Per Paul Starosta, biologo e fotografo, la natura è una wunderkammer e ogni dono della terra e del mare, attraverso i suoi occhi, entra nella sua camera delle meraviglie. Così è stato per ogni libro che ha pubblicato e ad oggi se ne contano più di 50 e così è per i due volumi spettacolari che l’editore 5 Continents ha presentato di recente, intitolati Semi e Conchiglie.

La bellezza dei Semi racchiude magia e sorpresa. Questi piccoli capolavori racchiudono il mistero della vita dall’infinitamente piccolo all’infinitamente grande, messa in risalto dal sapiente gioco di luci e ombre. Queste meraviglie ne evocano altre e richiamano alla mente opere d'arte o elementi architettonici, ricordandoci che nella storia della civiltà gli uomini hanno spesso trovato ispirazione nella natura per creare le loro opere audaci e curiose.

Conchiglie rappresenta la rarità di una collezione strepitosa, quella di Jacques Senders, raccolta lungo l’intero arco di una vita. Le conchiglie, evocano in modo incredibilmente reale architetture esotiche o futuristiche, vasi antichi o liberty, pietre preziose o rocce vulcaniche, e ci riconducono al ruolo centrale della natura anche come fonte di ispirazione per artisti e architetti. Il volume, celebra una varietà insospettata e rivela che la natura può superare talvolta la fantasia e l'ispirazione umana.

E, per approfondire e conoscere meglio i segreti espressi nelle 200 fotografie di ciascun volume abbiamo chiesto un’intervista all’autore, il fotografo Paul Starosta, pluripremiato e noto in tutto il mondo.

Un fotografo nato con la passione per animali, piante e minerali, che oggi ha al suo attivo più di cinquanta opere pubblicate. Come è iniziato tutto?

Fin da bambino, ho trascorso molto tempo a osservare le piccole creature e la prima volta che ho speso una fortuna è stato per comprare una macchina fotografica (una macchina fotografica molto semplice, tra l'altro). Dopo la laurea, ho deciso di unire le mie due passioni diventando un fotografo naturalista. Negli anni '80, amici di amici sono passati a casa mia e si sono interessati alle mie foto. Hanno parlato di me al loro editore, ed è così che è nato il mio primo libro, pubblicato da Mondo.

Da The Fascinating Life of Insects (Mondo, 1982) a Conchiglie e Semi (Five Continents, 2025), i suoi libri e la sua fotografia naturalistica hanno conquistato il mondo. Qual è il pubblico che segue maggiormente i suoi progetti fotografici? Collezionisti di meraviglie, ricercatori sulle tracce di capolavori naturali?

Non ho raccolto statistiche sull'argomento. Il mio obiettivo è aiutare quante più persone possibile a scoprire quanto quello che ci circonda sia bello e interessante sotto tanti aspetti. Quando ricevo complimenti via email, gli autori raramente specificano la loro professione. Certo, fotografi, appassionati dell’ambiente e specialisti di una determinata materia seguono il mio lavoro. Ma spero anche che altre persone, imbattendosi in uno dei miei libri, siano entrate, come me, in un mondo che non avrebbero mai sospettato. Dopotutto, questo è il mio obiettivo, e ho avuto l'opportunità di constatare che funziona.

Il fascino delle sue fotografie dimostra anche il suo stile, la sua conoscenza, la sua scelta, il suo perfezionismo nelle materie scientifiche e la capacità di innovazione nella macrofotografia. Come ha costruito tutto questo lavoro e ci sono esempi o maestri del passato che l’hanno guidata?

Il mio stile, come lo chiama lei, è nato, credo, a poco a poco. Si è imposto sulla mia personalità. All'inizio, volevo principalmente catturare i comportamenti, cercando di liberarmi dall'ambiente circostante. Col tempo, mi è diventato chiaro che ciò che volevo veramente era mettere in risalto la specie che fotografavo, rendere loro omaggio. Per questo ho iniziato a invitarli a farsi ritrarre in studio, dove non sono più soggetto a vincoli ambientali (vento, luce, posizione nell'ambiente, ecc.) e, allo stesso tempo, dove posso più facilmente mettere in risalto le loro caratteristiche uniche. Nella mia giovinezza ricordo di aver ammirato in modo particolare il lavoro di alcuni fotografi come André Fatras o Giuseppe Mazza.

Le collezioni di conchiglie e semi appartengono a collezioni specifiche? Quali?

Le conchiglie rappresentano la collezione di Jacques e Rita Senders a Bruxelles. I semi provengono dalla collezione dell'associazione La Voie des Fleurs, da quella di Jean Laty (il cui entusiasmo mi ha ispirato a scrivere questo libro) e anche da alcune collezioni personali.

Tutte le immagini di Conchiglie e Semi sono esempi di perfezione che ricordano la più alta e raffinata scultura e oreficeria degli ultimi due secoli. E, alla fine di ogni volume, le miniature fotografiche sono accompagnate da informazioni scientifiche e dettagliate, per valorizzare la straordinaria importanza della biodiversità. Si tratta di una ricerca lunga e meticolosa. Quanto tempo richiede la realizzazione di un volume?

Il più delle volte, per il testo, assumo uno specialista in materia. Fungo da editor, scegliendo i soggetti, fornendo indicazioni e correggendo le bozze in prima persona. Questo per spiegare le numerose informazioni scientifiche contenute nei libri. In alcuni casi, scrivo io stesso il testo, conducendo ricerche approfondite sull'argomento. La mia formazione in biologia mi aiuta a comprendere questa ricerca. Fotografo senza sosta e non fotografo altro che il tema scelto, a meno che non abbia già un altro libro in lavorazione.

Questo può richiedere più o meno tempo a seconda del soggetto: dipende o meno dalle stagioni, dal livello di difficoltà nel reperire le specie, ecc. Di solito mi ci vuole un anno, ma per quelli fortemente stagionali ne occorrono diversi. Semi e Conchiglie sono un po' insoliti in questa produzione, principalmente perché non dipendono dalle stagioni. Per Conchiglie è stato l'editore a suggerire il soggetto, a trovare la raccolta e a scegliere l'autore dell'introduzione (Paolo Portoghesi). La sezione cos'è un mollusco l'ho scritta io stesso.

Ho viaggiato a Bruxelles un numero relativamente limitato di volte per le fotografie, e quindi in un periodo di tempo abbastanza breve, e una parte di questo tempo è stato dedicato alla selezione di materiale da questa straordinaria collezione. Per Semi è stato l'editore a scegliere l'autore dell'introduzione (Michel Butor) e il coeditore tedesco ha selezionato gli autori della sezione scientifica.