Tra gennaio e marzo 2024 ho avuto il privilegio di vivere e lavorare come nomade digitale a Da Nang, una delle gemme meno celebrate ma sempre più apprezzate del Vietnam centrale. È stata un’esperienza che ha saputo unire produttività e scoperta, routine e meraviglia. Il suono delle onde del Mar Cinese Meridionale è diventato la mia colonna sonora quotidiana, mentre la cultura locale mi ha offerto un’ispirazione continua per il mio lavoro e per la mia vita personale.

Una città tra modernità e tradizione

Da Nang è una città in pieno fermento. A metà strada tra l'effervescente Ho Chi Minh City e l'antica Hanoi, Da Nang si distingue per il suo equilibrio perfetto tra innovazione urbana e rispetto per la tradizione. Wi-Fi ovunque, spazi di coworking ben attrezzati, caffè con vista sull’oceano: tutto ciò rende questa città un vero paradiso per chi lavora da remoto. Ma quello che mi ha colpito di più è stato il ritmo di vita: rilassato ma mai statico, dinamico ma mai caotico.

Le mie giornate in questa città sono passate velocemente, tra camminate lungo la spiaggia di My Khe, bagni al mare in pieno febbraio, lavoro tra la mia stanza d’hotel e qualche coworking e serate in compagnia in uno dei tanti ristoranti locali, ricchi di pietanze tradizionali ma anche di piatti vegetariani e vegani.

I weekend: sabbia, cultura e spiritualità

Durante i fine settimana, la spiaggia diventava la mia seconda casa. A differenza di altre mete più turistiche, My Khe Beach non è mai troppo affollata, e ha un’energia speciale: famiglie locali al tramonto, pescatori all’alba e gruppi di amici che giocano a calcio sulla sabbia umida. È il tipo di posto che ti invita a rallentare, a respirare e a lasciarti cullare dal presente.

Ma Da Nang non è solo spiagge. Uno dei luoghi che ho amato esplorare sono state le Marble Mountains, cinque colline di marmo e calcare che sorgono improvvisamente vicino alla costa. Salendo i numerosi gradini scolpiti nella roccia, si scoprono grotte sacre, pagode nascoste e viste mozzafiato sulla città e sull’oceano. La spiritualità che si respira in quei luoghi è palpabile, silenziosa e potente.

Un’altra tappa imperdibile è stata Lady Buddha, la gigantesca statua bianca che veglia sulla baia dal promontorio di Son Tra. Alta 67 metri, Lady Buddha è visibile da tutta la città e rappresenta una figura protettiva per i pescatori. La zona circostante, con il tempio buddista di Linh Ung e i giardini curatissimi, è perfetta per una passeggiata contemplativa, lontana dal trambusto urbano.

Un salto nel passato: Hoi An e My Son

Anche se la mia base era a Da Nang, non ho resistito alla tentazione di rivisitare Hoi An, dove ero già stata nel luglio del 2023. Tornare in questa città incantata, con le sue lanterne colorate, le case gialle in stile coloniale e il fiume che scorre placido tra le vie del centro storico, è stato come sfogliare un vecchio album di ricordi. Questa volta ho apprezzato ancora di più la calma della città, forse per il contrasto con la stagione secca e meno turistica.

Durante uno dei weekend, ho anche visitato My Son, il monumeentale sito archeologico risalente al regno Champa, immerso nella giungla e avvolto in un’aura quasi mistica. Le rovine dei templi indù, costruiti tra il IV e il XIII secolo, raccontano storie di un’epoca lontana ma ancora viva nella memoria culturale del Vietnam. Passeggiare tra quelle pietre antiche, ascoltando il canto degli uccelli e il fruscio delle foglie, è stato uno dei momenti più intensi del mio soggiorno.

Vita quotidiana e piccoli piaceri

Vivere a Da Nang significa anche godersi una cucina eccezionale: dal Mi Quang (una zuppa di noodle tipica della regione) ai tradizionali banh mi presi al volo in uno street food cart, ogni pasto era una scoperta. La varietà e la freschezza del cibo vietnamita non smettono mai di stupirmi, e con pochi euro si mangia benissimo ovunque.

La sera, spesso passeggiavo lungo il tranquillo fiume Han, ammirando i ponti illuminati, soprattutto il celebre Dragon Bridge, che nel weekend “sputa” fuoco e acqua attirando grandi e piccini. È un rito collettivo, che unisce turisti e locali in uno spettacolo semplice ma pieno di energia.

Una parentesi che lascia il segno

Da Nang è una città che consiglio alle persone alle prime armi con il nomadismo digitale, in quanto offre dei comodi spazi di coworking in cui lavorare per pochi Dong al giorno, bar e ristoranti per ogni gusto, una spiaggia ampia con tutti i servizi necessari per il proprio relax e una vita notturna movimentata, tra street food market, eventi locali e locali. Il costo della vita è contenuto, i trasporti sono semplici da gestire anche senza scooter e la comunità di expat e nomadi è accogliente e in costante crescita, perfetta per fare nuove conoscenze.