La mostra vuole ricostruire il volto della Roma napoleonica attraverso 50 opere – alcune poco conosciute, altre del tutto inedite, con significativi recuperi – provenienti dalle collezioni del Museo Napoleonico e del Museo di Roma a Palazzo Braschi.

Nel 1808 Roma viene occupata dall’esercito francese. Dopo un anno la città è annessa e dichiarata, dopo Parigi, seconda città dell’Impero napoleonico. Al figlio dell’imperatore è dato il titolo di Re di Roma. Il papa è fatto prigioniero ed esiliato. Il Quirinale viene trasformato per accogliere Napoleone. Per cinque anni Roma rimane in attesa di un Imperatore che non arriverà mai.

Il percorso espositivo si articola in quattro sezioni: 1) La Roma di Napoleone; 2) Celebrazioni romane per la nascita del Re di Roma; 3) Scavi archeologici; 4) Il volto della città.

Sono esposti i progetti monumentali che, nel segno del recupero dell’antico, avrebbero dovuto caratterizzare la nuova Roma imperiale (statue, archi di trionfo, ponti, cimiteri extra-urbani e scavi archeologici). Accanto a questi, i progetti di rinnovamento urbanistico di ampie zone della città (passeggiate del Pincio, del Campidoglio e dell’area Flaminia – la “Villa Napoleone” –sistemazione degli argini del Tevere), che videro coinvolti architetti romani come Camporese, Valadier e Stern, e francesi come Berthault e Gisors.

Questi fogli di grande formato e di forte impatto visivo, realizzati con grande cura dei particolari e sinora mai esposti in mostra, testimoniano una breve stagione di grande effervescenza creativa, da ricondurre ai propositi francesi di modernizzare e laicizzare la città, valorizzando al tempo stesso la sua eredità millenaria di storia e arte, monumentale e simbolica.