Sabato 3 febbraio alle ore 17.30 presso SpazioAref si inaugura la mostra fotografica Atelier Karl Bulla e figli. L'esposizione, organizzata in collaborazione con l'Atelier Il Passaggio di Ferrara, sarà presentata da Massimo Roncarà, per la parte storica, da Rinaldo Capra, per quella tecnica, e arricchita da un verbodramma di Giuliana Berengan.

La mostra, che eccezionalmente occupa anche parte degli ambienti del primo piano di SpazioAref, rimarrà aperta ad ingresso libero fino al 25 febbraio 2018, dal giovedì alla domenica dalle 16 alle 19.30, chiusa giovedì 15 febbraio.

Dopo l'esposizione dei manifesti della Rivoluzione d'Ottobre, il ciclo di conferenze Arte e Rivoluzione e la mostra di pittori russi e bielorussi Scorci di un mondo scomparso, SpazioAref prosegue l'indagine nella cultura artistica russa, per ricordare il centenario della Rivoluzione, grazie alla collaborazione con l'Atelier Il Passaggio di Ferrara, proprietario di un'unica e rarissima collezione di fotografie dell'Atelier Bulla. In mostra sono esposte circa cinquanta delle cento fotografie che compongono la collezione, organizzate in sette sezioni: la città di San Pietroburgo; lo zar e la corte; gli intellettuali e gli artisti; i grandi ritratti; i reportage dal fronte di guerra; le scene del 1917; la dinastia Karl Bulla. Si tratta di prime e uniche copie da lastre originali dell'archivio disperso dell'Atelier di Karl Bulla e figli, attivo dal 1879 al 1934 a San Pietroburgo. L'attribuzione, il restauro e la stampa di questo fondo sono avvenuti a Mosca nel 1989-91 in collaborazione con il Photocenter dell'Unione giornalisti dell'ex URSS.

Cancellati dalla storia della fotografia dalla repressione staliniana sin dal 1934, Karl Bulla (1853-1929) e i figli sono oggi considerati in Russia tra i massimi fotografi e cronisti della storia del Novecento e dei suoi protagonisti. Uno dei primi fotoreporter di San Pietroburgo, Karl diviene fotografo ufficiale dello Zar e ottiene importanti riconoscimenti anche a livello internazionale. Nel 1916 trasmette l'atelier ai figli Alexander e Viktor, che si dedicano al reportage. Alexander è fotografo sul fronte della prima guerra mondiale, Viktor (1883-1938) è corrispondente per il giornale "Niva" nel corso del conflitto russo-giapponese del 1904-1905, fotografa la rivoluzione bolscevica del febbraio 1917 e diviene ritrattista ufficiale di Lenin e dei suoi collaboratori.