Quadruslight e Key Gallery aprono una nuova strada per dare voce e visibilità all’urban art italiana e internazionale. Quadruslight, realtà innovativa che ridefinisce l’esperienza artistica attraverso la retroilluminazione, trasformando le opere in esperienze visive immersive e dinamiche.

In questo contesto nasce il sodalizio tra Quadruslight e Key Gallery che inaugurano un percorso dedicato alle pratiche visive tra graffiti writing e post-street art, attraverso la retroilluminazione. Le opere esposte vivono su due livelli: quello visibile alla luce naturale e quello che si rivela con l’accensione della retroilluminazione, offrendo un doppio sguardo e trasformando l’esperienza estetica in un viaggio sensoriale.

Street philosophy, la mostra inaugurale di questo progetto, racconta i percorsi e le evoluzioni del writing e della street art: dalle origini legate ai graffiti sui treni newyorkesi e all’estetica dell’hip hop, fino alle più recenti evoluzioni stilistiche che intrecciano arte urbana, design e tecnologie digitali, mettendo in risalto la complessità e la ricchezza dell’espressione urbana contemporanea.

La street culture si sviluppa lontano dai circuiti ufficiali, come espressione libera, ribelle e sperimentale. È la voce dei quartieri, delle strade, dei collettivi creativi e delle subculture urbane, che ha dato origine a un movimento culturale globale, capace di ridefinire il rapporto tra arte, società e spazio urbano. Nel corso degli anni, la street culture ha contaminato il mondo della moda, del design, dell’arte contemporanea e della musica, generando una scena indipendente e vitale, che continua a evolversi e a incidere profondamente nel panorama culturale internazionale.

Gli artisti in mostra — Alice Pasquini, Dropsy, Esa, Giorgio Bartocci, KayOne, Iena Cruz, Mattia Correggiari, Oliver D’Auria, OrticaNoodles, Pao, e Giacomo Spazio — si confronteranno con il nuovo supporto, così come alle origini fecero con i muri e l’ambiente urbano. In questa esposizione sarà la tela luminosa a diventare superficie d’intervento, ridefininendo la relazione tra opera, spazio e pubblico.