L’artigianato, l’e-commerce sostenibile, la motivazione, le nuove strategie e le sfide. Gli strumenti vecchi e nuovi, le idee e la creatività. Un imprenditore, oggi s’inventa.

Fare impresa, soprattutto in Italia, è diventato arduo. Non lo dicono solo le statistiche; negli ultimi mesi è aumentato il divario fra ricchi e poveri. Non esiste più l’ascensore sociale, il mondo del lavoro sembra impazzito, o forse, sono solo in atto stravolgimenti epocali. In questo contesto, cambia anche il ruolo dell’imprenditore, assume un nuovo colore, abbraccia un’accezione più ampia.

La classe media sembra essere scomparsa, e lavorativamente parlando, c’è chi è ultra ricco e chi ha poco più di nulla. In mezzo c’è chi arranca, chi s’inventa o almeno ci prova. Questi sono i piccoli e medi imprenditori: un esercito.

La figura dell’imprenditore nell’era digitale

Da molti anni, in Italia il dibattito sul lavoro in generale e sui lavori sottopagati è più acceso che mai. Con l’avvento del web e delle professioni digitali, il mondo del lavoro si è evoluto e con esso è cambiato anche il senso di business. Oggi si parla molto di business on line, freelance, imprenditori digitali.

Lo sfruttamento resta ancora una piaga sociale molto profonda. La politica, i mass media e una certa cultura sono i maggiori responsabili di questo cattivo costume, che ha radici profonde e che resiste anche alla tecnologia.

Cosa è cambiato e cosa sta cambiando? Il passaggio al digitale, allo smart working, l’arrivo e il superamento della pandemia hanno lasciato segni indelebili nelle nostre vite. La diversità è l’imperativo del mondo del lavoro e dell’imprenditoria. Oggi, forse, l’imprenditore non è solo il cinico e freddo profittatore di un tempo. Ovviamente, vi sono sempre le eccezioni.

Quali aspetti deve considerare un imprenditore?

Cos’è un imprenditore se non colui che amministra una o più attività? Sembra quasi che noi tutti lo siamo, visto che spesso grazie alle nostre abilità riusciamo a gestire il menage familiare. Come se fosse un’impresa; in realtà lo è a tutti gli effetti. Un imprenditore ha una vocazione multitasking per necessità. Infatti, deve considerare il fattore psicologico, non perdersi mai d’animo, trovare la motivazione giusta sempre. E non è affatto facile. Deve stare al passo con i tempi, uniformarsi alle novità digitali, al marketing, scaricare app, analizzare i costi, guardare la concorrenza, ottimizzare i processi, curare il cliente, trovare soluzioni ai problemi e alle crisi. La gestione del tempo è spesso oggetto di molti studi, tanto che numerosi esperti hanno messo a punto alcune strategie, moduli per aiutare gli imprenditori a ridurre lo stress e ottimizzare il tempo da dedicare alle diverse attività.

Imprenditore: strumenti e supporto

Molti imprenditori seguono corsi di autostima e motivazione, si concentrano sulla fiducia del cliente, cercano finanziamenti per nuovi progetti, insomma, sono sempre attivi su più fronti. Tra le nuove professioni sono nate alcune di supporto proprio agli imprenditori. Professionisti e agenzie offrono corsi di aggiornamento, gestione delle risorse umane, del lato informatico, dell’ufficio stampa, delle app, delle strategie aziendali e così via. Parliamo dell’outsourcing, cioè di quella tendenza a cercare al di fuori dell’azienda, le professionalità che servono a svolgere determinate mansioni.

Se è vero che il tempo sembra essersi dilatato, dall’altro lato gli strumenti e le soluzioni per fare impresa si sono moltiplicati. Alcune aziende offrono un supporto su più fronti, come ad esempio B-Rewards, che aiuta aziende, artigiani, negozi di quartiere attraverso piattaforme e-commerce avanzate, soluzioni di investimento, di viaggio, App e NFC, cashback, cardback, risparmio energia, programmi di fidelizzazione, comunicazione e social network.

Un altro potente strumento a disposizione delle imprese è il canale comunicativo attraverso cui si instaura una vera relazione duratura con la clientela. Questo aspetto non va sottovalutato. Molti magazine di settore offrono contenuti specifici che riguardano diverse attività, che trattano tematiche legate al marketing e a problematiche comuni.

Gli imprenditori di oggi studiano, leggono riviste che parlano ai loro bisogni e che possano offrire punti di vista, ispirazioni. Ne è nata una vera e propria letteratura, che racconta attraverso interviste le storie di successo imprenditoriali, che dice come fare qualcosa, cosa fare, quali sono le soluzioni per uno o più problemi. A raccontare il campo d’azione e i progetti sono i diari di bordo, ossia, i blog aziendali, che rivestono all’interno di un’impresa un’importanza sempre maggiore. I canali comunicazionali abbracciano i social, ma il racconto delle proprie attività e del proprio settore è affidato ai blog.

Il management si è aperto alla complessità e alla letteratura, come abbiamo visto. La comunicazione ha più direzioni: è interna, agisce verso l’esterno e si documenta grazie a magazine on line e ai diversi canali on line. Le riviste cartacee dedicate alle imprese sono tante, mentre LinkedIn è il social che si occupa del lavoro e del management in generale. L’altro canale attraverso cui le competenze sono scambiate e acquisite sono i corsi di formazione presenti anche on line. Possono durare qualche giorno oppure spesso prevedono la formazione in azienda o in una sede fisica.