Nel 2006 Thomas Demand per realizzare l’opera fotografica Grotto, ha ricostruito a partire da una cartolina una grotta dell’isola di Maiorca. Ricorrendo a 30 tonnellate di cartone grigio, sagomato mediante computer e disposto a formare una stratificazione di 900.000 sezioni, l’artista ricrea la cavità, le stalattiti e le stalagmiti riprodotte in cartolina, per poi scattarne una fotografia.

In occasione dell’apertura della nuova sede della Fondazione Prada il motivo del grotto ritorna in forma di “Processo Grottesco”, in cui all’immagine del Grotto Demand affianca i materiali documentari consistenti in cartoline, libri, guide turistiche, illustrazioni tratte da cataloghi e da pubblicazioni varie, e la titanica ricostruzione della grotta spagnola. L’artista permette così al visitatore di conoscere il processo creativo che ha condotto alla realizzazione della fotografia, e consente di scoprire il modo in cui l’opera, attraverso continue ricerche, si è trasformata nel corso del tempo.

Il tema della grotta è un soggetto ricorrente nella storia dell’arte e dell’architettura e implica un’attitudine provocatoria e bizzarra, tipica della tecnica pittorica cinquecentesca della “grottesca”.

Uno degli elementi che caratterizzano “Processo Grottesco” è il ricorso alla tecnologia di una macchina virtuale, con cui per la prima volta Demand si cimenta per tagliare, seguendo un modello 3D, i vari strati di cartone, utili per la ricostruzione tridimensionale. In questa installazione permanente, l’utilizzo di uno strumento ad alta tecnologia permette di imitare, con la sua decifrazione accelerata, le stratificazioni di una natura dal ritmo lentissimo.

Il “processo grottesco” è animato da una contrapposizione che informa la rappresentazione della realtà da parte di Demand, che è ispirata a un luogo vero ma è rivelata come un luogo “irreale”, se non surreale, per le sue connotazioni sotterranee, misteriose ed inquietanti, esaltate in questa definitiva installazione nel piano interrato del cinema della Fondazione.