È dedicata a Jackson Pollock, uno dei grandi protagonisti dell’arte del ‘900, la mostra ideata e curata da Sergio Risaliti e Francesca Campana Comparini e promossa dal Comune di Firenze con il patrocinio del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo e la collaborazione dell’Opificio delle pietre dure di Firenze.

Per la prima volta la città di Firenze dedica una mostra all’artista americano Jackson Pollock che con i suoi impetuosi dipinti, profondamente emotivi, ha cambiato il corso della storia dell'arte americana e non solo, influenzando in modo determinante e decisivo la pittura contemporanea. Non si tratta però di una mostra qualunque quanto piuttosto di una vera e propria “sfida” tra due linguaggi e tra due mondi distanti centinaia di anni e migliaia di chilometri. I curatori infatti hanno pensato la mostra come un dialogo tra l’ordine e l’armonia delle opere di Michelangelo, genio del Rinascimento e icona dell’arte italiana nel mondo, e l’inconscio e la passione delle opere di Pollock che rappresentano un universo che va oltre quello che la nostra ragione può farci percepire e comprendere.

La mostra si compone di due sezioni. La prima accoglie negli spazi di Palazzo Vecchio (sede del potere politico di Firenze ma anche de Il Genio della Vittoria, una delle opere più celebri di Michelangelo) una serie di opere provenienti da musei e collezioni private di Tel Aviv, Amsterdam, Roma, New York oltre ad alcuni disegni giovanili di Pollock prestati eccezionalmente dal Metropolitan Museum di New York che dimostrano l’interesse dell’artista americano per Michelangelo soprattutto nel periodo in cui seguiva gli insegnamenti del suo maestro Thomas Hart Benton presso l’Art Students League. La seconda, nel Complesso di San Firenze, offre spazi interattivi, apparati multimediali e didattici permettendo così ai visitatori di visionare proiezioni e filmati sulla vita e l’arte dell’artista.

Importante nella carriera artistica di Pollock l’avvicinamento all’età di 25 anni al mondo della psicologia che gli permette di scoprire concetti come l’inconscio e l’irrazionalità e determinano la sua svolta verso l’informale. Il titolo della mostra, La figura della furia, richiama l’impeto sia fisico che psicologico di Pollock nell’atto di dipingere le tele quando girava attorno a queste quasi danzando, pervaso da forte impeto e passione ricordando con questo suo comportamento i riti magico - propiziatori praticati dagli Indiani d’America che disegnando sulla sabbia assecondano il respiro dell’anima, cioè un ritmo interiore diverso da quello tipico degli abitanti di New York di quel periodo e non solo. Le opere di Pollock rimandano quindi a una sfera misteriosa e primitiva che richiama simboli e rituali delle popolazioni indigene americane. Attraverso il dripping, cioè lo sgocciolamento del colore su una tela posta in orizzontale e non sul cavalletto, Pollock ottiene uno spazio privo di confini e gerarchie, un caotico intreccio di segni metafora della condizione umana di quegli anni, che richiama alla mente anche i grovigli di corpi della Battaglia dei centauri di Michelangelo. Un’occasione per conoscere la furia, il furore che Michelangelo e Pollock trasmettono quando lavorano alle loro opere per lasciarci stupire così come erano soliti stupire i loro contemporanei.

Palazzo Vecchio e Complesso San Firenze

Piazza della Signoria, 1
Piazza San Firenze
Firenze 50100 Italia
www.pollockfirenze.it/index.html

Orari di apertura:

Tutti i giorni dalle 10.00 alle 20.00

Il prossimo appuntamento è per il 25 Luglio.

Immagini correlate:
  1. Michelangelo Buonarroti. Ignudo, particolare della volta della Cappella Sistina, 1508-1512, affresco. © Musei Vaticani
  2. Jackson Pollock. Composition with Black Pouring, 1947, olio e smalto su tela, montata su masonite. The Olnick Spanu Collection © Jackson Pollock, by SIAE 2014
  3. Michelangelo Buonarroti. Ignudo, particolare della volta della Cappella Sistina, 1508-1512, affresco. © Musei Vaticani
  4. Jackson Pollock. Senza titolo, 1937-1939, matite colorate, grafite, penna e inchiostro di china su carta. The Metropolitan Museum of Art, New York © Jackson Pollock, by SIAE 2014
  5. Michelangelo Buonarroti. Adamo (particolare dalla Volta della Sistina), 1508-1512, affresco. © Musei Vaticani
  6. Jackson Pollock. Senza titolo, 1937-1939, matite colorate e grafite su carta. The Metropolitan Museum of Art, New York © Jackson Pollock, by SIAE 2014