Stabilire le origini della religione degli Yazidi non è una cosa semplice dato che gli storici non sono concordi sulla data e sul periodo della loro nascita. Lo yazidismo è considerato dai suoi aderenti la religione più antica del mondo e la prima fede veramente monoteista. Il calendario yazida afferma che la religione, così come l'universo, ha quasi 7.000 anni, ovvero 5.000 anni più vecchio del calendario gregoriano e 1000 anni più del calendario ebraico. Un’origine così antica di questo culto è abbastanza improbabile dato che le fonti storiche fanno risalire il culto ufficiale intorno al XII secolo, anche se le sue origini sono certamente più antiche.

Le ipotesi sulla nascita di questa religione sono essenzialmente due. La prima ipotesi è che questa religione sia nata in Persia e poi diffusasi nel territorio abitato dalla popolazione curda. L’altra più accreditata a livello storico è che sia un culto sincretico, nato nella comunità curda nel nord dell’Iraq, dall’incontro di discendenti del califfo omayyade Marwan II (750) con una comunità yazida preesistente.

All'inizio del XII secolo, Sheikh ʿAdī ibn Musāfir, un sufi e discendente degli Omayyadi, si stabilì a Lālish, a nord di Mosul, e fondò un ordine sufi noto come 'Adwiyyah. Sebbene i suoi insegnamenti fossero strettamente ortodossi, le credenze dei suoi seguaci presto si mescolarono con le tradizioni locali. Una distinta comunità Yazīdī che vive nei dintorni di Mosul appare difatti nelle fonti storiche già a partire dalla metà del XII secolo.

Possiamo definire la religione degli Yazidi un culto sincretico dove possiamo ritrovare elementi del sufismo, del cristianesimo, del mazdeismo e di vari culti politeisti pre-islamici. Perseguitati da sempre dagli islamici, sono considerati da loro una setta blasfema ed eretica, da alcuni perfino come adoratori del diavolo.

Gli Yazidi sono dispersi in Armenia, nel Caucaso, in Iraq (negli altopiani di Jabal Sanjar ai confini con la Siria), in Georgia e in Turchia (con una forte comunità in Germania), gli yezidis praticanti, circa cinquantamila persone, si concentrano in piccole comunità che vivono intorno alla città di Mosul. Ed è nei dintorni di Mosul, a Lalish, che si tengono i due raduni annuali, in ottobre e in dicembre, durante i quali i fedeli sacrificano tori e adorano diverse creature alate.

Il nome yezidis dovrebbe essere una combinazione tra la radice yazadan, che significa “dio”, e i termini yazata e yezad, in altre parole “angelo”, tutti vocaboli di derivazione persiana. Il mondo degli yezidis è stato creato dall’angelo supremo, adorato nella forma simbolica di Pavone e conosciuto come Malak Tawus. Quello che segue è il loro mito di fondazione.

C’era una volta un pastore, Yezid, che stava riportando il suo gregge nella caverna sulla montagna in cui viveva. All’improvviso il cielo venne squarciato da un lampo accecante mentre, quasi simultaneamente, si udì un tuono assordante. Il pastore atterrito vide apparire un angelo in mezzo al cielo con un enorme lancia in mano. Seguì un altro rombo di tuono e cadde un fulmine, mentre qualcosa veniva scagliato giù dal cielo e precipitava sui picchi. Si levò una potente raffica di vento che percorse le cime delle montagne. La vallata ne fu scossa. Subito dopo una grande quiete. Riavutosi dal terrore, il pastore si alzò da terra e si guardò attorno. E notò che, all’interno di una gola profonda, laddove si era abbattuto il fulmine, era comparso un enorme cedro. Dalla parte opposta al cedro si vedeva un pavone meraviglioso, malconcio ma ancora vivo, che si guardava attorno mentre tentava di uscire dall’abisso. Il pastore, rischiando la sua vita, camminò carponi sino all’albero caduto e prese l’uccello sofferente tra le sue braccia. Dopo aver lavato le sue ferite in un ruscello vicino lo portò dentro la caverna che era la sua casa. Senza minimamente pensare al riposo, lo assistette per tutta la lunga notte. Quando giunse il mattino, il pavone si era completamente ristabilito e parlò al pastore con voce umana dicendo: “Non avere paura uomo, tu sei stato gentile con me nella disgrazia, così io voglio ricambiare te e tutti i tuoi discendenti. Io sono lo Spirito del Male, scagliato giù dal cielo, lo Spirito del Bene. Ma non sono sconfitto: sulla terra, come in cielo, voglio continuare la lotta. Tra gli uomini seminerò infelicità e instillerò il mio veleno nei loro cuori, così che un acerrimo conflitto possa nascere fra le genti e instaurarsi in modo permanente. Insegna ai tuoi discendenti ad accettare il male come tu hai accettato me. Sii compassionevole nei confronti del male come di voi stessi e gli altri. Dilettami con canzoni. Placami con preghiere. Assistimi come mi hai assistito nella notte appena trascorsa». Così dicendo, l’Angelo pavone, Melek Tawus, come aveva detto di chiamarsi, spiegò le sue ali e volò sulla cima inaccessibile della montagna.

(Arona D., L’ombra del dio alato, pp. 86-87).

Gli Yezidi si possono ritenere monoteisti, giacché credono, come già detto, in un Dio Supremo creatore dell’Universo Malak Tawus, ma anche in Sette Sante Entità (Eptade) che governano i mondi. Queste sono definite I Sette Misteri (Heft Sirr). Questa religione può definirsi unica al mondo sia per le caratteristiche dottrinali che per lo specifico e particolare sincretismo che ha sviluppato. Inoltre è un culto misterioso di cui non è assolutamente facile stabilirne la nascita.

Bibliografia

Arona D., L’ombra del dio alato, Marco Tropea Editore, Milano 2003, pp. 83-89.
Collins A., Gli ultimi dei, Sperling & Kupfer Editori, Milano 1997.
Chol I. B., The Yazidis past and present, Beyrouth 1934.
Empson R. H. W., The Cult of the Peakock Angel, London 1928.
Furlani G., Testi religiosi dei Yazidi, Bologna 1930.
Von Glasenapp H., Le religioni non cristiane, Feltrinelli, Milano 1962.