Se vogliamo sintetizzare ciò che la fisica quantistica ci dice riguardo all’entanglement possiamo dire che se due particelle subatomiche abbiano condiviso un accoppiamento e successivamente siano state separate, restano capaci di comunicare anche a distanza di migliaia di chilometri trasferendosi istantaneamente le informazioni fra di loro. Albert Einstein lo definì “inquietante azione a distanza”.

La traduzione dell’entanglement è aggrovigliamento, intreccio. Cosa c’è di più intrecciato di un incontro che nasce dentro l’anima e che dopo l’innamoramento diventa amore. Quest’intreccio è l’abbraccio delle anime che iniziano a comunicare tra di loro. È il primo inconsapevole intimo passo che fa sì che le anime si tocchino e inizino a parlarsi. È possibile che quando l’intreccio delle due energie è così intenso ed indissolubile ci si senta anche a distanza? Sì, è possibile!

Questo avviene tra genitori e figli, tra sorelle e fratelli. Avviene quando l’amore è presente. Ci si sente anche se separati. Anche a distanza di migliaia di chilometri ci si sente perché siamo sistemi connessi e nulla è separato.

Ricordo che molti anni fa, quando mia figlia Heliana aveva appena due anni, dovevo partire per un viaggio di lavoro ma qualcosa mi teneva angosciato al punto che avrei voluto rinunciare alla partenza. Sentivo dentro di me che qualcosa poteva succedere ma non sapevo a chi. Prima della partenza che mi si imponeva, ho chiamato mia moglie al telefono e ho chiesto di Heliana e raccontavo della sensazione negativa che avevo. Heliana stava giocando a farsi il bagnetto immersa in una piccola vaschetta. Se io non avessi stimolato mia moglie a far sentire la mia voce al telefono a mia figlia, avrebbe bevuto, in quello stesso momento, uno shampoo che pur posizionato in modo da non poterlo prendere era riuscita lo stesso ad impossessarsene. Improvvisamente l’angoscia è sparita.

Lo stesso avviene quando si condivide un’emozione con chi fa parte della nostra sfera emozionale dove regna l’amore. Ci si “sente”. Ci si sente quando l’altro è felice oppure in difficoltà o se è triste o sta male. Ci si sente sempre e le distanze non esistono più.

Ci sono fenomeni del sentirsi che si manifestano con più segnali che non hanno bisogno di essere interpretati perché si manifestano anche attraverso gli oggetti che hanno interagito con chi si ama e si trova distante. Una mia cliente mi ha raccontato di aver perso un anello che era il simbolo che la legava ad una persona. Nello stesso momento in cui si accorse di averlo perso è stata assalita dall’angoscia. Avvertiva pure che l’inquietudine non era legata alla perdita dell’anello ma a quella persona con cui si sentiva animicamente legata. Sentiva che l’altro, da un’altra parte, forse, stava male. Lo sapeva perché lo sentiva ma non sapeva come lo sapesse. Cercava l’anello ma non lo trovava ma, allo stesso tempo, era come se sapesse che lo avrebbe ritrovato. La raggiunse la notizia che l’altro era stato male ma che tutto si era risolto. Rientrata nella stanza dove non pensava di aver perso l’anello che questo, come per magia, lo ritrovò insieme alla quiete interiore perché l’angoscia era sparita.

Quando ci si “sente” il pensiero si fa denso e l’uno raggiunge l’altro. È un fenomeno che si amplifica quando sei in contatto con il Sacro Femminino che ha in sé la magia e tutto diventa magico come il percepirsi a distanza.

Quando entri in connessione con il Sacro ti elevi ad una frequenza vibrazionale così alta che sai di non essere più completo da solo. Solo nell’essere e nel sentirti suo ti completi e si completa lei.

Nel mondo del "sentirsi" non esistono le metà che possono separarsi. Esse sono intrecciate tra di loro per comunicare in ogni istante con la vibrazione che entra in risonanza con l’altra.

Si è dentro quel campo vibrazionale in cui tutto si trasmette nell’invisibile per essere percepito nel visibile.

La dea-donna quando entra dentro la consapevolezza che in lei vi è il Sacro Femminino inizia ad amplificare il suo “sentire” ed è sempre più quel collegamento tra l’uomo che in lei ha riconosciuto la vibrazione sacra e il Creatore. Il ponte di collegamento come fosse un arcobaleno tra il cielo e la terra che crea il passaggio dello Spirito che scende sulla dimensione terrena attraverso lei. È lei che crea la connessione. È lei la Connessione Divina. Magari è la stessa dea-donna che hai incontrato per caso e che ti ha fatto vibrare al primo sguardo con la quale non hai bisogno di parlare ma che basta proprio solo uno sguardo per dirsi tutto. Ti accorgi che è una connessione diversa e più profonda di tutte le altre che hai avuto fino a quel momento.

Tutti possiamo avvertire un legame di condivisione che non riusciamo a spiegare e che magari potremmo chiamare “telepatia”, ma non è quella. È qualcosa che va oltre e che nessuno potrà mai spiegare razionalmente e del perché questo avviene solo con una determinata persona.

Può capitare che questa connessione non si sviluppi, apparentemente, razionalmente ed immediatamente, semplicemente perché si è nello stato dormiente. Alla fine, questa unione spirituale si ri-sveglia e da quel momento la certezza di essere connessi si fa strada.

Citando Paulo Coelho:

Gli incontri più importanti sono già combinati dalle anime prima ancora che i corpi si vedano. Generalmente essi avvengono quando arriviamo ad un limite. Quando abbiamo bisogno di morire e rinascere emotivamente.

Allo stesso modo gli incontri più importanti sono il legame spirituale che avviene dal primo istante. Da quel momento inizi a sentire, pur volendolo all’inizio negare, che vuoi sentire. Vuoi però addentrarti dentro quella connessione superiore e diventare un uomo migliore. Ed è così che decidi di immetterti lungo la via imperiale per accedere al tempio che lei incarna e nel quale inizi a sperimentare la connessione con il Divino e la vibrazione dell’amore… anzi, di più.