Quando lo stile essenziale, sobrio e urban di Understatement Milano incontra l’iconica eleganza, creativa e sartoriale di Massimo Piombo, il successo della collaborazione è assicurato. Protagonisti cappotti e maglioni dai filati pregiati, quali la baby alpaca delle Ande peruviane, il mohair e il lambswool inglese, e dai tessuti esclusivi, dove la cura meticolosa di ogni dettaglio si unisce a una manifattura sartoriale, tutta completamente italiana. Dedicato alla stagione Autunno Inverno 2021-2022, lo speciale progetto è stato guidato dalla passione di Paolo Salluzzi e Matthias Tarozzo, fondatori del brand milanese Understatement e di Massimo Piombo, stilista del brand omonimo, entrambi intervistati per raccontarci l’ideazione di queste creazioni artigianali.

Come nasce la vostra collaborazione e per cosa si caratterizza?

Massimo Piombo. Una grande ricerca di materiali artigianali, spesso unici, abbinati a fantasie forti e tessuti esclusivi. Per questa collaborazione abbiamo deciso di realizzare una collezione fatta di pochi pezzi ma dalla forte identità, realizzati a mano in Italia da artigiani esperti. Tutte le fibre sono infatti ricavate da allevamenti certificati e vengono lavorate con processi di tosatura rispettosi degli animali.

Paolo Salluzzi e Matthias Tarozzo. Questa collaborazione nasce da una grande amicizia e stima. Massimo Piombo è l’essenza dello stile sartoriale italiano, ci piaceva l’idea di coniugare due mondi e identità apparentemente lontane e di proporre capi con linee e tessuti prettamente da “gentleman” a una clientela più streetwear. Il nostro fit si identica nel genderless, i nostri capi possono infatti essere indossati e interpretati sia da un pubblico femminile che maschile, senza distinzione di genere; ma la nostra visione di approcciare la moda, e in particolare il nostro stile urban si identica con un’idea universale di esteticamente bello e ben fatto e Massimo Piombo rispetta entrambe queste caratteristiche.

Maglioni genderless e cappotti dall’anima sartoriale sono i capi iconici realizzati insieme. Che tipo di clientela è la vostra?

Massimo Piombo. Il nostro cliente non guarda alla moda. È appassionato alla vera qualità e si riconosce nell’unicità e la ricerca che da sempre ci caratterizza.

Paolo Salluzzi e Matthias Tarozzo. Il nostro obiettivo è quello di sdoganare la rigida distinzione tra menswear/womenswear, il nostro cliente è quello che prima di tutto vuole sentirsi libero di poter indossare un capo, senza differenze di genere.

Nel 2015 il direttore creativo di Gucci adottò il genderless per spingere il pubblico a riflettere sulla libertà di espressione sessuale. Credete che la moda oltre che all’estetica debba seguire un’etica?

Paolo Salluzzi e Matthias Tarozzo. La nostra è un’idea di moda fatta di sottrazione, che lascia parlare la sostanza, il contenuto. Understatement Milano è un vero e proprio stile di vita, una filosofia, una dichiarazione d’intenti, attraverso il quale “meno si dice, più si afferma”. Proponiamo uno stile sobrio, un’allure urban senza ostentazione ma che va dritto al punto. Chi sceglie di indossare un nostro capo, lo fa perché si rispecchia nella nostra filosofia, nella nostra visione.

Per i capi nati da questa collaborazione, da dove avete preso ispirazione?

Massimo Piombo. Io amo prendere ispirazione dalla natura, in particolar modo dal bosco e dal mare, credo che è qui che si possa riscoprire un’idea di autenticità, che è poi la stessa che ho cercato di comunicare attraverso i capi. Fin da ragazzo, quando ho mosso i primi passi in Scozia e in Inghilterra, mi hanno appassionato gli artigiani che incontravo ed i loro tessuti sempre unici, puri, senza fronzoli o eccessi.

Paolo Salluzzi e Matthias Tarozzo. La metropoli è dove l’understatement è nato e viene coltivato. La metropoli è dove ci sentiamo a casa ed è fonte di grande ispirazione. Dai nostri viaggi, dalle nostre passioni e da un certo modo di vivere la moda è nata poi la voglia di proporre capi unici, in una produzione molto limitata, ma dalla forte identità.

Questa collaborazione è stata anche utile per uno scambio di idee e visioni tra due generazioni diverse?

Massimo Piombo. Oltre all’amicizia, mi è piaciuta la passione e l’energia che questi ragazzi riescono a trasmettere nel loro brand. Mattias con la sua intraprendenza e Paolo con la sua indole visionaria sono un modello, per tutti i giovani stilisti, a seguire e combattere sempre per le proprie passioni e per un’idea di moda etica bisogna partire sempre dalla passione, mai dal business.

Paolo Salluzzi e Matthias Tarozzo. Questa collaborazione ha permesso di aprirci a nuove interessanti contaminazioni. Massimo ha una personalità unica, la sua sartorialità ed eccellenza artigianale ci ha reso più consapevoli dell’importanza della nostra manifattura italiana. I girocolli e dolcevita in puro lambswool con trama a nido d’ape, le lane vergini, il morbido cashmere e la pregiatissima baby alpaca, utilizzate per i cappotti, racchiudono la nostra idea di moda, ovvero eccellenza e couture dal sapore squisitamente italiano.