soprannome di Heillbronn cioè “pozzo”, infatti a fatica sto cercando di uscirne dal bordo! L’ospitalità sveva e il corposo vino Württemberg credo che siano una bella esperienza da tenere come ricordo. Una visita guidata del vigneto o una degustazione di vini meriterebbe una sosta. Qui, gli esperti di vini, chiamano lo splendido paesaggio circostante "Gli Svevi di Toscana". Infatti, dolcemente ondulate, le colline si alternano a fitte foreste e alle incantevoli pianure. Successivamente passo da Bretzfeld e il suo famoso vino Verrenberg, fino a fermarmi a Öhringen, una tranquilla cittadina con una importante Moschea bianca. Appena fuori città acquisto, in un negozio di cicli, una camera d’aria. Una in più, giusto per un eccessivo senso di sicurezza. Eccessivo, in quanto veramente non ho mai bucato in tutto il mio viaggio. Mi fermo poi per i panini, dolce e caffè. Una leggera salita mi porta a Neuenstein. La città medievale impressiona con le sue belle case a graticcio, le sue fortificazioni, e soprattutto il castello con fossato molto ben conservato.

In uscita, seguo il fiume Epbach per qualche chilometro e ancora una ripida salita fino a Waldenburg. Waldenburg è una piccola città con un grande passato storico. La vista impressionante della città, che si gode dalla collina, vale la ripida salita. A Waldenburg, la pista Kraichgau-Hohenlohe-Radweg è leggermente più corta della PanEuropea e mi porterebbe direttamente Braunsbach, ma il percorso oltre ad attraversare alte colline, mi farebbe perdere la bella città di Schwabisch-Hall. Ai piedi della montagna Waldburger, il Museo Freilandmuseum Hohenloher raccoglie 70 edifici della storia rurale dei luoghi con arredi originali delle aziende agricole di un tempo. Adesso fa caldo! Un'indicazione mostra ancora 15 km alla città imperiale di Schwabisch Hall. La storica città, con le sue belle case, merita una visita. Già i Celti e Romani si stabilirono qui per la presenza di sale. Schwäbisch Hall è uno dei centri economici più importanti della regione situata tra Francoforte, Stoccarda e Norimberga. Il centro storico, con i suoi edifici medioevali e i vicoli stretti, ospita una delle più belle piazze del mercato della Germania. Un'ampia zona pedonale, ristoranti e birrerie accoglienti creano un'atmosfera intima e rilassata. Schwäbisch Hall è famosa per il festival estivo all'aperto che si svolge sull'ampia scalinata davanti alla chiesa di San Michele.

Da Schwäbisch Hall, proseguo lungo la pista ciclabile “Kocher-Jagst” verso Untermünkheim e dopo una bella discesa nel bosco, mi fermo per una bibita fresca a un chiosco. In Germania il vuoto delle bottiglie di plastica è “a rendere”. Restituendo al negoziante la bottiglietta di plastica vengono resi 15 centesimi di euro. Sto pedalando su un strada non molto trafficata e, in distanza, scorgo un ponte dell’autostrada. E’ altissimo! La mia strada passa sotto, tra due piloni. Questo è l'imponente Geislingen Kocher Bridge, con 1128 m di lunghezza e 185 m di altezza, che fino al 2004 era il ponte in cemento armato più alto in Europa. Proseguo verso Braunsbach. C’è un cartello lungo la ciclabile che indica l’ubicazione dei prossimi hotel. Il primo è a Braunsbach, e i successivi sono a 6, 14 e 16 km. Quando arrivo all’hotel di Braunsbach è già completo. Braunsbach è dominato dall’ennesimo castello e una parte delle antiche fortificazioni testimoniano la ricca storia della città. Da Braunsbach seguo la pista Kraichgau Hohenlohe Weg alla ricerca del successivo hotel.

Adesso è tardi e ho davvero paura di non trovare più alloggio. Spero solo nel prossimo hotel segnalato. Pedalo forte in salita. Sono alla stessa quota del ponte che ho passato un'ora fa. E poi in discesa tocco i 50 km/h, ed ecco l’hotel. E’ in ristrutturazione, ma mi ospitano. Questa volta credevo davvero di non farcela. La signora mi accompagna alla rimessa (che in realtà è il fienile), per parcheggiare la bici, e lei stessa sgancia le mie borse dalla bici. La stanza è grande e si vive un bel clima familiare. Dopo la doccia, una cena a base di snitzel, insalata, patatine e birra. Poi, un po’ stanco, vado a letto presto.

Testo di Sandro Foti

Per seguire la prima e la terza tappa collegatevi al link:
http://wsimag.com/it/viaggi/3635-parigi-praga-in-bicicletta http://wsimag.com/it/viaggi/4536-parigi-praga-in-bicicletta-iii