L'astrologia si perde nella notte dei tempi, appartiene ad antichissime tradizioni, oggi diventata una scienza che in grado di anticipare eventi e indirizzare le nostre vite. Ma quanto di scientifico esiste e quanto di magico in questa affascinante disciplina che interroga le stelle.

Ce ne parla Daria Mueller storica dell’arte e astrologa tolemaica, autrice de Il Salone…al volo, la prima guida filologica sulla simbologia degli affreschi delle pareti del Palazzo della Ragione a Padova. Di sé dice: “Sono nata sotto il segno della Bilancia, il 9 ottobre, proprio nel centro prospettico di tutto lo zodiaco, ad Arco di Trento, un paesino che ha il merito di aver ispirato Dürer. I cognomi tedeschi li devo: l’uno (Eberhart) al padre, l’altro (Mueller) al marito, ma la mia formazione è tutta italiana”. L’astrologia è la sua passione e la sua guida, una guida esigente che richiede studio e devozione.

“Certo, interrogare il cielo - racconta - si “perde nella notte dei tempi”, ma l’astrologia che noi utilizziamo, quella dell’oroscopo personale, frutto di una ben precisa cultura, tuttora insuperata, quella greca e, più precisamente, quella dell’età ellenistica. Nel II secolo d.C. ad Alessandria d’Egitto Claudio Tolomeo fa la sua “rivoluzione copernicana”: d’ora in poi, data l’evidenza della precessione degli equinozi (scoperta da Ipparco nel II secolo a.C.) non si parlerà più di costellazioni zodiacali identificabili nel cielo, ma di segni zodiacali, dell’ampiezza ciascuno di 30 , che avranno il loro inizio quando scatterà a primavera, astronomicamente parlando quando il Sole transiterà sul punto gamma, o Ariete, il punto di intersezione dell’eclittica (la traiettoria circolare descritta dal Sole nel suo apparente percorso annuale) con l’equatore celeste. Dal che si deduce che non c’è nulla di magico nell’astrologia di Tolomeo, che ha scientificamente riordinato tutto lo zodiaco”.

Mueller è rigorosa nel suo studio dell’astrologia e si presenta sempre come un’astrologa ligia a Tolomeo. “Se nell’Almagesto, la sua famosissima opera matematica, Tolomeo ha rifondato la scienza astronomica, così nel Tetrabiblos, egli ridefinisce le basi dell’astrologia, arte predittiva superiore a tutte le altre perché si basa sulla scientificità dei moti dei pianeti. Tolomeo non si chiede perché l’astrologia funzioni. Da scienziato, ricerca le cause naturali che concorrono a spiegare il fenomeno, il sincronismo tra il movimento celeste e l’accadimento reale. Nell’armonia cosmica tutto è prevedibile. L’astrologia, che studia le sincronie tra cielo e terra, assurge con Tolomeo a ruolo di scienza, riscattata da ogni occultismo, esoterismo, magia”.

L’astrologia compendia la filosofia, la scienza, l’osservazione astronomica che culmina dello studio dei pianeti e della loro influenza. “Voglio citare quel capolavoro di sintesi tra scienza e filosofia che culmina nella teoria di Tolomeo dei Domicili dei pianeti. Per essa lo zodiaco viene diviso in due metà speculari: una, diurna, retta dal Sole, che ha il suo unico domicilio in Leone, l’altra, notturna, retta dalla Luna, che ha il suo unico domicilio in Cancro. Ponendo i restanti pianeti lungo una scala gerarchica, si crea la serie del loro doppio domicilio a seconda che interessino i Segni nell’emiciclo solare o lunare. L’attenermi a questa teoria fa di me una astrologa tolemaica”.

Il segno zodiacale di nascita, l’ascendente e la conoscenza del tema natale aiutano a comprendere una personalità e a decifrarne i caratteri generali. “Può sicuramente aiutare sapere a quale segno appartiene una persona, conoscere il suo Sole, dunque uno dei dieci pianeti presenti nel suo oroscopo personale. Ma anche per poter utilizzare con costrutto le informazioni legate a questo solo pianeta, bisogna possedere la padronanza della materia. Inoltre è anche importante conoscere il Segno occupato dall’Ascendente, essere informati sul modo di apparire della persona, come la maschera dell’attore nel teatro classico. Altra cosa fondamentale è saper valutare come l’Ascendente si rapporti all’oroscopo nel suo complesso. Per quanto riguarda il tema natale certamente è lo specchio della personalità, ma, attenzione non costituisce tutto il destino del nato. I pianeti, infatti, si muovono continuamente”.

Fondamentale per Daria Mueller è “erigere, appunto, la mappa della Rivoluzione Solare, l’oroscopo che va da compleanno a compleanno, l’oroscopo del mio divenire”. Parlando di previsioni e di oroscopi il 2020 può sicuramente essere archiviato come anno funesto e questo purtroppo lo sappiamo, è probabilmente l’astrologia lo aveva previsto, il 2021 ci darà un po’ di tregua? “Chiariamo subito cosa si debba intendere per “previsione” in astrologia - sgombera il campo Mueller. L’astrologo pre-vede, e cioè vede prima, in anticipo, il movimento dei pianeti. Nulla sa – e ci mancherebbe! – del loro effetto reale. Dunque, la sua sempre e solo una proposta di interpretazione degli effetti dei moti planetari sugli oroscopi di ciascuno. Se, il 2020 è stato un anno “eccezionale”, perché nel cielo si era instaurato, in Capricorno, un trio di pianeti dalle diversissime velocità: Plutone (150 anni circa per fare il giro dello zodiaco e dunque per rientrare nello stesso Segno), Saturno (30 anni), Giove (12 anni). L’ingresso, a partire da giugno, di Marte in Ariete, Segno in disarmonia con il Capricorno, non ha fatto altro che scatenare gli eventi, predissi allora che bisognava risolvere i problemi entro l’estate.

Nel 2021 vediamo uno scenario diverso, ma con analoghe ammonizioni. Giove e Saturno sono ormai in Acquario (ecco le varianti) e Giove, ha fatto il suo primo ingresso (il 13 maggio) in Pesci, prospettandoci il futuro dicembre, quando vi ritornerà definitivamente. Poiché a fine luglio Giove ritornerà in Acquario, egli ci sta segnalando, volendo parlare del Covid, che se non riusciremo a vaccinarci tutti entro luglio, ci ritroveremo in difficoltà al prossimo inverno”. Insomma anche per il 2021 la cautela è d’obbligo. Ma il 2021 è anche l’anniversario dei 700 anni dalla morte di Dante Alighieri. Sappiamo che il Sommo Poeta si rivolse molto spesso alle stelle per delineare la sua Commedia, appassionato di astrologia come tutti gli uomini del Medioevo. “Come tutti gli uomini colti del Medioevo, ma anche dei secoli successivi prima di Galileo, pensiamo solo alle corti del nostro Umanesimo e Rinascimento, Dante conosce l’astrologia, che non una “credenza”, ma che fa parte della visione del mondo, quella aristotelico-tolemaica che anche la Chiesa del XIII secolo, l’età di Dante, ha adottato, ovviamente ponendo al vertice del creato Dio. Se si eccettua l’Empireo, che dato di fede, tutto il resto della struttura del Paradiso, e cioè il sistema dei cieli (dei 7 pianeti e delle Stelle Fisse) che ruotano attorno alla Terra, corrisponde alla scienza del tempo. La genialità dello scrittore stata quella di trasformare il dato scientifico in uno stupefacente espediente per visualizzare i suoi incontri: il più personale, quello con il suo Segno di nascita, i Gemelli! Siamo nel Canto XXII, uno dei vertici di tutta la cantica, dove Dante invoca il suo Segno affinché lo sostenga “al passo forte” che lo attende, quello di descrivere l’indicibile. Il Canto poi si chiude con un’ultima occhiata all’indietro, lungo tutti i cieli ormai superati. La loro precisa descrizione attesta chiaramente quanto profonde fossero le conoscenze scientifiche del Sommo Poeta”.