Oggi vi parlerò di musica e precisamente del gruppo più longevo nella storia del rock, i Rolling Stones.

Si formarono nel 1962 e ancora oggi sono in piena attività, prova ne è il prossimo tour americano No Filter 2020, che inizierà il 7 maggio a San Diego e terminerà il 9 luglio ad Atlanta. Stanno anche ultimando il loro nuovo album in studio.

Il più giovane della band è oggi Ron Wood, 72 anni, mentre Charlie Watts il batterista, 78 anni, è il più anziano.

La band fu fondata da Brian Jones, un biondissimo eclettico musicista di Cheltham amante del blues. Fu lui che arruolò Mick Jagger come cantante e Keith Richards come chitarrista e che dette il nome alla band. Ricevette infatti una chiamata da un locale londinese che voleva confermargli una serata e gli fu chiesto il nome del gruppo da porre sui manifesti. Brian non avendo ancora scelto alcun nome e dovendo decidere sull’istante, si guardò intorno e vide vicino al telefono la copertina di un album di Muddy Waters. Una delle canzoni dell’album era Rollin’ Stones e fu quello il nome che dette all’interlocutore. Un nome che sarebbe restato nella storia della musica per i prossimi 58 anni!!

Ai tre musicisti sempre nel 1962 si aggiunse Bill Wyman, il bassista. Fu scelto più che per le capacità musicali per un grande amplificatore che possedeva; infine, all’inizio del 1963 fu la volta di Charlie Watts ed i giochi erano fatti.

Gli Stones si ispirarono al Blues dei grandi musicisti di colore americani, come Chuck Berry, Muddy Waters, Howlin’ Wolf e B.B. King mitigandolo un po’ e rendendolo più accessibile al grande pubblico.

Quello che però caratterizzò le Pietre Rotolanti e le rese famose all’opinione pubblica fu il loro comportamento selvaggio, da cattivi ragazzi, completamente in antitesi a quello di Beatles, considerati dei veri e propri bravi ragazzi.

Gli Stones portavano i capelli lunghi, urinavano fuori dalle stazioni di servizio, usavano droghe, rispondevano con parole poco carine ai vari intervistatori insomma non facevano niente per essere ben accetti dall’opinione pubblica.

Le loro canzoni al contrario li avvicinavano ai giovani rendendoli veri e propri idoli; esse riflettevano infatti lo spirito di protesta e di insoddisfazione giovanile di metà e fine anni Sessanta, basti pensare ai testi di alcune tra le più famose di esse come I Can’t Get No Satisfaction del 1965:

Non riesco a provare soddisfazione,
quando sono in macchina e sto guidando
e lo speaker della radio mi parla
di un sacco di cose inutili
credendo di farmi emozionare
No, non riesco a provare soddisfazione.

O a Street Fighting Man del 1968:

Che cosa può fare un povero ragazzo di strada,
se non suonare in un gruppo rock,
poiché in una Londra sonnolenta,
non c’è spazio per i manifestanti di strada.

(Traduzione di Alessandro Norcini)

Nel ‘69 il fondatore della band Brian Jones dopo essere stato allontanato dal gruppo per l’incapacità di suonare e di andare in tour a causa dell’eccessivo uso di droga, trovò una morte tristissima per annegamento nel fondo della piscina nella sua villa di Cotchford.

I Rolling Stones lo sostituirono prima con Mick Taylor e dal 1975 con Ron Wood.

Dopo lo scioglimento dei Beatles, gli Stones divennero il gruppo più importante degli anni Settanta; le radici blues si trasformarono in un rock schietto, caratterizzato dai riff della chitarra di Keith Richards. In quel periodo Keith e Mick composero le canzoni più belle, quelle che sarebbero rimaste per sempre nel cuore dei loro fans, come Jumping Jack Flash, Gimme Shelter, la fantastica ballad Angie, Sympathy for the Devil, un inno al mondo satanico; Brown Sugar con chiari riferimenti alla droga fino alle più recenti Start Me Up, Love Is Strong e You Got Me Rocking. Oggi l’attività di studio della band si è ridotta molto, proprio a causa dei continui dissapori tra i due leader, che si conoscono da quando avevano 6 anni e frequentavano la scuola nella piccola cittadina di Dartford, alle porte di Londra.

L’ultimo Cd Blue & Lonesome è del 2016 ed è un ritorno alle loro radici Blues, con tutta una serie di cover dei più grandi bluesmen. Il vero punto forte dei Rolling Stones oltre alla loro musica però sono sempre stati i concerti, la loro capacità di interagire col pubblico, di trasmettergli tutta la loro energia è qualcosa di indescrivibile. Quando salgono sul palco non si risparmiano mai, dando tutto quello che hanno dentro e trasformando il concerto in un evento. Il pubblico della band è ormai multigenerazionale, ai loro concerti infatti si vedono i nonni con i loro nipotini. L’amore che i fans hanno per gli Stones è unico e assistere ad un loro concerto è un’esperienza irripetibile!

Questo è tutto per il momento, perché nonostante l’età i Rolling Stones stanno ancora rotolando nella storia della musica.